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ALTARI ALTARINI E IGNOTE BATTAGLIE

2021-06-29 16.37.37Il Consiglio comunale è sempre più strano

Si schieran plotoni e si fan discussioni infinite sul colore che devono avere le giubbe rosse o i nomi delle Piazze e scivola via in 5minuti, compresa la pausa caffè, lo sventramento di montagne e di strade cittadine.

È successo anche ieri sera.

Botta e risposta, insulti e offese, trattati storici e reminiscenze scolastiche, patriottismo e diserzione. Mezz’ora e più all’arma bianca e bombe a mano per decidere di dare, come proposto a tutti i Comuni da Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani e il Corpo dei Carabinieri, la Cittadinanza onoraria al Milite Ignoto nell’anniversario dei 100 anni della deposizione nell’Altare della Patria.

Zamperini da una parte, Anghileri dall’altra e, in mezzo, imbarazzo e dichiarazioni di voto

Anghileri che metteva più veemenza, ardore e impegno contro la mozione che per salvare le montagne e l’ambiente pubblico. Coerenza questa ignota virtù.
Zamperini che si era fatto latore per approvare la mozione a favore del Milite ignoto.
Entrambi difendevano le loro posizioni di trincea per le ragioni sbagliate.
Basta che uno dica bianco perché l’altro dica nero. Il primo che si accorge che gli basta far l’opposto di quel che vorrebbe fare… e calerebbe il sipario della farsa.

Per questo va riconosciuto che Alessio Dossi è stato colui che ha dato il senso più condivisibile per l’approvazione. Riconoscere il simbolo di un soldato che rappresenta tutti i soldati senza nome per un monito contro le guerre e per la fratellanza con tutti gli Stati.

Nessuno ha colto e Dossi ha sparato a salve.

Zamperini fermo all’orgoglio della Patria. Dio e Patria. Insomma, una fesseria
Anghileri pure perché i generali sono stati delle merde e la guerra è brutta e pure inutile. Insomma, una fesseria.

Posizioni irrispettose verso tutti quei morti ignoti che son stati costretti o non sapevano perché andavano a morire. Ed è proprio assurdo equipararli ai loro carnefici di qualsiasi divisa.

Su fb il consigliere Anghileri si è fatto poi fotografare con il libro di Don Milani “L’ubbidienza non è più una virtù “, che è palesemente una strumentalizzazione.

Prima di tutto perché il Priore di Barbiana ha sempre portato rispetto per i figli dei contadini e del sottoproletariato e pestava invece duro sul potere e i cappellani militari, poi perché va bene essere disubbidienti ma solo davanti a una mozione e invece intruppati e proni quando si parla di cave, teleriscaldamenti, servizi sociali privati, nomine nelle ex municipalizzate … no? ecchecavolo

Già mi immagino preoccupato che Anghileri nei prossimi mesi proporrà senz’altro di cambiare nome a tutte le vie che han come riferimento la Prima Guerra mondiale… (Via XXIV Maggio, Piazza Diaz. Via IV novembre, Via Vittorio Veneto, Via Piave, Via Trieste, Via Trento, LugoLario Isonzo, Cadorna, Via Toti e l’omonima scuola).

Poi però mi tranquillizzo e capisco che dobbiamo stare tranquilli, alle prossime elezioni comunali comunque cambierà idea.

LA BUONA STRADA

Screenshot_2021-06-28-07-30-58È stata pubblicata sull’Albo del Comune una Determina importante e di buon auspicio.

La nr.868 del 24 giugno 2021.

È l’incarico, affidato per 74.000 € alla società Polinomia srl di Milano, per pianificare e progettare la mobilità sostenibile del traffico a scala urbana. Per arrivare, entro max il dicembre 2022, a un Piano operativo da rendere quotidiano.

È una Determina significativa. Si spera possa rendere finalmente Lecco una città al servizio dei suoi abitanti e non delle loro auto

I tempi non son rapidissimi ma dal cronoprogramma allegato c’è una parte che andrebbe arricchita e potenziata di restituzione alla Città.

È prevista la misurazione dei flussi anche scolastici, delle ciclovie e percorsi con le bici e la gestione dell’ultimo miglio in prossimità delle scuole (un’attenzione specifica è prevista per la Stoppani).

Insomma se il buongiorno si vede dal mattino questa è una buona strada.

Spero che si possa contemplare comunque la sperimentazione anche ridotta ma urgente di “strade scolastiche”, “ZONA30”, “Case avanzate”, parcheggi periferici, sosta per residenti dei quartieri, mobilità ciclistica urbana, dissuasori di velocità, strisce bianche x bici prima del 2023.

