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HO VISTO (a chi ha visto ma non vuol vedere)

FB_IMG_16206233573553411– Ho visto attuali consiglieri e capigruppo comunali di sinistra, prima di essere eletti o finché in minoranza, mettersi in prima fila dietro gli striscioni contro il Piano Cave e oggi restare silenti davanti allo scempio delle Cave

– Ho visto attuali Sindaci parlare di collaborazione, ascolto, di essere Sindaci di tutti e ognuno, dover essere sollecitati per invitare il Comitato salviamo il Magnodeno che intanto raccoglieva a Lecco, e non solo, oltre trentamila firme.

– Ho visto attuali presidenti di Commissione quando eran Assessori all’Ambiente affermare che al termine delle escavazioni la montagna sarebbe stata addirittura più fruibile.

– Ho visto recenti assessori formare liste ambientaliste, non opporsi nemmeno per forma alle escavazioni, non promuovere nemmeno le Commissioni di controllo previste da Delibere ma riempirsi la bocca di tutela ambientale

– Ho visto attuali assessori all’ambiente parlare di Salvare il Magnodeno ma solo dopo il 2034, vantarsi di regalare piantine in vasi

– Ho visto attuali consigliere di sinistra firmare la petizione per Salvare il Magnodeno ma non risponde alle domande del Comitato, né chiedere convocazioni di Commissioni competenti, né l’audizione pubblica del Comitato, né presentare interpellanze o domande in Consiglio. Non far nulla di nulla.

– Ho visto consiglieri di destra sostenere le richieste del Comitato, la partecipazione, la trasparenza, l’ascolto e quelli di centrosinistra no.

– Ho visto decine di giovani oggi in Piazza per chiedere tutto per tutti e nulla per loro

– Ho visto decine di giovani oggi in Piazza fare supplenza civica e azione civile, spiegare ancora e ancora le ragioni politiche, tecniche e ambientali per dire no all’ampliamento dell’area di Cava

– Ho visto decine di giovani in Piazza dimostrare dopo aver studiato, essersi informati, formati, documentati, analizzato, osservato, chiedere conto alla politica, trovare risposte ma non chi le dava

– Ho visto decine di giovani in Piazza dopo aver raccolto oltre trentamila firme di Lecco e non solo, forse, forse, perdere una lotta ma per nulla arresi davanti a una classe amministrativa di sinistra e ambientalista che oggi è la negazione di ascolto, partecipazione, coerenza, ed emblema d’ignava e opportunismo

– E ho visto anche chi ha visto ma non vuol vedere

TU EVADI, IN COMUNE SI PAGA PER TE

Screenshot_2021-05-07-17-26-48Gli omissis aiutano a capire che conta più la privacy della collettività.

Ma anche che conviene rubare più per gola che per fame.

È quello che si evince dalla Determina Comune di Lecco nr 584 del 6.5.2021 dove si dà comunicazione, con tutti gli omissis possibili, che il contributo a fondo perduto che era stato assegnato a un’impresa di Lecco grazie alla sua partecipazione e vittoria al Bando DUC, il Distretto Urbano del Commercio, non viene più liquidato alla stessa perché “risultante irregolare nel versamento Inps di contributi e accessori”.

Il controllo della documentazione non ha però portato a risparmiare dei soldi pubblici e riconoscerli a un’altra impresa che era rimasta fuori dalla classifica.

No.

Sono stati girati a Inps per sanare, in parte essendo più alto l’ammontare dell’irregolarità, il debito.

– Sintesi uno: sono stati usati soldi pubblici di tutti, per sanare un furto di un privato.

– Sintesi due: un altro privato che onesto e forse con fatica ha pagato tutto, non ha vinto il Bando per un contributo utile all’attività dell’azienda per colpa di un concorrente sleale

– Sintesi tre: perché i nomi non sono pubblici così almeno si evita o si valuta almeno se andare in questi negozi che rubano soldi pubblici?

– Sintesi quattro: forse è cosa buona e urgente mettere regole e vincoli chiari e puntuali, per distribuire alle imprese i 600.000 euro di contributi a fondo perduto appena deliberati dal Comune settimana scorsa.

Prima che, costretti, succeda di nuovo per oltre un miliardo di lire di soldi di tutti

IL MA… MAGNODENO DEI SINDACATI

FB_IMG_16197226774309010Non c’è bisogno nemmeno di rileggere la lettera dei sindacati sulla vicenda Cave del Magnodeno per confermare che da tempo dovrebbero dedicarsi esclusivamente a redigere 730.

L’ipocrisia e la paraculaggine è un disco ormai ripetuto e ripetitivo che usan da decenni.

