Uno spettacolo desolante.
La pomposa giornata della mobilità sostenibile in piazza a Lecco ha dimostrato la pochezza della proposta concreta e progettuale che i vertici del Trasporto pubblico locale hanno in mente per la città. Se il convegno di sabato voleva rappresentare il trasporto pubblico e il suo stato, ci sono riusciti. –(LEGGI TUTTO)>
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IL RADDOPPIO FS E’ UN TRENO PERSO
Le esternazioni delle autorità presenti per il raddoppio della tratta ferroviaria Milano Lecco mi hanno lasciato perplesso per la loro genericità.
Il raddoppio potrebbe rivelarsi alla fine un’opera inutile. Al massimo, e forse, garantire un po’ più di puntualità sulla tratta. Le uniche cose concrete sentite sono state nella forma di richiesta da parte dei sindaci che chiedono che le stazioni vengano attrezzate per un’efficace interscambio, perché così come sono, pur con il secondo binario, non si capisce quale debba essere il vantaggio a lasciare l’auto per il treno.
La visione del giorno successivo del telegiornale regionale mi ha ancora di più confermato nella impressione. Il sindaco di Trecella, un comune presso Treviglio, ci ricordava che anche nel suo paese, così come in quello di altri due comuni viciniori, fosse stato realizzata il raddoppio sulla tratta ferroviaria con Milano, raddoppio esistente da quasi un decennio, e che assieme al raddoppio fossero state costruite anche nuove stazioni, con adeguate infrastrutture di interscambio. Purtroppo mai aperte. E addebitava le responsabilità in modo preciso e categorico all’amministrazione delle ferrovie e alla Regione.
Ma l’impressione di genericità e di euforia da pura sindrome da taglio di nastro, mi è rimasta impressa per almeno altre due cose.
La prima, addebitabile alla sindaco di Lecco è il silenzio sulla opportunità di sollecitare una tratta di metropolitana leggera per Lecco e il suo circondario, che probabilmente il raddoppio dovrebbe facilitare, o perlomeno un potenziamento del numero di treni sulle tratte più brevi, in particolare tra Lecco e Calolzio. (leggi tutto, se ti va)
RADDOPPIO DELLA MI-LC, si, cioè, dei binari
Oggi Trenitalia ha annunciato la fine dei lavori di raddoppio della linea Milano-Lecco E’ un momento storico sottolinea, giustamente, il comunicato stampa: questa mattina, verso le sei, il primo convoglio ha percorso la nuova linea da Lecco verso Milano, con soli 5 minuti di ritardo sulla tabella di marcia. Un vero record. Ma.. ehi, fermi un attimo. Perché un annuncio di tale importanza relegato al giorno 30 luglio 2008? Strano. Non è strano? Di solito gli uffici marketing o pubbliche relazioni sono molto attenti a questi aspetti. Nessuna compagnia di alto livello, specie Trenitalia, in perenne deficit di considerazione da parte dei propri utenti, nessuna!, si sarebbe lasciata sfuggire una simile occasione. Ma ve la immaginate? Vi starete, legittimamente, chiedendo, cosa? cosa dobbiamo immaginare? Ve la immaginate una bella inaugurazione, di quelle spettacolari, a settembre: pendolari abbronzati, felici, di rientro dalle ferie, una notizia che suona come il sogno inatteso, e realizzato. Insomma, un’inaugurazione capace in una mattina di spazzare via anni di attese, di malumori, persino di lotte. (se vuoi leggere anche il resto, continua qui)
campagna: UN POSTO X TE… CAR POOLING per la Provincia, sali anche tu?
PREMESSA
Ad ogni sterzar di gomma i soggetti Istituzionali e imprenditoriali del Territorio rilanciano e si lamentano per le infrastrutture carenti che non permettono la crescita, lo sviluppo e pure il benessere. Fermandosi alla litania giaculatoria.
Qualche tempo addietro anche il signor Prefetto fece pubbliche constatazioni. Sulla viabilità provinciale riportava dati effettivamente veri, o almeno percepibili come tali: “Nell’ultimo decennio le auto sulle nostre strade sono triplicate”. Ancora una volta appunto, sia nella politica che nella società, nessuno ha rilanciato in maniera adeguata la discussione sulle soluzioni attuabili. Speranza, da parte nostra, che è risultata, evidentemente, per l’ennesima volta, mal riposta.
Sul cosiddetto “che fare?” con ragionamenti concreti e non solo e sempre in astratto siamo all’assurdo: Servono più strade anche se non ci sono soldi. Da anni, senza per questo voler essere presuntuosi, battiamo quasi da soli questo tasto di una forte e urgente necessità di discutere, collettivamente ed a più livelli, di mobilità e viabilità. Di trasporto e infrastrutture. L’ACI del compianto dott. Maurizio Corno ci aveva supportato, andando giustamente anche oltre il tema con ampio respiro. Non l’avevano fatto gli ambientalisti, tanto meno i partiti che pretendono di rappresentarli.
Poco o nulla sembrava raffigurare un Progetto, una progettualità. Anche in questi giorni, basta leggere la stampa, si ripetono le solite litanie.
Mancano infrastrutture, il traffico è ormai insopportabile.
