DOPO di Licia Pinelli. LETTI PER VOI (recensioni a perdere) 21

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DOPO (di Licia Pinelli ed. Enciclopedia delle donne, 2015)

Ieri l’altro ho chiesto alla mia libraia di fiducia, Serena Casini della Libreria Volante, se riusciva a recuperami cartaceo il libro “Dopo” di Licia Pinelli, la moglie del ferroviere e partigiano anarchico Giuseppe Pinelli, morto da innocente il 15 dicembre 1969 a Milano, dopo un volo da una finestra della Questura.

Io sono un ragazzo del 1970, vissuto, per anni, in un piccolo paesino sopra “quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…” che, per età e mancati incroci, non ha conosciuto – e tantomeno vissuto – per molto tempo ne la protesta ne la resistenza, la lotta di un popolo che in quegli anni intorno al mio nascere e sgambettare ha provato a disegnare un presente e un futuro diverso da quello che era e che poi è diventato.

Mio padre, milanese, mi ha però raccontato i nodi e i fili che partivano e arrivavano a quegli stessi nodi. Delle lotte di chi voleva una società dove valeva la pena trovare un posto e di chi ha pagato prezzi non suoi, per mano di chi si sa, anche se non si hanno le prove.

E quella di Pino Pinelli, malgrado io l’abbia solo sfiorata nei racconti estemporanei di mio padre, nei primi libri, in qualche rivista che avevo la fortuna o solo l’occasione di leggere, ho sempre saputo, come un nodo che è memoria e non ostacolo, che è stata una vita da partigiano e una morte da innocente.

E in questi mesi come un fiore, una piccola pianta di “nontiscordardime” ho, come la primavera coi cigliegi, visto fiorire, da un giorno con l’altro, in formato ebook il libro di sua moglie.
Un libro che unisce i fili al di là dei nodi, come quei sassi che dentro i torrenti, i fiumi delle montagne dei miei anni da adolescente, ti pare respingano l’acqua tanto sono imponenti, maestosi, belli, in realtà non la fermano ma gli danno strada, forza, nuova via, energia.

E il libro “Dopo” offre a noi, a me, il vocabolario, l’alfabeto adatto, prezioso, per un’impagabile incontro emotivo.
La bellezza di una normalità cercata, la chiave di una serratura che non può che essere di quella chiave, di quella serratura.
Si comprende ancora che Pino Pinelli era una grande bella persona e al suo fianco c’è – c’è – una donna altrettanto bella. Licia Pinelli che non ha ancora avuto giustizia ma non hanno potuto rubarle la dignità.

E come non cercare quindi, cartaceo, una copia di questo libro necessario, da donare a Maddalena R., una ragazza altrettanto spettinata, che anche a Lei han cercato di rubare la dignità, allungando un processo per 26 anni per l’uccisione del papà, per una verità e giustizia che già si sapeva ma lo Stato non voleva cercare le prove?

(in versione ebook sui maggiori siti è disponibile, cartaceo è più complicato, comunque lo leggiate, leggetelo)

Posted by Dopo di Licia Pinelli on Martedì 23 giugno 2015

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