E che questo affidamento e importante progettualitá sia affiancata e relazionata con la nascita di una Consulta della Mobilità dove i risultati son condivisi, costruiti e non solo presentati alla Città con semplici incontri pubblici.

Formare e non solo informare.

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RAVIOLO RIPIENO CON UNA MONTAGNA D’IPOCRISIA

FB_IMG_16247321444558609La due giorni di iniziative in montagna organizzata dal Comune è una buona cosa.

Quella indigesta é la narrazione e l’ipocrisia del marketing usato.

Siamo andati sulla Luna, abbiamo clonato animali, scoperto la particella di Dio, creato un vaccino in 9 mesi, Renzi è stato segretario di un partito di centrosinistra, l’Inter ha rivinto uno scudetto dopo una vita, ma ancora nessuno è riuscito a individuare il meccanismo che spinge un’Amministrazione che si dichiara ambientalista ad autorizzare Cave in montagna, teleriscaldamenti in città, Drive-in e smog per l’estate turistica…

e soprattutto che tipo di beneficio tragga il suo ego dal mancare di rispetto alla decenza intitolando un’iniziativa ludica “Lecco ama la montagna” – peraltro dal costo di 70.000 euro per soli due giorni, più il biglietto per chi ci andrà – quando la montagna é proprio quel Magnodeno che solo poche settimane fa ha dovuto subire, dalla stessa Amministrazione comunale che ne ha dato parere favorevole, un’ulteriore deturpamento e sfregio con il mega ampliamento delle Cave fino ad almeno il 2034.

Se questo è amore è contro natura.

Non bastasse, ma già basta, l’indecenza e arroganza son dentro la richiesta di creazione di un raviolo “al sapore del Magnodeno”.

Se è voluto è un gesto vergognoso di arroganza e menefreghismo a un impegno civico di migliaia di cittadini che si sono battuti per salvarlo invece il Magnodeno, ma forse l’Amministrazione non l’ha fatto apposta, e non bisogna farsi ingannare dai propri sensi: questi politicanti sono molto più cialtroni di quanto li percepiamo

I PORTA OMBRELLI E I PORTA SOLDI

FB_IMG_16226713981424944Tanti soldi, poca resa. Collettiva.

C’è pronto oltre un milione di € pubblici per associazioni sportive, culturali e esercizi commerciali per sostegni Covid da parte del Comune. A fondo perduto.

Un migliaio di € a testa. Con tutta l’aria di contributi a pioggia, soldi che non svoltano nulla ma che sottraggono risorse a progetti di tutti.
Al posto di chiederli ai propri soci, tesserati, clienti, gli diamo quelli di tutti. Ma solo ad alcuni.

E per cosa? Per pagare, solo a loro, i dispositivi per il Covid, che ognuno di noi ha invece pagato di tasca propria

Altri soldi poi per far le loro attività, così falsando la concorrenza con altri che non partecipano alle mance.
Magari pure dopo anni che si fan cofinanziare progetti. Coi soldi di tutti

Idem le attività sportive.
Si dan mance da 100.000 euro e da anni piove dentro la palestra del Bione, i giochi nei parchi non sono inclusivi e le sale del Belgiojoso son sbarrate per rischio crollo…

E si metton sul piatto soldi, oltre un milione di euro, dove ci si tuffano anche esercizi commerciali e bar.

I primi han aumentato i prezzi, i secondi oltre a questi, pure, quello che prima era spazio pubblico.
E ora non più.

Piazze, marciapiedi, posti auto, a gratis. Così un po’ da piangina, un po’ da privilegiati.

Perché alcuni mettono i tavolini per file e file nelle piazze sottratte ai cittadini, altri non possono metter nemmeno il porta ombrelli fuori la porta. Una bella concorrenza sleale.
Poi magari son gli stessi che gli anni scorsi facevan soldi a sacchi

Creare servizi pubblici per tutti, aumentarne l’offerta, sistemare il Bione, promuovere attrazioni turistiche, incentivare i cittadini a uscire attraverso iniziative pubbliche, sostenere maggiormente ed equamente questi ultimi in base al reddito, porta una ricchezza più diffusa e non discriminatoria che la mancia a qualcuno e a altri, arbitrariamente, no?

Forse è doveroso che, a chi chiede e ottiene contributi con i soldi di tutti, sia chiesto il bilancio non solo del 2020 e, tramite il sito del Comune, sia pubblicato

IL MIRAGGIO DELLA PROMESSA

FB_IMG_16226707677729587Ognuno, giustamente, ha -e si dà- le sue priorità. Quindi 10,100 presidi per la Palestina. A Lecco e ovunque.

