IL PRINCIPIO DI COMPENSAZIONE ECOLOGICA

stopalconsumoditerritorioNON E’ VERO CHE NO SI PUO’ FARE

Il suolo è una risorsa, limitata – come l’acqua e l’aria – e non rinnovabile. Un bene comune dunque, da tutelare e preservare.

Il suolo ha un valore ambientale, sociale, culturale ed economico, fondamentale per tutta la collettività. Un valore che viene quotidianamente eroso dall’inarrestabile attività edificatoria e dalla dissennata cementificazione dei nostri territori.Ci stanno togliendo il terreno da sotto i piedi La Lombardia è una delle regioni più urbanizzate e cementificate d’Europa. Negli ultimi anni il suolo è stato consumato al ritmo di 140.000 metri quadrati (l’equivalente di circa 20 campi di calcio) al giorno, per un totale di quasi 5.000 ettari l’anno coperti da cemento ed asfalto, distrutti dall’edilizia residenziale e commerciale, da strade, impianti industriali, centri commerciali e capannoni: terra che non tornerà più, poiché è quasi impossibile che un terreno edificato possa tornare fertile. Ognuno di noi ha bisogno di un po’ di suolo. Il suolo su cui si produce la nostra dose giornaliera di alimenti, quello su cui crescono i boschi delle nostre escursioni, il suolo che è parte del nostro paesaggio. Ma anche il suolo distrutto per costruirci la nostra casa, o la strada che ci permette di muoverci a piedi, in bicicletta o in automobile. Da sempre l’essere umano ha consumato un po’ di suolo per i propri villaggi e città. Ma da alcuni anni la situazione è cambiata: il consumo di suolo cresce molto più del fabbisogno abitativo. Anzi, si costruisce moltissimo senza nemmeno porsi il problema di dare una casa a chi ne ha bisogno.

Il consumo di suolo negli ultimi decenni ha significato:

                      speculazione edilizia a vantaggio di pochi operatori immobiliari e a scapito dell’intera comunità

                       uno stato di ‘dipendenza’ per i comuni, che hanno lottizzato per ottenere entrate economiche tramite gli oneri di urbanizzazione

 

Tutto questo ha un costo è infatti risaputo che la speculazione immobiliare non produce sviluppo durevole, ma solo accaparramento di rendite. Negli anni in cui a Lecco e in Lombardia si è costruito di più non è cresciuto il benessere dei lecchesi e dei lombardi. Se poi guardiamo un altro aspetto economico la speculazione finanziaria, legata al mercato immobiliare gonfiato, è stata una delle principali cause dell’attuale crisi economica globale!.

E nel frattempo sono andati perduti preziosi terreni, a danno dell’agricoltura, delle attività economiche produttive che hanno invece da sempre generato un grande valore nel nostro Paese. Si deve raggiungere quindi l’obiettivo di rendere obbligatorio, dovunque possibile, il riuso delle aree dismesse o sottoutilizzate che devono anche essere individuate e quantificate con la mappatura comunale, per far fronte ad ogni nuovo bisogno insediativo. Solo quando si dimostra che è inevitabile usare suolo libero, viene imposto l’obbligo di compensare la perdita di valore ambientale, ‘costruendo natura’ su una superficie doppia a quella consumata, rendendola fruibile alla comunità locale. E devono essere realizzate prima di ottenere il permesso di costruire e prevedere il vincolo a finalità di uso pubblico di carattere ecologico-ambientale sulla corrispondente porzione di territorio comunale.

La compensazione ecologica preventiva si va ad aggiungere agli altri oneri già previsti dalle normative vigenti, allo scopo di scoraggiare il consumo di suolo libero.

La compensazione non avrà ripercussioni negative sulle entrate dei Comuni perché non sostituisce gli oneri di urbanizzazione, ma anzi si aggiunge ad essi.

La Crescita zero del cemento a Lecco è un atto d’amore per i suoi abitanti e per la città. Lecco è un paese meraviglioso. Viviamo seduti su una miniera d’oro. Ma la stiamo usando come latrina. Lo stop alla predazione del Territorio vuole essere quel tale che arriva e dice: “Scusi, può evitare. Mi da fastidio…” Principio compensazione ecologica del territorio è appunto questo signore. Siamo onguno di noi. Fermare il consumo di suolo agricolo e la cementificazione non richiede particolari preparazioni tecniche, ma una fortissima volontà politica.

 

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