LA CENSURA E LA GRANDE DOMANDA

 No_censuraNon sono mai riuscita a provare vera antipatia per il ballerino assessore Vittorio Campione: la sua vitalità da bradipo, la sua travolgente approssimazione sono troppo impudiche, ed in fondo troppo infantili, per meritare l’ostilità di un adulto. Tanto più del gentil sesso.

Purtroppo, anche Campione invecchia: ora si leggono su facebook, sui giornali (su Lecconews, gli altri tentennano), suoi comportamenti astiosi e affaticati contro chi gli mette sotto il naso la verità: non sa fare il suo mestiere di Assessore alla mobilità.

E’, infatti, arrivato alla censura delle critiche e pure dei suggerimenti verso il suo – e della sua cerchia – gioiello: il bike sharing cittadino. Usato pressoché solo dalla sua cerchia. Meno di 10 persone al giorno per oltre 50.000 euro di costo annuo. A carico della collettività. Anche di chi non sa nemmeno chi sia il ballerino Campione.

Dallo scorso fine settimana, infatti, prima la censura all’Associazione Qui Lecco Libera, poi a quegli internauti che avevano osato chiederne conto, ora a tutti. (fino alla prossima balla, fino alla prossima piroetta)

E’, così, proibito commentare, suggerire e criticare un servizio che servizio non è.

Lo ha deciso lui. Così lo si faceva hai tempi della ginnastica e delle attività del sabato prebellico (legge 30 dicembre 1935, n. 2261)

Avrei scommesso che Campione, nei giorni del declino, sarebbe stato più sportivo e, in fondo, come sempre, indifferente. Ha altre risorse, non solo economiche, anche al di fuori della politica. Dicono che gli piace vivere, divertirsi, viaggiare, sarebbe un eccellente ristoratore e un ottimo gestore di fiorenti attività di svago. Spiace scoprirlo, anche lui, così attaccato al potere e alle sue dinamiche: censura, incapacità e spreco di soldi pubblici.

Sembrava uno dei pochi in grado di smentire il famoso detto “è meglio comandare che fottere”. Anche lui, ahimè, preferisce comandare.

Lo vedremo, quindi, ancora impettito e ballerino, compatto con la sua cerchia, davanti alle biciclette che sembrano piombate, a continuare a presidiare fieramente il nulla ed a censurare chi glielo fa doverosamente notare.

Una prova, la sua, di destrezza sadomaso.

A noi, da qui, resta la solita triste domanda: I politici, oggigiorno, si comportano così perché si sentono Qualcuno o perché hanno capito che sono Nessuno?

C.V.

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