La strana guerra del Kosovo, una guerra non dichiarata, fatta solo dal cielo e per il controllo di un territorio piccolo e povero, è stata giustamente definita una “guerra costituente” perché dopo la fine del bipolarismo, la guerra torna ad essere l’evento fondante ed organico del nuovo equilibrio del mondo globalizzato.
Alla base di un ordine unico e di un pensiero unico c’è la guerra.
Le persone che danno vita a questo gruppo hanno vissuto l’esperienza di mobilitazione e di testimonianza contro questa guerra e decidono di ripartire da questo evento, per loro punto di non ritorno dello scenario internazionale, per riaffermare una visione non violenta dei rapporti internazionali.
* Il gruppo vuole essere un soggetto politico di presenza con una identità specifica e permanente contro le guerre. Promuove un impegno di studio, ricerca e denuncia contro una NATO che attraverso la leadership americana si muove in una direzione sempre più globale, con un ruolo che risulta intrecciato con il modello neoliberista e di poteri transnazionali, (FMI – BM- OMC – G8 – ecc.) che interviene senza limiti geografici, senza ricerca di legittimazione, nemmeno formale, in palese violazione delle carte costituzionali e delle convenzioni internazionali per garantire le condizioni necessarie per stabilire un unico ordine politico, economico, culturale.
* Il gruppo ripudia la guerra, qualsiasi guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, per questo denuncerà alla pubblica opinione con tutti i mezzi consentitigli, ogni situazione di conflitto in cui questo barbaro strumento viene utilizzato.
* Il gruppo aderisce a ogni forma di organismo (Reti, Tribunali, Campagne, ecc.) promosso dalla volontà delle opinioni pubbliche e di movimenti democratici di base per disvelare le falsità delle propagande armate dei Governi belligeranti e aggressori, e della sistematica disinformazione e collusione dei sistemi di comunicazione di massa.
* Il gruppo non rinuncia a utilizzare tutti gli strumenti legali per denunciare presso gli organi giurisdizionali nazionali e internazionali le violazioni alla legge, alla Costituzione, ai trattati e alle convenzioni internazionali messi in atto dal nostro e dagli altri Governi, per promuovere e attuare scelte di aggressione bellica. (o dei diritti umani)
* Il gruppo si adopera per l’effettiva promozione e attuazione dei diritti inviolabili dell’uomo, quali presupposti per la attuazione di effettiva democrazia, consapevole che la promozione dei diritti non può essere imposta con la forza di “guerre giuste”, e ricatti economici (quali il debito estero, i piani di aggiustamento strutturali, i Trattati di libero scambio tipo Nafta o AMI, ecc..) ma una faticosa conquista dei popoli oppressi che vedono nelle realtà delle democrazie viventi l’imparziale e non contraddittorio modello di riferimento e di solidarietà.
* Il gruppo rifiuta interventi e sanzioni internazionali che colpiscono e uccidono le popolazioni più inermi senza scalfire, e anzi rafforzando i poteri autocratici di quei Governi.
* Il gruppo si impegna per una presa di coscienza sempre più condivisa attraverso attività di informazione e formazione per far maturare la consapevolezza delle ragioni degli interessi dei conflitti in atto.
* Il gruppo intende dare spazio a un’altra concezione dell’economia che, a partire dai bisogni insoddisfatti dei poveri del mondo e dalla responsabilità verso le generazioni future, si orienti verso la sobrietà e la giustizia sapendole coniugare con la partecipazione e il soddisfacimento, per tutti, dei bisogni fondamentali.
* Il gruppo si impegna a dare visibilità e spazio a stili di vita ispirate ai principi di sobrietà, equità, sostenibilità, partecipazione e solidarietà.
* Il gruppo con la sua attività di studio e di cooperazione, vuole promuovere modelli positivi nelle relazioni fra i popoli e gli individui, nella consapevolezza che la pace è l’orizzonte ultimo e primo di un mondo che si avvia ad essere una realtà, senza confini ed esclusioni, totalmente condivisa.