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PER FARE UN ALBERO CI VUOLE IL VOTO

FB_IMG_15985621941117323Ste azioni di piantumazione in favore di telecamere e coi vessilli partitici.

Roba che non si può vedere.

Lo impone soprattutto già il buongusto dopo la strage ambientale del decennio passato. Oltre 400 alberi eliminati e solo una settantina messi correttamente a dimora.

FB_IMG_15985621861487028Le si faccia, per rispetto del cittadino, al 400imo albero piantato, al 10 corridoio verde urbano tracciato, alla 30ima nuova aiuola creata a sottrazione di asfalto.

Non adesso dopo la strage ambientale e del verde urbano che nel silenzio totale proprio di chi oggi simbolicamente pianta un albero dopo averne tagliati 400 aveva voce e ruolo per evitarlo.

Perché poi quanti tigli devi piantare per compensare il danno ambientale della cavazione e le migliaia di tonnellate di CO2 che il forno Unicalce produce in quota sul Magnodeno?

FB_IMG_15985622016061916Più foto ai fatti finiti meno alla propaganda iniziale

GUANTO DI VELLUTO IN PUGNO DI FERRO

FB_IMG_15966324874852713C’è già la prima vittima della “Campagna elettorale gentile” del Csx appena inaugurata

È Anghileri che si è schiantato sopra i vetri su cui stava malamente arrampicandosi a proposito del Teleriscaldamento  (TLR)

Per giustificare un’alleanza con ciellini, Gattinoni, Pd e liste civetta, che a esser gentili, è credibile come veder Salvini al Parlamento europeo, ha inanellato una quantità di panzane che a crederci davvero saremmo le altre vittime di questa “campagna elettorale gentile”

Gentile come un guanto di velluto in un pugno di ferro sulle nostre guance di cittadini. Violenta nello strapazzar la verità per nascondere l’ingiustificabile

Innanzitutto Anghileri si schianta sul voler sminuire l’importanza del TLR come tema elettorale  Era poi solo il 20/1/2020 quando, proprio lui, per l’ennesima volta, ribadiva l’importanza primaria del TLR, insieme a paritarie e Servizi sociali.
Tre temi che, lo si vede dallo stesso Programma di coalizione, sono scomparsi.  Gentilmente rifiutati dagli altri, educatamente tolti da Anghileri

Ma il sasso che si schianta sulla vetrina della credibilità è la scorrettezza con cui mica poi così gentile verso i cittadini, dice che il TLR ormai è cosa fatta – “è stato approvato in via definitiva” – che non si può fare più nulla.

Balle. 1) La Convenzione prevede esplicitamente il diritto di recesso. 2) Senza penali. 3) Nessun atto concede l’utilizzo del sottosuolo. 4) La Società ha addirittura facoltà di non assegnare il progetto e l’esecuzione dei lavori. 4) Lecco non ha obblighi.
Poi proprio lui il 20/7/2018 scriveva che l’ultimo sì al progetto definitivo (che ancora non c’è) spetta al Consiglio comunale.

Insomma si sente il frastuono violento del vetro della verità che va in frantumi dalle parole ferme rimangiate, dagli impegni dimenticati, dai fatti tenuti nascosti. Quanto sarebbe più serio dire invece che gli sta bene tutto pur di non far vincere gli impresentabili dall’altra parte? Più che la mossa del cavallo di Foa, siamo al volo dell’acrobata sugli specchi di Anghileri.

#gentilmentepotetevitarediprenderciperilculo?

EVITARE, RIDURRE, MITIGARE, COMPENSARE

compensazione ecologicaIl suolo è una risorsa, limitata – come l’acqua e l’aria – e non rinnovabile. Un bene comune dunque, da tutelare e preservare.

Il suolo ha un valore ambientale, sociale, culturale ed economico, fondamentale per tutta la collettività. Un valore che viene quotidianamente eroso dall’inarrestabile attività edificatoria e dalla dissennata cementificazione dei nostri territori.

Ci stanno togliendo il terreno da sotto i piedi La Lombardia è una delle Rregioni più urbanizzate e cementificate d’Europa. Negli ultimi anni il suolo è stato consumato al ritmo di 140.000 m2 (l’equivalente di circa 20 campi di calcio) al giorno, per un totale di quasi 5.000 ettari l’anno coperti da cemento e asfalto, distrutti dall’edilizia residenziale e commerciale… terra che non tornerà più, poiché è quasi impossibile che un terreno edificato possa tornare fertile.

Il principio deve essere: Evitare, ridurre, mitigare, compensare

Ognuno di noi ha bisogno di un po’ di suolo. Il suolo su cui si produce la nostra dose giornaliera di alimenti, il suolo che è parte del nostro paesaggio. Ma anche il suolo distrutto per costruirci la nostra casa, o la strada che ci permette di muoverci.