I volti e i promotori, quasi sempre, han militanza e impegni decennali su questo, i presidi aiutano a conoscersi, riconoscersi e sentirsi parte di una stessa comunità

Ho visto, passandoci, al Presidio di Lecco, volti e storie a cui vorrei assomigliare e a cui vorrei somigliassero, se lo vorranno, i miei figli e molti lecchesi
Duccio Facchini, Corrado Conti, Manuela Valsecchi, Dario Consonni e decine d’altri

Eppure dentro questa moltitudine, questi volti e storie, si trovano, sotto la stessa bandiera, politici che oggi, con loro chiedono, a chi non ascolta, di fare la propria parte: Istituzioni, Governi, Politici
Abbiamo adesioni dal PD Lecco ma il loro segretario Letta corre nel Ghetto di Roma per portar solidarietà a Israele

Abbiamo consiglieri comunali, che si impegnano per qualcosa di cui non han minimamente potere d’incidere e sono invece inerti sulla città

Ognuno, giustamente, ha -e si dà- le sue priorità ma perché, pur essendo – ne son totalmente consapevole – temi diversi, sono invece assenti dove possono incidere? Salvaguardia del territorio, delle montagne, della salute…

È oggettivo che lo son stati.
Ieri, non anni fa. Ignavi su Magnodeno, servizi sociali privatizzati, inceneritore, teleriscaldamento…

Non è il tema che deve distrarre o far la differenza, ognuno si impegna per ciò che vuole, la politica e i politici locai non sarebbe doveroso, però, che si impegnassero, almeno con metà della prestanza con cui fieri presidiano il nulla sotto la bandiera arcobaleno, anche per la Città?
Non è il “pensare globalmente e agire localmente”, ma almeno agire -anche- dove si può incidere nelle scelte?
Qualsiasi esse siano
È davvero chiedere la Terra Promessa?

IL PATACCA (E LA BANDA DEL BUCO)

FB_IMG_16226705776422895Credo che il solco del consenso di questa Giunta non sarà negativo a far somma

Questa mia conta è data da più addendi che sono a lista di Gattinoni

– Il Marketing comunicativo
vendere tutto come fosse un evento
– I Soldi in avanzo da Brivio
non spesi per incapacità di programmazione
– Le Opere a compimento di Brivio
finalmente per inerzia vengon pronte
– Il Recovery Find
son tanti milioni di € come mai prima
– L’Opposizione assente
M5S fuori dal Consiglio e Sinistra dentro la Giunta

Sotto la riga del totale ai più può bastare

Io resto invece convinto che la parentesi quadra solo se si chiude anche su quello che non si è fatto e si doveva fare

Sull’Etica delle motivazioni e non sull’opportunismo del far credere:
Costruire conoscenza, non riconoscenza;
Formare cittadini, non sudditi;
Saldare comunità, non lobby;
Servire il popolo, non il potere

Un comune multiplo di ambiente, cultura, patrimonio, benessere. Collettivo, non personale.

E Gattinoni, con evidenza, invece, ha l’espressione di un calcolo, quello di fare solo se però non sottrae affari, influenza, potere, economia a chi conta e continua a contare solo per sé

L’abbiam visto sullo Statuto Silea, nemmeno studiato ma votato da consiglieri che non consigliano ma si lascian consigliare

L’abbiam visto con il TLR, con prescrizioni farlocche, Piani tenuti nascosti e incognite evidenti ma votato da consiglieri che non consigliano ma si lascian consigliare

L’abbiam visto con le Cave, riporto di tempi passati e totale assenza di assunzione di responsabilità collettiva, nessuna somma di solido ascolto ma di solite risposte copiate

Risultato è che regalan piantine da davanzale, ma taglian alberi centenari, fan bus gratuiti, ma sovralimentan il forno di Silea, scavan montagne, ma metton fiori sul lungolago

Queste vicende ci han insegnato che il Comune può far tutto ma non dipenderà dagli interessi dei lecchesi ma solo se non disturberà il potere, economico, finanziario, dei partiti.

Ed è un brutto totale perché a breve ci son varianti del Pgt, rigenerazione urbana, servizi sociali ancora privati, risorse da distribuire, convenzioni da rinnovare, scelte da fare e non da ratificare…

Gattinoni paradossalmente ha dato prova che non tiene potere ma gli rende conto.

Il prestanome