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oggi è M’ILLUMINO DI MENO- però meglio TUTTO L’ANNO

millumino-2010-logoM’ILLUMINO DI MENO, GIORNATA DEL RISPARMIO ENERGETICO OGGI 12 FEBBRAIO. FALLA DURARE TUTTO L’ANNO

BOZZA DI UN PROGRAMMA AMMINISTRATIVO: ILLUMINAZIONE PUBBLICA A LED

led-casatenovo

 

NON E’ VERO quindi CHE NON SI PUO’

Senza andare in giro per il mondo a cercare comportamenti virtuosi da copiare basta guardare l’esempio positivo dell’impegno del Comune di Casatenovo che sta installando un nuovo sistema di illuminazione pubblica.

I nuovi punti luce su tutto il territorio comunale, così come ad Alessandria, Canegrate, Lodi, Monza, Piacenza…, sperimenterà l’illuminazione basata sull’impiego della stessa tecnologia LED. ”Lampadine” particolarmente interessanti per le loro caratteristiche di elevata efficienza luminosa A.U./A e di affidabilità e basso consumo. Continua la lettura di oggi è M’ILLUMINO DI MENO- però meglio TUTTO L’ANNO

CEMENTO ALLE PORTE

pagAlla faccia dell’Ordinaria Amministrazione. Il Commissario Sante Frantellizzi, che qualche bontempone già voleva “Sante subito!”, ha messo a punto un vero e proprio strappo. Nonostante le proteste legittime e doverose dei cittadini residenti di Germanedo, il parere negativo del CdZ competente e l’oggettiva inutilità di una scelta del genere, l’ex amatissimo Commissario ha dato il via libera all’intervento.

Più di ogni cosa parla la delibera. Cliccando QUI potrete leggerla interamente (dal sito del Comune di Lecco).

A tutela di quel fazzoletto ancora sgombro dai tentacoli degli oligarchi del mattone si era costituito un Comitato: “ViviAmo Germanedo”. Purtroppo le elezioni sono vicine (un’altra componente che avrebbe dovuto sconsigliare il “frettoloso” Commissario). Attendiamo quindi una presa di posizione ufficiale del Comitato e ci rendiamo totalmente disponibili a sostenere una pacifica protesta dinanzi all’ennesima cementificazione cittadina.

Doveroso PS: Nel programma “L’Altra Via” abbiamo posto con forza e chiarezza il tema del vincolo delle aree industriali e della Crescita Zero. Vi rimandiamo ai punti chiave del capitolo sulla tutela del territorio.

Inoltre, già che ci siamo, vi ricordiamo che giovedì 18 febbraio, all’Officina della Musica, sarà a Lecco (di nuovo) Domenico Finiguerra. Sindaco pioniere della Crescita Zero. Argomento che non spaventa soltanto Castelli, a quanto pare. E che per questo sollecitiamo diventi un vincolo esplicito nei Programmi di tutti i candidati/schieramenti.

Altrimenti a casa.

Esserevento.it
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BOOK IN PROGRESS testi scolastici interni

libriIl caro-libri colpisce ogni anno le famiglie disincentivando molte volte il proseguimento degli studi dei figli nati in famiglie economicamente in difficoltà. Il problema diventa particolarmente insostenibile per le famiglie numerose. Per risolvere il problema un Amministrazione attenta ai propri cittadini ed anche al futuro di qualità della stessa città deve mettere in atto diverse soluzioni per portare ad un radicale risparmio delle famiglie.

Concordando con l’autonomia scolastica e le famiglie l’amministrazione locale si deve adoperare, con incentivi economici, con supporti tecnici, con strumenti di relazione a indirizzare il proprio operato e quello della dirigenza scolastica in questa direzione.

Una prima attenzione è senz’altro quella di facilitare l’autogestione dei giovani e dei ragazzi allo scambio di libri attraverso l’ormai collaudato “mercatino dei libri scolastici” , mettendo a disposizione locali e strutture comunali.