Da sempre l’essere umano ha consumato un po’ di suolo ma da alcuni anni la situazione è cambiata: il consumo di suolo cresce molto più del fabbisogno abitativo. Anzi, si costruisce moltissimo senza nemmeno porsi il problema di dare una casa a chi ne ha bisogno. Il consumo di suolo negli ultimi decenni ha significato:– speculazione edilizia a vantaggio di pochi operatori immobiliari– uno stato di ‘dipendenza’ per i comuni, che hanno lottizzato per ottenere entrate economiche tramite gli oneri di urbanizzazione compensazione ecologica bis

Si deve raggiungere quindi l’obiettivo, da subito, di rendere obbligatorio, dovunque possibile, il riuso delle aree dismesse o sottoutilizzate che devon anche essere individuate con la mappatura comunale, per far fronte ad ogni nuovo bisogno insediativo. – Meglio ancora sarebbe imparare a recuperarl aree attraverso boschi urbani, restituirle ai vuoti ma di fruizione ecologici e a verde-   Solo quando si dimostra inevitabile usare suolo libero, viene imposto l’obbligo di compensare la perdita di valore ambientale, ‘costruendo natura’ su una superficie doppia a quella consumata, rendendola fruibile alla comunità locale. E deve essere realizzata prima di ottenere il permesso di costruire e prevedere il vincolo a finalità di uso pubblico di carattere ecologico-ambientale sulla corrispondente porzione di territorio comunale.

La compensazione ecologica preventiva si va ad aggiungere agli altri oneri già previsti dalle normative vigenti, allo scopo di scoraggiare il consumo di suolo libero. La compensazione non avrà ripercussioni negative sulle entrate dei Comuni perché non sostituisce gli oneri di urbanizzazione, ma anzi si aggiunge ad essi. La Crescita zero del cemento è un atto d’amore per la città. Il principio deve essere: Evitare, ridurre, mitigare, compensare

Lo stop alla predazione del Territorio vuole essere quel tale che arriva e dice: “Scusi, può evitare. Mi dà fastidio…” Il Principio di compensazione ecologica del territorio è appunto questo signore. Siamo ognuno di noi.

QUANDO NON TI FIDI DEI TUOI CONCITTADINI

Ciresa e coalizione sono già col fiato corto. Confondono il controllo con la sicurezza e la sicurezza con l’invadenza.

E dopo aver proposto di spostare il mercato in centro, solo al mercoledì perché giovedì gnocchi, ora fan vedere le pistole e giocano ai soldatini. Ciresa fa lo sceriffo e chissà, Zamperini l’uomo al banco del saloon.

Non devi averne di idee serie per migliorare la vita dei tuoi concittadini se la prima proposta che fai son 15 bancarelle davanti alle poste e una slavina di telecamere nei rioni

Quando gli han detto che per essere una brava Amministrazione bisogna star vicino al cittadino deve aver frainteso. Così al posto di offrire servizi, sostegno, promozione, aiuti economici, gli mette fuori dal portone, “almeno 250 telecamere” così che non si potrà che canticchiare “nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento” per dirla alla Guccini

Sono più volte state già integrate in questi anni, siamo invasi davvero fino dentro al cesso, ogni volta con una spesa di oltre 5000 euro a singola telecamera: 175.000 nel 2012 per 32; 150.000 per 26 nel 2014.

Ora con “almeno 250 telecamere” Ciresa ne vuole spendere 1.500.000. Un milione e mezzo!!!
Per non parlare di tutto l’apparato di vigili necessari a controllarle (che non abbiamo) e i soldi per la manutenzione (che non abbiamo nemmeno quelli). E anche se li avessimo la priorità è davvero questa per la Città?

Ciresa dimostra una cosa netta, che non si fida dei suoi concittadini, (250 telecamere sono la conferma) se addirittura è la sua prima proposta elettorale.

Ma se in testa hai solo controllo e manganello

UNA NAVETTA A PIENO SERVIZIO

ernaDa poche settimane, la domenica, c’è un servizio di navetta a fini turistici che collega Lecco ai Piani d’Erna e ritorno.