Bisogna tutelare l’ambiente, il bene comune ma…
C’è sempre un “ma” e questo ma è il lavoro come se questo fosse inamovibile nella sua legittimazione.

Come se il lavoro fosse possibile farlo in una sola maniera.

È un gioco al ribasso, sulla pelle delle persone da decenni, Porto Marghera, la Breda e l’amianto, le mine autiuomo, l’Ilva di Taranto.

Va tutelata la salute, il bene comune ma…
È così da sempre.

E se bene comune cozza con il lavoro, sia chiaro in quel modo di svolgere il lavoro, allora non si studia un nuovo modo di lavorare, si mette una tacca sotto tutto il resto.

“La fabbrica del panico” di Stefano Valenti e “Il Pane e la morte” di Renato Curcio son due libri che andrebbero letti e allegati ai contratti di lavoro.

Ogni volta si è sempre lì, un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Scrivono: “Riteniamo che non si debba mettere in contrapposizione il lavoro con l’ambiente, ma di cercare ogni miglior strategia che consenta di garantire un futuro economico ai lavoratori dell’ Azienda e che allo stesso tempo venga tutelato il Territorio…”

E se non si può che si fa?

Dagli stessi che erano favorevoli a aprire Cave sul Cornizzolo e a un metro dall’Abbazia di San Pietro al Monte, non si può chieder troppo in effetti.

Nell’occasione del Magnodeno i sindacati nemmeno mettono in subordine il ripristino ambientale, la puntuale verifica dei possibili danni già avvenuti, del prendersi il tempo necessario per fare, gli organi competenti, le verifiche sulle criticità emerse.
No, loro vogliono che si approvi l’autorizzazione. Domani.
L’ambiente ed eventualmente la salute va bene la teoria, ma proprio il mio lavoro devi controllare?

Abbiam fatto caso che è sempre “un periodo particolare” quando si chiede di rispettare la salute, l’ambiente, il bene comune e progettare correzioni e riconversioni?

Siam sempre dentro il perverso gioco se è meglio morire di fame o di salute.

E da decenni il sindacato non è in grado di promuovere l’avanzamento della qualità del lavoro, degli investimenti in innovazione e del bene comune.

Si limitano a fare i 730

LA VOLONTÀ DELLA (NON) TRASPARENZA

FB_IMG_16197245251938484C’è sempre qualcosa che ostacola la trasparenza e non è quasi mai la Legge ma la volontà.

E quando è la volontà che ostacola la trasparenza questa ha sempre una corda che tiene la ghigliottina: è la mancanza di rispetto

Il boia nelle ultime vicende amministrative è il Sindaco Gattinoni

Ultimo episodio l’aumento delle TARIFFE LRH sulle nostre bollette dell’acqua per i prossimi 3 anni. La trasparenza avrebbe imposto che il Piano tariffario e le motivazioni trovassero illustrazione nelle commissioni pubbliche.

Alla luce del sole. Ha scelto di no.

Era già successo con l’OSTELLO.

Fissato il termine al 13 aprile per le domande di interesse alla Gestione, l’Assessore Cattaneo precisava che il costo degli Arredi erano in capo a chi avrebbe vinto il Bando.

Pochi giorni fa, al volo, prima una variazione al Bilancio e compaiono i 150.000 eur per l’acquisto degli arredi poi, con la determina n.502 del 23/4, vengon riaperti i termini per altre domande di Gestione sebbene già c’erano e pure giunte nei termini.

Ancor prima, con l’assessorato all’Ambiente, guidato dalla rappresentate di Ambientalmente Renata Zuffi che ne sarà pure Presidente di Giuria, organizza il concorso di idee HACK4TOURISM, dove vi partecipa e vince un team di 5 ragazzi di Ambientalmente.

Le coincidenze non voglion dire nulla ma la trasparenza tutto

Prima ancora, Gattinoni aveva fatto votare al Consiglio un nuovo step per il TELERISCALDAMENTO senza che ai consiglieri fosse fornita tutta la documentazione per una decisione consapevole.

Zero trasparenza. E manine che al buio votavano telecomandate. Aveva iniziato già così, senza trasparenza, fin dal primo vero Consiglio comunale, col voto alla modifica dello STATUTO Silea.

Senza incontri, senza ascolto in commissione della società. Bottoni fatti schiacciare al buio

La trasparenza negata al cittadino non è mai: a volte è meglio non sapere.

NON SI È CAVATO UN RAGNO DAL BUCO

it_v_ragnoHo visto tutta la super commissione sull’informativa al Piano Cave. È stata istruttiva.