L’aspetto assurdo, e soprattutto termometro imbarazzante della pochezza delle idee, è quello che vuol far credere che sia una rilevazione seria – che inequivocabilmente evidenzia cioè la necessità di infrastrutture e nuove strade e soprattutto sufficiente – quella di limitarsi a contare quante auto transitano su una determinata strada.Il problema è più complesso ma anche di facile soluzione innanzitutto spostando queste incombenze di monitoraggio dall’assessorato ai lavori Pubblici – come è stato fino a oggi – a quello dei Trasporti. E’ già un salto culturale non indifferente. Poi sarebbe più intelligente non solo e tanto sapere quante macchine fanno una determinata tratta ma quante di queste automobili viaggiano con una sola persona a bordo. Da qui si capirebbe che anche il car pooling (l’auto condivisa) può e deve essere una soluzione primaria.
Vogliamo le strade nuove tipo la Lecco Bergamo? Bene, possiamo però dire che da quando se ne parla a quando finirà ci passano anche 2 decenni? E’ ragionevole dire (e chiedere) che cosa si fa nel frattempo? Stiamo come questa classe politica e imprenditoriale a piangerci addosso ed a parlare del sesso degli angeli o si prova a risolvere, ad attenuare almeno, concretamente, il problema?
PROGETTO PEROVINCIALE
Noi ci riproviamo e rilanciamo con percorsi verso soluzioni che necessitano il supporto di tutti gli uomini e donne di buona volontà e spirito vivace. UN SOFTWARE provinciale per gestire in forma informatica e automatica la domanda e l’offerta di autocondivisa sul territorio.
Mutuando, come già richiesto all’Assessore ai Trasporti della Provincia ma per ora sordo al suggerimento, il programma adottato da inizio gennaio dalla pari Amministrazione Bolognese, consultabile su http://www.autocondivisa.bo.it/ cioè un semplice programma web che, previa registrazione, permette all’utente di mettere a disposizione, condividendone il tragitto abituale, o parte di esso, i propri posti in auto non occupati ed, in subordine, di poter usufruire di questi posti. Tali incroci e varie combinazioni (tragitti, orari, disponibilità, giorni) sono facilitati e elaborati automaticamente appunto dal software. (se vuoi leggere anche il resto, continua qui)
MOBILITA’
Da anni, senza per questo voler essere presuntuosi, battiamo localmente quasi da soli questo tasto di una forte e urgente necessità di discutere, collettivamente ed a più livelli, di mobilità e viabilità, di trasporto e infrastrutture.
Contare le macchine per legittimare strade che divorano territorio che non c’è o non ci sarà a sufficienza è come voler contare tutte le stelle con un dito e per giunta guardare solo quello
Siamo convinti che il cittadino ha il diritto di muoversi non il diritto di avere l’auto sotto casa.
Sta alle Istituzioni quindi predisporre servizi adeguati per questo.
Noi in questo spazio continueremo a stimolare la discussione, a fare proposte, e ospitare idee e ragionamenti.
CICLOPISTA PRADELLO -ABBADIA
Quando un´idea seria – come lo è la ciclopista da Pradello ad Abbadia – al servizio dei soggetti più deboli, in questo caso pedoni e ciclisti, nel concretizzarsi trova anche l´appoggio ed il plauso di uomini politici di destra, come in questo caso il consigliere provinciale, di minoranza, Dadati, seppur stupiti non si può che applaudire ed esserne contenti.
E´ quindi secondario e molto marginale sottolineare che è almeno eccessivo l´autoattribuirsi da parte di Dadati il merito, la primogenitura, di questa opera, di questo successo (che speriamo si colga appieno nella sua bontà) per il Territorio.
Altrimenti anche noi del Centro Khorakhané dovremmo rivendicare meriti e medaglie.
Ma non è il caso altrimenti il Sindaco Cardamone di Abbadia, la stessa Anas soprattutto, nonché, non ultimo, l´Assessore Provinciale ai Trasporti Fumagalli dovrebbero essere sommersi di elogi e medaglie, da soffocarli. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Un´integrazione di intervento, insieme a questi soggetti, è invece ora necessario chiedere e sollecitare.
A parziale integrazione e correzione di quanto propone Dadati, cioè la riduzione di una corsia, cioè a 3, del tratto di superstrada “comunale” che da Pradello (Orsa Maggiore) porta all´ingresso di Lecco Caviate
Ecco secondo noi, crediamo che la proposta a suo tempo formulata tramite l´opuscolo LimmaginaLecco ai Candidati alle Elezioni comunali di 2 legislature fa, ed anche recentemente ribadita e cioè di ridurre a 2 corsie – più che sufficienti – quel tratto di strada sia da sostenere e promuovere.
Le 2 corsie che resteranno libere potranno quindi essere trasformate una nel proseguimento della pista ciclabile e l´altra, sfruttando la conformità piatta del tratto e lo splendore paesaggistico inimitabile del lago e delle montagne in un percorso pedonale e di giardino che permetterebbe di valorizzare ancor di più la nostra città, restituendola, un poco alla volta ai cittadini, sottraendola alle lamiere.
Questo inoltre speriamo potrà essere un possibile volano, pratico ed educativo/istruttivo per incentivare anche in altri punti di Lecco, altrettanto invasi da auto e strade l´adeguamento civile a misura d´uomo e di bicicletta delle strade attuali.
La mobilità urbana è sostenibile o non è.
Centro Khorakhanè
http://www.merateonline.it/Finestra_Stampa.asp?ID=51577 (l’articolo di dadati)