REFERENDUM DI QUARTIERE- lecco un bene comune da preservare

laltra-banner-300-2001A parole tutti sono contro lo scempio.

Coi fatti senz’altro un poco meno. Non per altro perché il saccheggio delle aree industriali e le inchieste sul Lago ferito della stampa locale, ne sono la riprova.

 

Allora per evitare fraintendimenti, contratti non rispettati, equivoci sulle parole, chiediamo che le coalizioni che saranno presenti alle elezioni si assumano, prima del voto, l’impegno chiaro, vincolante, che tra gli atti amministrativi che assumeranno nei primi 100 giorni di Governo ci sia un metodo di prevenzione innanzitutto agli scempi urbanistici. Ci sia cioè l’Istituzione come metodo sancito da regolamenti e statuti, e quindi operativo, di referendum cittadini e soprattutto di quartiere/circoscrizionali così che eventuali cambiamenti proposti dall’Amministrazione centrale trovino preventivamente condivisione.

Per poi, e solo poi, quindi essere eventualmente assunti come momento del Piano di Governo del Territorio o dell’azione ordinaria comunale.

In modo tale che la realizzazione concreta dei progetti stessi possa attuarsi successivamente in modo sereno. E non venga, come ora, calata sulla testa di chi poi quotidianamente deve subire decisioni altrui.

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