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REFERENDUM DI QUARTIERE- lecco un bene comune da preservare

laltra-banner-300-2001A parole tutti sono contro lo scempio.

Coi fatti senz’altro un poco meno. Non per altro perché il saccheggio delle aree industriali e le inchieste sul Lago ferito della stampa locale, ne sono la riprova.

 

Allora per evitare fraintendimenti, contratti non rispettati, equivoci sulle parole, chiediamo che le coalizioni che saranno presenti alle elezioni si assumano, prima del voto, l’impegno chiaro, vincolante, che tra gli atti amministrativi che assumeranno nei primi 100 giorni di Governo ci sia un metodo di prevenzione innanzitutto agli scempi urbanistici. Ci sia cioè l’Istituzione come metodo sancito da regolamenti e statuti, e quindi operativo, di referendum cittadini e soprattutto di quartiere/circoscrizionali così che eventuali cambiamenti proposti dall’Amministrazione centrale trovino preventivamente condivisione.

Per poi, e solo poi, quindi essere eventualmente assunti come momento del Piano di Governo del Territorio o dell’azione ordinaria comunale.

In modo tale che la realizzazione concreta dei progetti stessi possa attuarsi successivamente in modo sereno. E non venga, come ora, calata sulla testa di chi poi quotidianamente deve subire decisioni altrui.

TAXI SOCIALE

taxi-socialeNON E’ VERO quindi CHE NON SI PUO’

Una analisi delle esigenze da parte della popolazione anziana e non solo anziana, può portare crediamo ad individuare tra i primari bisogni da soddisfare, quello della mobilità.

Bisogno, quest’ultimo, accentuato dal fatto che, una migliore vita sociale permette di affrontare con più serenità l’anzianità, nonché dalla considerazione che i mezzi di trasporto pubblico non sono in grado di coprire, in modo adeguato, le necessità di trasporto delle persone anziane, poiché prevedono talvolta più cambi di mezzi o non arrivano agevolmente nei luoghi di cura, in cui si devono recare le persone anziane. 

Per chi ha difficoltà a deambulare correttamente con i mezzi pubblici l’istituzione di diversi punti di  Servizio di Taxi Sociale. si vanno a integrare tutte quelle previsioni di Legge nazionale tese a garantire adeguati servizi alla persona. In Primis l’art. 3 della Costituzione Italiana. Con questo nome Taxi sociale si intende un servizio di trasporto attivo prevalentemente per accompagnamenti presso strutture sanitarie e socio-sanitarie presenti all’interno del territorio.

Si può pensare che inizialmente l’Amministrazione Comunale avvalendosi di personale prevalentemente volontario, nell’ottica di una politica sociale finalizzata al miglioramento del benessere dei soggetti della terza e quarta età, istituisca questo servizio di Taxi sociale come importante risposta alle esigenze di mobilità di una popolazione anziana residente a considerevole distanza dai presidi ospedalieri territoriali.

La funzione del Taxi sociale diventa quindi parte fondamentale del concetto di domiciliarità, a sostegno degli anziani soli o dei loro famigliari che lavorano, o per favorire opportunità di indipendenza e di socializzazione delle persone anziane, garantendone uno stile di vita di qualità.

Si può pensare che possono usufruire del Taxi Sociale tutti i cittadini anziani residenti autosufficienti e non autosufficienti nonché tutti i cittadini che dovessero venire a trovarsi in situazioni particolari o momentaneamente invalidanti.

Qualora si verificasse l’evenienza di trasporto di più persone nella stessa fascia oraria e nello stesso luogo, il servizio dovrà essere effettuato, se possibile, con un unico mezzo.

I trasporti sono concessi prioritariamente come detto per visite mediche specialistiche e cicli di cure fisiche e fisioterapiche ma, se opportunamente prenotati, possono essere pensati essere utilizzati anche, per esempio, da un gruppo di anziane signore per fare un giro in campagna o per andare a far spesa.

Un PROGETTO QUALIFICANTE promosso e sperimentato con successo anche dai comuni di Colorno, Busseto, Zibello (Pr) Stazzema (Lu), Borbona (Ri). Non è vero quiondi che non si può.  

WiFi LIBERO E BANDA LARGA

 BOZZA DI UN PROGRAMMA AMMINISTRATIVO: WiFi LIBERO E BANDA LARGA E LUNEDI 15 FEBBRAIO NE PARLIAMO ANCHE CON ROBECCHI i dettagli QUI 

