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GIOCO A PERDERE

1704443464727Oltre 370 milioni di euro. 1.200 euro pro capite, neonati compresi. 80 milioni solo a Lecco città. Si scrive gioco d’azzardo si legge Robin Hood all’incontrario. Ogni anno questi sono infatti i soldi spesi dai lecchesi. Un dato enorme e preoccupante. Oltre 140 miliardi € quelli in Italia +10% sul 2022 +30% in 2 anni

E’ sottinteso che, sebbene poco cambi, le vincite non ribaltano i dati. 20 miliardi, di cui poco più della metà in tasse allo Stato, è quanto i giocatori perdon complessivamente ogni anno. Solo a Lecco dei soldi spesi in scommesse, 53 milioni € è puro disavanzo, perdita secca. Ogni anno

Le stime per Lecco parlano nondimeno di migliaia di giocatori patologici che si raddoppiano per quelli problematici, cioè che utilizzano una parte significativa del proprio reddito per il gioco

Per questo servono azioni di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo, che devono essere plurime:
– Istituzionali rapporti Enti/Esercenti
– Dirette ai clienti
– Scuole
– Stampa

– La PRIMA, più limitata, quella che vede l’Ente, tramite un Atto, vietare sponsorizzazione e patrocini e tutti quei rapporti non obbligatori per Legge, con i soggetti che scelgono di tenere le slot e, come forma più persuasiva, anche con chi co-organizza iniziative con loro

– La SECONDA, più formativa, quella di rivolgersi direttamente ai clienti per farli promotori diretti di una campagna “autoprodotta”. Tipo: “(Bar) tu e noi assieme, senza più slot”. “Bar o noi o le slot”. Occasione per destare l’esercente dal torpore della convenienza economica

– La TERZA, percorsi più incisivi e duraturi, con più linguaggi narrativi, con tutte le scuole per coinvolgerle in campagne e didattica per sviluppare con gli stessi studenti consapevolezza per chi già gioca e per mettere a disposizione strumenti per tenere lontano chi non gioca

– La QUARTA rivolta alla stampa, chiedendo di non enfatizzare vincite da “gratta e vinci”, limitarne la pubblicità, essere veicolo di conoscenza puntuale e duratura contro il gioco d’azzardo.

Non so se ciò porterà dei frutti, ma i dati sono allarmanti e ogni azione è importante, anche, ovviamente, diversa da queste

Quanti danari, ogni giorno, una città, un territorio potrebbe raccogliere per opere e servizi di utilità comunitaria.
In altre parole: benessere diffuso…

UN’OPERA DA DUE SOLDI

1703611088354Come già evidenziato qui mesi fa in termini di raccolta e successivamente per quel poco che c’era da aggiornare, ecco ora che in Consiglio comunale ieri è stato esplicitato, come una pietra tombale, il risultato puntuale della Raccolta Fondi a favore del Teatro della Società dopo 6 mesi dal via fatta in pompa magna da pieghevoli, conferenze stampa, articoli, interviste, visite guidate e foto in posa, ormai giunto a poche settimane dal termine inizialmente stabilito della raccolta che, giocoforza, prorogheranno.

Le cifre esplicitate dall’assessora Piazza sono state:
131.217,25€ sul c/c della Fondazione Comunitaria e 1850€ su quello dell’Art Bonus presso il Ministero.

1703611085338Cifre a dimostrare, per l’ennesima volta, il fallimento totale dell’iniziativa e, ancor prima, la presunzione e megalomania degli annunci che parlavano di obiettivi di raccolta di 1 milione di€ insieme a una pessima capacità di Progetto.1703611082639

Le prove sono che i 131000€ son frutto quasi esclusivo di 3 sole donazioni di cui 70.000 in parti uguali dalla stessa Fondazione e Acinque, denari di fatto pubblici, nel particolare di Acinque ricavati da un immotivato prezzo più alto delle bollette pagate dai cittadini e da un altro 50.000€ di un “anonimo” amministratore delegato di un’azienda cittadina.
Che significa tolti quelli pubblici e dell’amico, l’1% – l’uno per cento – dell’obiettivo.

