Lecco non ha tutta una morfologia che al primo colpo possa far pensare fattibile un progetto di trasporto, spostamento, con biciclette. I rioni alti in effetti sono ben in alto. Belli sotto le altrettanto belle montagne.
Però è fuori di dubbio che un Progetto articolato per la fascia soprattutto pianeggiante della città può dimostrasi un buon modo per trovare soluzioni salubri ed efficaci per la mobilità urbana.
Per le zone un poco più impervie, per un’utenza adulta e solo in parte atletica le biciclette a pedalata assistita o elettriche possono ampliare il bacino di coinvolgimento.
Affiancato ad incentivi ai residenti per l’acquisto di biciclette tradizionali e elettriche una seria e attenta Amministrazione, con poco sforzo economico e finalmente una più elevata capacità organizzativa deve pensare ad introdurre il Bike Sharing, – la bici a noleggio – con la creazione di parcheggi automatici, dislocati nei punti strategici della città, dove, tramite una card con i dati personali, è possibile prelevare una bici per i propri spostamenti e poi riconsegnarla allo stesso parcheggio o in un altro punto.
Questo è un servizio che sta prendendo sempre più piede in Italia dopo averlo mutuato dall’estero, ove sono stati previsti, man mano la diffusione del servizio cresceva e trovava consenso, corsie privilegiate, possibilità di caricare le bici gratuitamente su autobus, convenzioni con esercenti.
Il BIKE SHARING è, infatti, un mezzo di trasporto alternativo, non inquinante e che non provoca problemi di parcheggio. E’ un sistema innovativo di noleggio gratuito di biciclette che consente di spostarsi da un punto all’altro con la bicicletta, in modo agevole ed economico. Per gli spostamenti sulle piccole e medie distanze nell’ambito cittadino, il Bike Sharing è una concreta alternativa all’utilizzo dell’automobile, con conseguenze positive in termini di traffico e ambiente. Che va sostenuto, incentivato e premiato.
Insieme ad un consiglio dei pendolari e dei viaggiatori, che dovrà essere una struttura stabile e di supporto all’evoluzione delle scelte sulla mobilità urbana, in modo che la costruzione delle scelte strategiche vengano avanzate, raccolte, condivise dal maggior numero di cittadini andranno scelte prioritariamente le aree dei primi parcheggi per questo nuovo servizio pubblico ora assente in città.
Ovviamente quelle della biblioteca, della stazione, delle scuole, dei centri sportivi, solo per fare alcuni esempi, sono zona scambio/noleggio indispensabili.
Interessante a margine di questo servizio, che potrebbe essere anche gestito da cooperative informali di soggetti individuati dall’amministrazione stessa, da imprenditoria giovanile, da cittadini in difficoltà lavorativa sostenuti quindi dal comune, è quello di incentivare la nascita di piste ciclabili, urbane e di turismo.
In sinergia con la Provincia e quelle limitrofe si potrebbe, con convinzione e sostegno politico/economico affiancarsi al progetto della “Grande Gronda” la pista cicloturistica che toccando 30 comuni, di 5 province diverse, in un percorso ciclabile unico integrato nel contesto ambientale, paesaggistico, storico, agricolo e urbano dei tratti attraversati. Il percorso, di 170 km, si sviluppa infatti su percorsi ciclabili già tracciati lungo fiumi e canali lombardi (Ticino, Naviglio Grande, Canale Scolmatore, Martesana e Adda), ma attualmente risulta interrotto solo in brevi tratti.
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