NON E’ VERO quindi CHE NON SI PUO’ FARE Capannori (LU) è il primo comune in Italia ad aver aderito alla “teoria-rifiuti-zero”. Attraverso una delibera consiliare l’amministrazione ha voluto cioè impegnarsi in una sfida totalmente controcorrente e per questo rivoluzionaria. Infatti se oggi aprissimo a caso una qualsiasi pagina di giornale o ci collegassimo con un telegiornale nazionale, le uniche parole legate al tema dei rifiuti sarebbero sporcizia, emergenza, termovalorizzatori… In questa cittadina toscana, al contrario, le parole (e i fatti) raccontano di un modo nuovo e diverso di amministrare un territorio: buon senso, inventiva, concretezza.
In questi anni il Comune di Capannori ha dimostrato che l’aumento dei rifiuti non è più un dato immodificabile, ma solo un fattore che può essere governato con il coraggio di una politica che guarda alla sostenibilità e alla necessità di scelte coraggiose e concrete per un comune futuro possibile. A Capannori si è costruita cioè una politica ambientale i cui punti fondamentali sono essenzialmente due: sostenibilità e partecipazione.
Il Comune ed ASCIT (l’azienda locale che si occupa della raccolta dei rifiuti) hanno dunque avviato una completa riorganizzazione del servizio andando ad eliminare dal territorio tutti i cassonetti ed attivando la raccolta domiciliare “porta a porta”, con la consegna a tutte le famiglie degli strumenti per la raccolta differenziata.
Qui il “Porta a porta” è un sistema ormai consolidato: su oltre 26 mila dei 45 mila cittadini del comune, con una raccolta differenziata che supera l’80%. Lecco, ritenuta non totalmente a torto “virtuosa”, è da anni ormai che sia come Obiettivi del Piano Rifiuti della Provincia sia coem risultati è ancorata ad una percentuale del 55-56%.
Dall’avvio del “Porta a porta”, grazie all’aumento della raccolta differenziata c’è stata una riduzione dei rifiuti indifferenziati di oltre 10.000 tonnellate.
Grazie alla sola raccolta differenziata della carta nel 2007 si è risparmiato l’abbattimento di 100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua, l’emissione di 9.100 tonnellate di CO2. Per un termine di paragone 2,85 milioni di litri di acqua risparmiati equivalgono al risparmio idrico del consumo annuo di ben 31.647 cittadini.
Grazie al riciclo del vetro e della plastica, la mancata emissione in atmosfera di CO2 è stata pari a ben 821.200 kg. Grazie all’utilizzo di sfalci e potature si è ottenuto un risparmio di 1.074.500 kg di CO2.
Risparmiando centinaia e centinaia di migliaia di euro, tutti gli anni.
Un ulteriore elemento positivo dell’esperienza di raccolta domiciliare a Capannori è l’aspetto del lavoro. Il “porta a porta” necessita infatti di un numero più elevato di operatori. Dall’inizio del sistema di raccolta “Porta a porta” ad oggi ci sono state circa 30 nuove assunzioni. Questo non ha significato però maggiori costi perché questi sono stati compensati dai risparmi ottenuti dal mancato smaltimento dei rifiuti indifferenziati. Questi risparmi sono stati investiti non solo in mezzi più piccoli ed ecologici ed in nuovo personale ma anche garantendo un risparmio sulla tariffa al cittadino.
Con i risparmi ottenuti dal non dover smaltire i rifiuti indifferenziati, oltre a coprire i costi delle nuove assunzioni, il Comune ha riconosciuto una riduzione della tariffa ai cittadini, pari al 20% sulla parte variabile.
IL COMUNE DI CAPANNORI E’ GRANDE QUANTO LECCO, può servire?
Un progetto ambizioso, quello di Capannori, frutto dell’impegno e della passione di amministratori intelligenti e virtuosi che hanno scelto di interpretare il proprio ruolo in modo diverso e originale: al servizio dei suoi abitanti.
A Lecco è solo l’incapacità amministrativa a far credere nell’impossibilità di incidere sulle attuali tendenze di Ente impotente.