Va nuovamente ricordato che tale fallimentare campagna di raccolta fondi è costata oltre 50.000€ !!!!! a favore di una Società di Comunicazione che, viste le cifre, sia della fattura che della raccolta dimostra l’inefficacia con cui è stata gestita, l’incapacità di Sindaco e Giunta di relazionare direttamente con imprese e imprenditori del territorio per il sostegno e la promozione dei Beni culturali e della incapacità o disinteresse del farsi comprendere con credibilità dai cittadini del valore di un’iniziativa identitaria.

Insomma dati sulla raccolta fondi imbarazzanti per l’Opera e il Sipa


rio.
La prima, un’opera da due soldi, il secondo, il sipario, un velo pietoso

REDDITO – E – CITTADINANZA

pucrdcI Progetti Utili alla Collettività (PUC) a Lecco hanno 1999 potenziali realizzatori

Questo è, infatti, il numero, in provincia, dei soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza nel 2021.

E di conseguenza di coloro che sono tenuti, per Legge, a svolgere, nel comune di residenza, per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16, appunto i PUC, di cui i Comuni stessi sono responsabili e che possono attuare in collaborazione con altri soggetti.

Un obbligo e un’occasione di inclusione e crescita anche per la collettività.

Progetti strutturati sui bisogni e le esigenze della comunità e utili ad alimentare le competenze delle persone beneficiarie del RdC.

I progetti, come la Legge prevede,  possono riguardare sia una nuova attività sia il potenziamento di una esistente in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.

Il Comune di Lecco, dopo oltre un anno dal primo invito, ma non solo lui, non mi pare stia mettendo in campo, tantomeno in maniera strutturata, questa opportunità.
“L’Ambito di Lecco” solo da febbraio sta facendo un lavoro marginale.

Forse è opportuno creare, come altrove, un catalogo dei Progetti Utili alla Collettività, sempre aggiornato e ampliato, a disposizione del Comune e degli altri Enti con cui, eventualmente, costruire i Progetti stessi.

E tempo di un nuovo sollecito ai Comuni

CAVE, CRATERI E POTERI

FB_IMG_16173563222429816Forse si chiude una cava ma si è aperto un cratere.

Un cratere enorme, infinito di omertà, opportunismo, finto ambientalismo, offensivo verso cittadini e consiglieri che è ancor più enorme di una già enorme cava.

Lo è di più perché questo cratere ha la forma che svela uno stile, un modello di comportamento dei politici verso la città

C’eran già state, in pochi mesi, fin troppe riprove
Oggi emerge con più fragore delle mine che fan brillare le rocce in cava

E si palesano sotto l’ombra di un apparente passaggio minore del Presidente della Provincia Uselli in merito alla sospensiva della Conferenza dei Servizi, sollecitata dal Comitato salviamo il Magnodeno

Ebbene Uselli scrive che “il 20 luglio 2020 il Comune aveva fatto avere le proprie osservazioni, non opponendosi alla richiesta di ampliare il fronte di cava avanzata da Unicalce”. BOOM!!

Questo è la via tracciata di una montagna di sterco dove serve mettere solo la corda ai chiodi già fissati

C’è stata quindi una slavina di omissioni e inadempienze, di opportunismi e chiacchiere afone e lo stesso rimbombanti del Comune:

– OMERTÀ. Per aver tenuto nascosto le Osservazioni, che forse rasenta l’omissione

– SILENZIO. In tutti questi mesi di Campagna di pressione da parte di migliaia di persone per salvare il Magnodeno

– AVALLO. Nei fatti se non ancora nelle ratifiche, all’ampliamento della cava e alla distruzione, definitiva, del Magnodeno.

– ANTIAMBIENTE. Da parte della Giunta Brivio e non solo, visto che il suo assessore Dossi è ora leader di Ambientalmente,, consci di tutto ciò che comporta a fauna, flora, torrenti, in una parola: Natura. Biodiversità.