Un servizio che, in parte per la fretta di istituirlo, in parte per la novità, ha avuto bisogno, e ancora ne ha, di aggiustamenti.
È stata notizia solo di settimana scorsa, l’errore di sospenderlo per ben 3 ore in piena mattina, subito rinfacciato dall’opposizione che però manco aveva pensato a proporlo il servizio e che, va riconosciuto, l’Amministrazione ha subito risolto con nuove corse e nuovi capolinea.
I numeri stan dando atto dell’utilità del servizio.
Credo sia necessario però non limitarsi a così com’è, ma implementare servizi e informazioni indispensabili e, ove possibile, anche qualche servizio in più. Per serietà organizzativa da città turistica.ERNA FUNIVIA
Innanzitutto segnalare il servizio sia ai capolinea e fermate intermedie in maniera chiara non solo con un misero foglio A4; Farlo anche agli ingressi della Città con indicazione, ovviamente, dei relativi parcheggi di interscambio per la sosta dell’auto privata; Prevedere comunicazione tra cima e valle dei posti liberi al parcheggio della funivia, al fine di evitare 100 auto che tentano di raggiungere il piazzale già totalmente occupato e soste vietate lungo la via; Consentire l’accesso viabilistico poi solo ai residenti la zona.
I servizi aggiuntivi che potrebbero far differenza di attenzione e integrazione son quelli, per esempio, di un piccolo cadeaux (a pagamento) al ritorno (da portare a casa) o anche all’andata (x picnic) di prodotti locali confezionati: una porzione di miele, due tipi di formaggio, due caviadini, qualche piccolo frutto, un salamino di capra, una borraccia e un pieghevole delle altre attrazioni di Lecco: culturali e non solo, dell’estate e, alla partenza e arrivo, un bicchiere di tè con le erbe spontanee del Resegone.
Consorzio-Terrealte-6-3Se poi (forse con il Consorzio Terrealte allargato) ci fosse un portale per gli ordini con ancora più scelta dei prodotti a kmZero da spedire anche a domicilio sarebbe un’aggiunta di gusto e ricordo.
Un piccolo contributo economico per l’utilizzo del bus navetta (eventualmente con già integrato il prz della corsa della funivia sarebbe il top) permette di recuperare qualche economia da utilizzare ai fini promozionali e dei servizi accessori.

LE 3 FASI DELLA CHIMICA DI AMBIENTALMENTE

IMG_20200616_071458Due giorni fa è uscita la prima bozza del Programma elettorale della Lista civetta del Pd, Ambientalmente.
Un buon inizio, sulle molte cose da fare e nemmeno un come, per farle.
Ma c’è senz’altro tempo.
Al punto “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente” si svela la prima fase della chimica della lista: gassosa.
Il titolo, infatti, che dà​ al capitolo é già un trucco vaporoso: Termovalorizzatore e Teleriscaldamento
Cazzo, termovalorizzatore è un abitino falso e ruffiano.
Se una lista ambientalista usa il termine Termovalorizzatore invece​ che Inceneritore è perché ti ha fregato o ti sta fregando.
La seconda fase della chimica della lista: liquida.
Ambientalmente la raggiunge in un voluto fiume di tante parole quando inevitabilmente deve parlare del Teleriscaldamento e i rivoli di parole trascinano altre balle e scuse in ogni insenatura, “se avessimo potuto”, “visto che l’iter è avviato”…
Facendo finta, come peraltro in questi anni di amministrazione del proprio assessore di riferimento e ancora più a lungo delle consigliere comunali di riferimento, di aver fatto azioni per evitarlo, contrastarlo, bloccarlo. Invece sono state zero. Non una proposta di Delibera, non un voto contro, non un atto differente. come una destra qualsiasi.
Prendere in giro i cittadini, si converrà, non è ecologicamente un buon inizio.
“se avessimo potuto” infatti vuole nascondere invece quello che ancora si può fare. Tutto.
NESSUN atto o prescrizione della Regione impone che la rete del Teleriscaldamento si debba estendere fino a Lecco.
Il RECESSO dalla convenzione di Teleriscaldamento è un mero e semplice atto amministrativo.
Basta votarlo. Evidentemente o non si vuole o la coalizione non lo permette.
La terza fase della chimica della lista è quella: solida. E’ sempre concretamente una questione di soldi, di cariche, di sprechi.
Anche se un domani, dopo averlo messo in piedi, questo teleriscaldamento andasse a fiori di camomilla e biomasse, ha senso spendere 80 milioni di euro, rompere per anni molte, troppe strade della città con conseguenti ulteriori problemi, davvero?
Ed è serio verso i cittadini dire come fa il programma di Ambientalmente, che si controllerà e che, se dopo i primi anni a rifiuti, non funzionerà a biomasse e camomilla si proverà a chiuderlo?
Davvero si fanno spendere 80 milioni di euro dei​ lecchesi per poi dopo qualche anno chiudere tutto?
Bruciare soldi di tutti mi pare altrettanto poco ecologico
 
La verità solida ed evidente è che tutte e due le coalizioni sperano che l’unico “soggetto” che ha aderito al Bando per il Teleriscaldamento continui a essere in alto mare, proprio sui numeri della sostenibilità economica e si ritiri. Così da togliere le castagne dal fuoco a chi non ha il coraggio della coerenza ma solo della propria convenienza.
Ambiental-mente resta ancora la lista ecologica migliore della coalizione di Gattinoni però​ il nome che si è data è palesemente​ nomen omen.