Solo il caso ha voluto che, proprio in questi giorni particolari, avvenisse il restyling, da troppo tempo necessario, del sito del Centro Khorakhanè di Lecco. Un passaggio importante, figlio dei tempi, che trasforma un sito ricco di informazioni (sempre consultabile www.esserevento.it/old) in un nuovo, innovativo, spazio di discussione, un blog.
Khorakhanè, tribù ROM di provenienza serbo-montenegrina, zingari, nomadi cacciati da ogni posto, vittime anche loro, come gli ebrei, della shoà, di una delle catastrofi più grandi della storia, e di nuovo vittime, come troppi, di un sistema che non garantisce a tutti gli stessi diritti, non garantisce a tutti un’eguale giustizia.
Da qui noi vogliamo partire perché non riteniamo possibile parlare di diritti umani solo nel caso delle guerre armate, quando il conflitto prende la via del fuoco e della distruzione, pensiamo invece che il diritto sia diritto ogni giorno, diritto positivo, diritto a vivere un quotidiano di pane e allegria di festa e rispetto, un diritto che è l’esatto opposto del sopruso e della violenza, della sopraffazione e dell’umiliazione.
Un diritto nel quale noi tutti siamo coinvolti, un diritto che passa anche nelle nostre scelte quotidiane, in quello che mettiamo sulle nostre tavole e nei nostri sacchetti della spesa, anche noi siamo parte del meccanismo che tende sempre più a schiacciare le grandi popolazioni del Sud del mondo, di ogni Sud (rabbrividiamo all’idea di chiamarlo Terzo Mondo) in favore di noi pochi “occidentali democratici”.
E’ per questo che non ci dichiariamo fuori, che riconosciamo la nostra parte di responsabilità e di compromissione nella storia, ma anche di impegno e di voglia di fare.
Con queste idee cominciamo questa avventura. Non vogliamo essere contro qualcosa o qualcuno, vogliamo invece provare a far crescere in noi e negli altri, nella nostra città e nella città-mondo, una coscienza critica, una speranza di cambiamento, quella stessa speranza che abbiamo imparato a leggere nelle lotte e speranze degli indigeni dell’America, indigeni che testardamente resistono, reagiscono.
Insieme a loro, noi e loro, e tutte le minoranze del mondo insieme, tessuti di un’unica rete di diritto e giustizia, vogliamo alzare la testa, stare in solido, a fronte alta di fronte alla storia.