wifi_area1NON E’ VERO quindi CHE NON E’ POSSIBILE

La connettività a internet è diventata un servizio pubblico fondamentale la cui assenza limita la libertà delle persone. E su questo principio che vanno fondati alcuni interventi che un’amministrazione attenta e solidale deve  avviare con celerità anche per la grande presenza di scuole e studenti sul proprio territorio. Il Comune deve muoversi principalmente quindi in due direzioni.  Predisporre un bando per la realizzare presso esercizi o luoghi pubblici (come le associazioni) di Punti Internet di Accesso Pubblico (PIAP). Gli esercizi che aderiranno al bando riceveranno un contributo annuale, purché vengano rispettate le normative di legge e indicazioni specifiche, tra le quali la completa gratuità del servizio per gli utenti, un punteggio premiante per chi sceglie l’utilizzo di software libero e open source e la predisposizione all’accesso Wi-Fi agli utenti con PC portatile. Questo servizo ovviamente deve essere esteso poi a spazi pubblici aperti e liberi del territorio come giardini, biblioteche, piazze. L’altro obiettivo deve essere quello di diffondere tali software liberi e open source come servizi alle scuole e alla stessa Amministrazione pubblica con notevoli risparmi economici, a partire dalle licenze. Dell’installazione del VoIP, ovvero voce tramite protocollo Internet. Continua la lettura di WiFi LIBERO E BANDA LARGA

PRIMA CHE SIA RIFIUTO

smaltimento-rifiutiRifiutare il rifiuto. “Prima che sia rifiuto” è un percorso che la nostra Isola ecologica del Bione può sviluppare al fine di sviluppare una pratica per nulla o quasi messa in pratica in questi anni.  

Un nuovo servizio di raccolta rifiuti. Riciclo e Riutilizzo. Cioè raccogliere e rimettere in circolazione quegli oggetti che, a causa di una tendenza allo spreco e alla mancanza di spazio, vengono gettati seppur ancora utilizzabili.

Con l’apporto del Comune, eventualmente con la predisposizione di un bando per individuare realtà associative, cooperativistiche, di giovane imprenditoria, di realtà a sostegno dei lavoratori in difficoltà lavorativa ecc, li sottrae dalla discarica o dalla distruzione rimettendoli di nuovo a disposizione dei cittadini. Il cassonetto della spazzatura – l’isola ecologica – viene quindi ripensato e trasformato in luogo di scambio tra oggetti che riacquistano utilità e persone/realtà che ne possono beneficiare.

E visti i numeri attuali dei conferimenti in discarica potrebbe diventare presto una sostenibile attività economica. 16.36 kg pro capite di ingombranti non recuperati, 166.000 kg di rifiuti elettrici prodotti ogni anno, 4000 kg di plastica all’anno buttati. 500 kg i rifiuti prodotti ogni anno pro capite.

Da un lato il Comune si deve porre degli obiettivi e mettere sul tavolo dei percorsi e degli strumenti:  promuovere e diffondere tra la cittadinanza la cultura, l’attenzione e la sensibilità verso il tema dei rifiuti; evitare il conferimento “a rifiuto” dei beni durevoli effettivamente recuperabili;
effettuare il recupero attraverso il riuso, la riparazione e poi il riuso se necessita, di quei beni durevoli in buono stato e che presentano requisiti di riutilizzo; offrire ai soggetti bisognosi o/e interessati i beni durevoli recuperati; autofinanziare interventi di miglioramento della stessa stazione ecologica o di progetti condivisi..

Le azioni da sostenere da parte di un Comune serio che quindi sceglie un’Altra Via da quella attuale al fine di promuovere percorsi di sostenibilità possono in un discorso di filiera essere le seguenti.

1)      REVOLVING. Cioè Si tratta dell’intercettazione, raccolta e sottrazione allo smaltimento dei beni durevoli effettivamente riutilizzabili (bici, mobiletti, etc…).

2)      METAL DETECTOR. Cioè si tratta di migliorare l’attività di recupero dei rifiuti metallici e ferrosi.

3)      TRASHWARE. Cioè nient’altro del recupero e riassemblaggio di personal computer, componenti ed accessori. I PC recuperati potranno per esempio poi essere donati alle Scuole e alle associazioni no profit presenti in città.

4) COMPOST. Cioè promuovere e diffondere la pratica del compostaggio domestico, attraverso l’acquisto di una compostiera a prezzo convenzionato. La pratica del compostaggio potrebbe essere vista e sostenuta con la possibilità di una riduzione sulla quota variabile della tariffa rifiuti.

Presso la Stazione Ecologica – con l’aiuto di Silea di cui il Comune è socio – si potrebbe rendere disponibile gratuitamente ai cittadini il terriccio (compost) trasformato presso l’impianto di trattamento della frazione organica raccolta.

Molte di queste pratiche come si può evincere necessitano semplicemente di buona volontà, operatori consapevoli e spirito “imprenditoriale” e ecologico. Il Comune, la sua amministrazione, ma lo stesso territorio provinciale, hanno interessi molteplici per promuovere, sostenere, incentivare la nascita di percorsi e  realtà che permettono di recuperare, riparare, riutilizzare quello che solo lo spreco crede sia rifiuto.  

DE.CO. VALORIZZARE PRODOTTI E PRODUTTORI

baseloghicittdecoBisogna ritornare a tutelare e valorizzare i prodotti di qualità e tipici del nostro territorio.

