I cambiamenti del lavoro e le trasformazioni sociali di questi anni hanno reso sempre più difficile conciliare i tempi del lavoro retribuito con quelli della vita familiare ed hanno posto questo tema all’ordine del giorno nelle politiche per lo sviluppo dell’occupazione, soprattutto di quella femminile, ma anche di quella dei giovani uomini che, specie in Italia, ritardano sempre più la paternità.
Una delle trasformazioni più significative riguarda la famiglia.
Sempre più famiglie sono composte da partner che lavorano entrambi fuori casa, anche se spesso in modo precario e variabile nel tempo, e cresce anche il numero di persone, donne e uomini, con responsabilità di cura non più solo dei figli ma di persone anziane o disabili.
Per questo il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è divenuto centrale nell’ambito delle politiche sociali, e segnatamente di quelle per la famiglia, sulle quali l’Italia ha un ritardo storico rispetto ai paesi europei.
Una Amministrazione sensibile alla qualità della vita dei propri cittadini deve quindi interessarsi e agevolare sia l’accessibilità dei servizi pubblici che coordinare/incentivare con il dialogo e la contrattazione i servizi privati.
Si tratta nient’altro che di pensare, con l’aiuto dei cittadini stessi che poi ne debbono trarre giovamento, una serie di azioni, promosse appunto dal Comune, dagli altri enti pubblici e dai privati, nell’ambito delle politiche temporali, mirate a migliorare la qualità della vita dei cittadini, rinnovando le modalità di accesso e di fruizione dei servizi in base alle esigenze degli stessi e la qualità urbana, armonizzando gli orari dei servizi pubblici per un miglior uso degli spazi e dei Tempi stessi della Città.
Gli obiettivi devono essere almeno prioritariamente:
· conciliare i tempi di vita e gli orari di lavoro;
· garantire un accesso ai servizi sempre più vicino alle esigenze dei cittadini;
· migliorare la distribuzione del flusso di utenza;
· risparmiare tempo ed evitare spostamenti inutili ai cittadini/utenti;
· coordinare orario degli uffici.
Partendo da subito con un Indagine conoscitiva anche mediante questionari distribuibili agli utenti dei servizi per conoscere le abitudini dei cittadini e l’interesse verso nuove modalità di erogazione di servizi, in termini sia di orari di apertura, sia di accessibilità on-line; ai titolari degli uffici, per tracciare una mappa dei punti di contatto così da conoscere il funzionamento degli sportelli; a tutti gli uffici comunali dotati di front office, al fine di identificare orari di lavoro, bisogni temporali, criticità del personale.
E dar vita ad un efficiente e condiviso Piano Territoriale degli Orari. Cioè un documento di indirizzo strategico che impegni il Comune a promuovere, nell’arco del mandato della singola amministrazione – per poterne misurare promesse e risultati – il coordinamento e l’amministrazione dei tempi e degli orari della città.
Nel Piano è opportuno che vengano studiati e siano quindi indicati:
· le esigenze e le criticità alle quali si intende dare risposta;
· i destinatari privilegiati, gli assi strategici, le linee d’azione e i progetti, anche sperimentali, individuati per raggiungere gli obiettivi;
· le modalità di gestione, controllo e monitoraggio sull’attuazione dei progetti;
· la costruzione degli organismi tecnici e partecipativi per l’attuazione del Piano.
Il tutto per un coordinamento dei tempi delle città per favorire la conciliazione degli impegni di cura e di lavoro.. Soprattutto per la donna ma, ovviamente, non solo.
Hai una giornata di ventiquattro misere ore, una casa da mandare avanti, un lavoro, dei bambini, il partner che forse non collabora abbastanza. Non hai il dono dell’ubiquità, non hai quattro mani, non hai più nemmeno il cane. L’hai sostituito con un gatto, almeno non devi portarlo a spasso. Gli orari dei bambini si accavallano con quelli del lavoro. L’asilo chiude troppo presto e apre troppo tardi. Gli uffici si sono coalizzati per essere inaccessibili. Un po’ di tempo libero tutto per te è un ricordo sfocato, ma ancora gradevole. Se sei una donna che lavora (e non solo), hai ancora più diritti e necessità di altri.
La conciliazione tra tempi di vita e di lavoro influenza dunque i nostri progetti personali e familiari e si intreccia ad altre complesse necessità: quella dell’occupazione, dell’organizzazione del lavoro, della rete dei servizi, della qualità della vita di uomini e donne.
Per mettere in accordo i molteplici tasselli del vivere quotidiano occorrono risorse ed energie ma anche una corretta informazione per poter conoscere tutte le opportunità che permettono di gestire al meglio il nostro tempo.
Un comune solidale deve trovare e fornire le soluzioni.
Una delle strade più produttive è quella della sperimentazione di azioni tratte da esperienze già realizzate in altre città e paesi europei o del tutto originali che, dopo un periodo di monitoraggio in cui si è potuto dimostrare la loro efficacia, vengano messe a regime e divengano prassi di sistema, trasformandosi in servizi stabili a disposizione delle persone e delle famiglie del territorio.
E’ solo una questione di diritti e di ascolto dei bisogni e attuare, conseguentemente, “buone pratiche”, che si rivelavano più efficaci.
Si può sottoporre all’attenzione dei cittadini e delle cittadine un progetto di revisione degli orari dei mezzi di trasporto pubblico perché favoriscono la diminuzione dei tempi di spostamento casa-lavoro o casa-scuola, nel momento in cui promuovono un maggiore utilizzo dei trasporti pubblici e collettivi (car sharing e car pooling) e l’uso di mezzi non inquinanti, attraverso la realizzazione di piste ciclabili e di percorsi pedonali protetti, con effetti positivi sulla qualità della vita complessiva delle persone di tutte le età.
L’ingresso differenziato per scuole e asili, orari prolungati degli uffici pubblici, consegne a domicilio, servizi on line per la comunicazione e disbrigo pratiche con gli enti pubblici, sportelli telefonici e online per problematiche e suggerimenti…
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