E inutile

Doveva essere di spiegazione tecnica e chiarimenti in funzione alla conferenza dei servizi di oggi. Non lo è stata

Visto odg e l’evidente convocazione, all’ultimo, solo sotto la pressione di 33000 firme del “Comitato salviamo il Magnodeno”, era il minimo – e doveroso – che lì si presentassero i dettagli delle richieste formulate dall’azienda, i rilievi fatti dai tecnici, le criticità emerse, ma sopratutto un piano di monitoraggio “terzo”, magari con perizia idrologica per quanto concerne il reticolo idrico, tra le prime criticità evidenziate (anche) dal Comitato e ora a conoscenza dei consiglieri

Invece nulla
In 2 ore, solo 15′ di tecnica e poi politichese
Dobbiam essere pronti per il 2035, per il 2024.
Per l’oggi e il subito non si stanno nemmeno attrezzando

Con evidenza, ed è stata la parte istruttiva, troppi Consiglieri non sapevano un cazzo, o giù di lì, e non eran preparati. Ad alcuni interessava solo far scudo alla Giunta, fare distrazione di massa

Quello che lascia avviliti – e se n’è avuta riprova lì – è la totale mancanza di trasparenza verso Consiglio e Città in tutti i passaggi sulla vicenda
Una sorta di Cava Pozzi moltiplicata per 10

L’assessore all’ambiente, no non Dossi, che parla di tavoli della sostenibilità, di boschi urbani, corridoi verdi e blu, 2035 e intanto la montagna la stanno divorando, la fauna boh e i torrenti si dai poi vediamo

Una risposta, una conferma però c’è stata
Il danno vero è stato l’approvazione del Piano Cave nel 2015 che oggi permette troppo ai cavatori. Il Consigliere PD Campione ai tempi assessore forse era per questo assente ieri.
Ce lo si ricorda: lassismo, opacità, chiacchiere.

Il danno quindi è fatto.
Oggi si può solo far informazione e ostruzionismo contestando inadempimenti sui ripristini ed i danni al reticolo idrico nonché lo sversamento delle acque trattate, i forni ect
Se il danno ambientale c’è ed è rilevante si può arrivare al blocco dell’attività.

Perché puoi cavare quello che ti è stato concesso ma non puoi mandare a puttane fauna, inquinare o deviare un fiume grande o piccolo che sia ect e questo va costantemente monitorato e, se necessario, segnalato con esposti

Ieri è stato tutto teatro

CAVE, CRATERI E POTERI

FB_IMG_16173563222429816Forse si chiude una cava ma si è aperto un cratere.

Un cratere enorme, infinito di omertà, opportunismo, finto ambientalismo, offensivo verso cittadini e consiglieri che è ancor più enorme di una già enorme cava.

Lo è di più perché questo cratere ha la forma che svela uno stile, un modello di comportamento dei politici verso la città

C’eran già state, in pochi mesi, fin troppe riprove
Oggi emerge con più fragore delle mine che fan brillare le rocce in cava

E si palesano sotto l’ombra di un apparente passaggio minore del Presidente della Provincia Uselli in merito alla sospensiva della Conferenza dei Servizi, sollecitata dal Comitato salviamo il Magnodeno

Ebbene Uselli scrive che “il 20 luglio 2020 il Comune aveva fatto avere le proprie osservazioni, non opponendosi alla richiesta di ampliare il fronte di cava avanzata da Unicalce”. BOOM!!

Questo è la via tracciata di una montagna di sterco dove serve mettere solo la corda ai chiodi già fissati

C’è stata quindi una slavina di omissioni e inadempienze, di opportunismi e chiacchiere afone e lo stesso rimbombanti del Comune:

– OMERTÀ. Per aver tenuto nascosto le Osservazioni, che forse rasenta l’omissione

– SILENZIO. In tutti questi mesi di Campagna di pressione da parte di migliaia di persone per salvare il Magnodeno

– AVALLO. Nei fatti se non ancora nelle ratifiche, all’ampliamento della cava e alla distruzione, definitiva, del Magnodeno.

– ANTIAMBIENTE. Da parte della Giunta Brivio e non solo, visto che il suo assessore Dossi è ora leader di Ambientalmente,, consci di tutto ciò che comporta a fauna, flora, torrenti, in una parola: Natura. Biodiversità.

– OPPORTUNISMO. È probabile che l’omertà sulla decisione del luglio scorso era funzionale a non far emergere falso ambientalismo e criticità a soli tre mesi dalle elezioni, dopo l’ex Cava Pozzi

Avevan già deciso: favorevoli all’ampliamento

– MALAVOGLIA. Solo all’ultimo, costretti dopo mesi di (ora) ovvi silenzi, sollecitati, ricevono il Comitato che chiede una sospensiva.
Hanno tempo per rimediare.
È in loro facoltà, anche se gli costa fatica

Più di qualcuno dovrebbe dimettersi e molti andare a sotterrarsi, sotto una montagna di calce