FARMACI A DOMICILIO – lecco bene comune da preservare –

BOZZA DI UN PROGRAMMA AMMINISTRATIVO: CONSEGNA FARMACI A DOMICILIO CONVENZIONE CON ASL E OSPEDALE

e venerdì 29 gennaio Gianni Tognoni (direttore Istituto Mario Negri sud) a Lecco, i dettagli QUI

farmacoIl sistema sanitario pubblico. Tanto bello ma tanto costoso. E con l’aria che tira a troppi, anche in Regione e al Governo, viene solo in mente che l’unica soluzione è tagliare i costi, e l’unica soluzione quindi è meno Stato, più mercato. E’ ora che anche a Lecco si dimostri che è vero il contrario. Per esempio attraverso la consegna a Domicilio. Insieme ad ospedale ed Asl, si può con facilità se si lavora in sinergia istituire un concreto ed efficace servizio, estendibile, essendo una cosa positiva e che fa risparmiare, a tutto il territorio provinciale. Iniziando dai malati gravi e cronici l’Asl le medicine gliele fa portare direttamente a casa da un addetto del Comune per esempio. Il costo del servizio è facilmente assorbibile se si pensa che il risparmio per i farmaci è notevole: come ospedale tali farmaci si hanno alla metà… La legge consente (ad Imperia è un servizio ormai in voga da molti anni) di distribuire direttamente i farmaci senza passare attraverso le farmacie convenzionate e le ditte sono obbligate per legge a fare minimo il 50% di sconto sul prezzo al pubblico. E a volte si riescono ad avere degli sconti anche notevolmente superiori. Ci sono farmaci che in farmacia costano 19,18 euro. Normalmente a quasi tutti i pazienti che fanno un intervento ortopedico viene poi prescritto per almeno un dieci/quindici giorni. Parliamo di centinaia di fiale alla settimana. L’ospedale lo ha con lo sconto anche del 90%, quindi fai il conto… Funziona proprio così, se un’ASL i farmaci ai suoi assistiti invece che tramite le farmacie convenzionate, trova il modo di darli direttamente risparmia minimo il 50%. Non tutti i farmaci, ma sicuramente almeno quelli che costano di più. Ci sono strutture che non possono farlo perché non hanno le farmacie. I direttori generali devono fare la politica aziendale di investire nei servizi farmaceutici. Certo le Asl, l’ospedale, il Comune dovrà contrattare, litigare un po’ con le farmacie convenzionate che naturalmente vedono scendere i loro profitti ma diciamo che ne devono aver messi via parecchi di soldi fino a oggi… Poi quando il servizio sarà a regime si suggerirà all’Asl di estenderlo per i presidi ortopedici, vale a dire protesi, carrozzine e chi più ne ha più ne metta. Il sistema sanitario nazionale tra l’altro paga ogni anno oltre 12 miliardi per la spesa farmaceutica convenzionata e un altro miliardo e mezzo alla protesica convenzionata e accreditata. Se si estendesse questo metodo su tutto il territorio nazionale il risparmio si avvicinerebbe a 2 miliardi all’anno. Se ne fanno di cose con 2 miliardi di euro all’anno, vero?

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