Questo permette, se coordinato e sostenuto da una seria Amministrazione, di aumentare e rendere concrete le tante iniziative possibili per la difesa e la promozione delle culture territoriali.

 

Questo diverrebbe una risposta alle richieste che provengono da consumatori sempre più consapevoli e attenti e di rilancio e sostegno all’economia artigiana, contadina, produttiva lecchese. Serve per questo, un Regolamento dove il Comune ed il territorio possa con chiarezza e trasparenza tutelare e valorizzare questi prodotti. Dove far emergere il valore di queste produzioni. Un regolamento che permetta di precisare come un prodotto viene elaborato, valorizzando metodi tradizionali al fine di accrescere il senso di appartenenza di una comunità;

 

La DE.CO., la Denominazione Comunale, certifica la provenienza di un determinato prodotto (del comparto enogastronomico o artigianale) da un determinato territorio.

La De. Co. E’ un marchio di qualità; E’ un ottimo strumento per valorizzare un determinato territorio:

   si presta a molteplici opportunità di marketing territoriale;    è un serio lavoro di analisi e censimento per individuare quali sono i prodotti che rappresentano il territorio stesso;

Le Amministrazioni locali che adottano le De.Co. infatti si assumono la responsabilità,verso i cittadini e i consumatori, di garanti dell’origine e delle modalità di produzione del proprio territorio.  

È poi dimostrato che il turista enogastronomico desidera ripetere gli acquisti fatti in vacanza nella propria sede abitativa. Il Comune inoltre svolge un doppio ruolo di tutela e di promozione: il primo riguardante le aziende che operano sul territorio e che autocertificano i propri prodotti, il secondo la tutela e la promozione della risorsa sociale e territoriale intesa come bene primario. Un aspetto importante da rimarcare è il basso investimento necessario per la realizzazione dell’iniziativa. Vi sono delle possibilità che vanno attentamente studiate per essere realizzate a supporto della promozione culturale ed economica dei produttori e dei prodotti locali che una seria Amministrazione locale può mettere a disposizione concordandolo con gli altri soggetti coinvolti: La creazione di un portale web con tutti i prodotti DE.CO. perché garantirebbe a qualsiasi consumatore la possibilità di acquisto diretto indipendentemente dallo spazio geografico in cui risiede e sarebbe un fattore di promozione e di conoscenza delle DE.CO. anche a livello extraterriotriale – Facilitare l’introduzione dei prodotti DE.CO. nel mercato della piccola distribuzione. Ogni Comune che adotta le DE.CO potrebbe organizzare una Fiera con scadenze fisse (ad esempio trimestrali) di tutti i prodotti DE.CO. e uno spazio DE.CO o a supporto con altri comuni. Infatti è fondamentale che si edifichino anche luoghi fisici in cui il consumatore possa sentirsi “al sicuro” e non sia invece frastornato, come avviene in un supermercato tradizionale, da una offerta, la più diversa e abbondante, tale per cui si renda difficile, anzi siano necessarie grandi competenze, discernere la differenza di qualità dei prodotti, facendo sì che di conseguenza prevalga, anche per necessità legate al reddito, il criterio del costo più basso.

In particolare l’azione del Comune si deve manifestare con il supporto a iniziative di valorizzazione mediante forme dirette e/o di coordinamento, in attività di ricerca storica finalizzata alla individuazione di ogni fonte sia meritevole di attenzione; di promuovere o sostenere iniziative esterne favorendo anche attraverso interventi finanziari.

JACKPrOT!!

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DIFFONDI LA PETIZIONE

Ecco l’ufficializzazione: Roberto Castelli è il candidato del Centro-destra per la (doppia) poltrona di Palazzo Bovara. I più lo definiscono come il necessario “pezzo da novanta” per battere il rivale Virginio Brivio. Vista la drammatica esperienza targata Faggi&Co., il Viceministro ha tutta l’intenzione di focalizzare la campagna elettorale su Expo 2015 e sulla montagna di denaro e d’investimenti che la sua persona potrà portare alla città. Per far ciò ha un disperato bisogno di inquinare la memoria cittadina dei disastri e delle speculazioni dei compagni d’alleanza. Il Centro-Sinistra poco o nulla sta facendo per impedire alle destre di ripulirsi l’identità, anzi. Non basta qualche manifesto “Lecco nel cuore”, è oggettivamente troppo poco. Sarebbe decisamente opportuno che Brivio e i partiti della coalizione, ciascuno secondo le proprie capacità, cominciassero a fare inventario delle vivande prima di cominciare a percorrere il difficile campo minato delle elezioni amministrative. Penso a tre elementi fondamentali: a) il programma (se c’è), b) una maggior dinamicità del candidato sindaco e c) la squadra ipotetica di governo (perlomeno per gli assessorati più “pesanti”). Continua la lettura di JACKPrOT!!