– OPPORTUNISMO. È probabile che l’omertà sulla decisione del luglio scorso era funzionale a non far emergere falso ambientalismo e criticità a soli tre mesi dalle elezioni, dopo l’ex Cava Pozzi

Avevan già deciso: favorevoli all’ampliamento

– MALAVOGLIA. Solo all’ultimo, costretti dopo mesi di (ora) ovvi silenzi, sollecitati, ricevono il Comitato che chiede una sospensiva.
Hanno tempo per rimediare.
È in loro facoltà, anche se gli costa fatica

Più di qualcuno dovrebbe dimettersi e molti andare a sotterrarsi, sotto una montagna di calce

CERCASI PICCOLI BIMBI AMANUENSI

FB_IMG_16173569940046794La parte emotiva fa giustamente commuovere: un bimbo piccolo che scrive cose sagge e il proprio Sindaco che gli risponde e tutto poi diventa pubblico

La lettera puntuale, l’impegno molto meno, e la narrazione in stile Renzi è servita.

La parte razionale invece più che commuovere fa piangere perché serve un bambino sveglio a dire a un Sindaco che dorme quello che è ovvio e che doveva esser fatto da mesi, mesi e mesi e gli servivano due ore, meno che a raccogliere i soldi dalla beneficenza per poter vaccinare

Fa piangere perché Assessori e capogruppo della sua maggioranza, sanno di questa richiesta delle borracce, ora fatta dal piccolo Giosuè, da mesi, mesi e mesi, alcuni da anni
Quando coi soldi di Silea si distribuivano 4000 borracce e morta lì. Perché servivan, era nov 2019, solo a farsi pubblicità elettorale mica Indirizzi, Atti e Delibere.

Fa piangere perché alla bella, come gesto, risposta del Sindaco, lunedì in Commissione mensa, con assessori, tecnici, consiglieri davanti alla medesima richiesta del piccolo Giosuè, addirittura più edulcorata “eventualmente anche solo la caraffa chiusa servita dal personale” fatta dai rappresentanti dei genitori e respinta dai tecnici perché la bottiglietta è il sistema più sicuro per non veicolare il virus, nessuno ha obiettato

Peraltro non solo non si capisce cosa cambi tra borraccia e bottiglietta ma se si trasmette il virus toccando borraccia o brocca forse conviene soprattutto tamponare i bimbi all’ingresso

Immaginiamo la faccia di Giosuè domani alla postilla del Sindaco, che gli dice: “Non si può, mi son sbagliato, la prossima volta fatti i cazzi tuoi e lascia fare ai grandi”

Ma tra commuoversi e piangere e per trarre il buono e le opportunità che questo episodio in stile renziano ci insegna….
Fate scrivere a Giosuè o altri bimbi al Sindaco anche per le cave sul Magnodeno, Mobilità dolce, telerilevamento, controlli covid, caro parcheggi, banda larga per la Dad, strade indecorose, scuole pubbliche senza soldi…

Perché pare sia l’unico modo per le buone notizie

POLITICI VIRTUOSI NON VIRTUALI

FB_IMG_16154841539179591La petizioni online per Salvare il Magnodeno ha sfondato in pochi giorni le 2000 firme.

Anni addietro, 2012/13, Qui Lecco Libera fece lo stesso e presentò osservazioni dettagliate e documentate al Nuovo Piano Cave, serate e video documentari informativi.
Il Comune, con assessori oggi tornati in Consiglio, si dimostrarono silenti e sordi.
Il Comune, oggi, pare addirittura assente.
A tutti i livelli. Assessori, liste, consiglieri

Qualche neo di questi ha firmato la petizione

Senza arroganza ma nemmeno ingenuità va ricordato che insieme alle firme di petizioni online, e pure prima, loro dovrebbero:

– Far convocare la commissione consigliare competente, con l’aiuto di altri commissari e del relativo presidente

– Interpellare Assessori e Sindaco per conoscere e contribuire alla redazione della posizione dell’Amministrazione e relativi contributi scritti da far avere alla Provincia titolare delle decisioni. Questa volta prima della scadenza.

– Chiedere l’audizione delle associazioni e dei gruppi anche informali civici, come il Comitato “Salviamo il Magnodeno” promotore della petizione, che da tempo si occupano del tema

– Coinvolgere i tecnici per valutare poi politicamente nel solco delle norme le azioni e gli Atti di salvaguardia, che come singoli consiglieri, gruppo, lista ect possono mettere in campo per poi far deliberare.

– Rendere pubbliche le posizioni proprie e dell’Amministrazione anche attraverso documenti e comunicati

Perché il silenzio è assordante
Poi ben venga la propria firma online ma a ognuno il suo ruolo.

Abbiamo bisogno di politici virtuosi non virtuali

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