NON E’ VERO quindi CHE NON SI PUO’ FARE.
La formula “trasformare lo spreco in risorse” continua a funzionare, e sono le cifre a provarlo: 2 milioni di euro di prodotti recuperati grazie a Last Minute Market nel 2009.
Latticini, carne, biscotti – tutti ancora ottimi, solo vicini alla scadenza – frutta e verdura. Anche libri, prodotti farmaceutici e altri generi non alimentari.
Nato dieci anni fa come progetto di ricerca del Dipartimento di Economia e Ingegneria agrarie dell’Università di Bologna, oggi Last Minute Market è un sistema di recupero di beni invenduti a favore degli enti assistenziali, che in questi anni si è diffuso sul territorio regionale e nazionale
Grandi quantità di merci che altrimenti finirebbero in discarica – ha spiegato – vengono recuperate per un uso solidale, con un forte risparmio economico e ambientale, e destinate a persone in difficoltà. E’ un’esperienza di grande valore etico”.
In questo periodo di crisi “bisogna impegnarsi anche su questa strada, non solo ovviamente, con diverse iniziative a sostenere le fasce più deboli della popolazione: la collaborazione con Last Minute Market è indubbiamente uno strumento importante”.
“Last Minute Market. E’ una società vera e propria, la cui attività è una misura concreta, oltre che di lotta allo spreco, di prevenzione e riduzione dei rifiuti alla fonte. In diversi casi le aziende hanno diminuito i costi di smaltimento e gli enti beneficiari hanno reinvestito i risparmi in beni e servizi aggiuntivi. Tutti hanno convenienza in questo ‘mercato dell’ultimo minuto’, e non solo chi riceve in dono le eccedenze
Un sostegno concreto a questo progetto consente di raggiungere importanti traguardi. Un’ampia gamma di prodotti recuperabili, grazie all’esempio di altre esperienze: alimentari, pasti cotti, ma anche libri, prodotti farmaceutici e prodotti non alimentari. La varietà di aziende all’interno delle diverse filiere: produzione artigianale e industriale, mercati generali, grossisti, grande distribuzione, commercio al dettaglio e ristorazione.
Infine, il coinvolgimento attivo degli enti pubblici e privati. A livello locale è fondamentale il supporto delle amministrazioni comunali e provinciali, delle aziende socio sanitarie e di quelle di gestione dei servizi ambientali… che contribuiscono a creare la rete per l’attivazione e la gestione dei recuperi.
I beni recuperati possono diventare così una risorsa per molte organizzazioni no-profit del territorio che possono così reinvestire il risparmio ottenuto in beni e servizi aggiuntivi da offrire ai propri assistiti. Inoltre è evidente come vi siano altri impatti positivi, oltre quello economico: ambientale, nutrizionale, sociale e comunicativo, più difficilmente quantificabili.
L’attività di Last Minute Market permette non solo di rispondere a necessità materiali molto concrete, ma assume anche un’interessante valenza educativa nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito alle problematiche dello spreco e di un consumo consapevole.
L’obiettivo “ultimo” di Last Minute Market è, infatti, contribuire alla riduzione dello spreco, in tutte le sue forme.
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