La seconda attenzione è quella, di promuovere la sperimentazione del comodato d’uso gratuito dei testi scolastici attraverso l’interessamento diretto della scuola o appunto del Comune. Quest’idea è ormai realtà consolidata a Trieste grazie ad una Legge Regionale che per prima ha permesso questo tipo di percorso di contenimento dei costi per lo studio  

La terza attenzione che qui ci preme maggiormente segnalare è quella comunemente riconosciuta con il nome “book in progress” cioè gli appunti scritti e stampati dai professori. La scuola si autoproduce i suoi libri

 

Il progetto, promosso dal liceo scientifico di Brindisi “E. Majorana” prevede, infatti, la realizzazione di “libri fatti in casa” grazie all’utilizzo degli appunti didattici scritti dagli stessi docenti, stampati e distribuiti agli studenti.

L’iniziativa, ora ha trovato terreno fertile anche in altre scuole, permette un risparmio sulla spesa dei libri scolastici di almeno 200 euro l’anno per studente.

I libri “fai da te” del progetto Book in Progress non sono altro che una trasposizione di quanto avveniva in passato nel mondo universitario, dove gli appunti delle lezioni del docente potevano spesso sostituire l’acquisto del libro di testo.

 

Il Comune può sostenere questo processo di risparmio delle famiglie degli studenti senza andare a discapito della qualità stessa dei supporti didattici attraverso contributi per l’acquisto della carta, con la firma di convenzioni con Venditori, produttori di fotocopiatrici e mettendo a disposizione il proprio sito internet per il reperimento e “l’archivio” di questi opuscoli.

Oltre al risparmio economico non pochi sono i vantaggi: la possibilità di appunti mirati a seconda delle esigenze dei docenti, supporti didattici più attinenti al contenuto e alla modalità delle spiegazioni del professore. E l’adeguamento e utilizzo anche da parte delle diverse scuole in base alle esigenze formative e didattiche del docente della singola scuola

Il riconoscimento del Ministero della Pubblica Istruzione ha ulteriormente promosso questa pratica. Essendo, va ricordato, questo percorso e questa proposta totalmente in linea con le normative di Legge

CASETTE DELL’ACQUA pubblica

casadellacquaNON E’ VERO quindi CHE NON SI PUO’

Si vedono finalmente anche nella nostra provincia.

Sono da poco a Merate e Mandello.

Di solito sono piccole costruzioni in muratura nelle piazze o in prossimità di parchi pubblici. Hanno tubature collegate direttamente all’acquedotto e i rubinetti in acciaio inox sono comandati da una fotocellula: basta mettere una mano davanti al sensore per attivare il flusso e bere. Ma sono sempre di più le persone che vanno alle Case dell’Acqua con le bottiglie vuote per farsi una piccola scorta di acqua gasata spendendo molto meno che quella del supermercato.  In questo modo è stato calcolato che il risparmio sulle spese di acqua minerale a famiglia è di circa 200/300 euro l’anno. In Provincia di Milano sono almeno 24 i comuni che hanno adottato questa soluzione. “Dai rubinetti delle Case dell’Acqua esce la stessa acqua che arriva nelle case, con la particolarità di essere arricchita dall’anidride carbonica che le dà una leggera gasatura. I controlli sulla qualità sono continui perché sono quelli effettuati sull’acquedotto”. L’obiettivo è incentivare il consumo d’acqua del rubinetto. Tra gli altri risultati, però, e Merate e  Mandello ne sono testimoni si aiuta a ridurre il consumo delle bottiglie di plastica portando un risparmio ambientale ed economico sensibile. E’ abbastanza evidente che queste casette sono complementari alla necessità di riattivare e individuare anche nuovi punti acqua con fontanelle naturale, gratis e sempre bella fresca, nei parchi, nelle zone popolari e nei luoghi di maggiore affluenza della nostra città.

 

Educazione al consumo nelle famiglie. Uso della brocca da parte dell’amministrazione. Non sponsorizzazione del consumo dell’acqua in bottiglia, pubblicità progresso per l’acqua del rubinetto.

CIMITERO SOSTENIBILE

cavriago_cimitero_napoleoni_NON E’ VERO quindi CHE NON SI PUO’ FARE.

Stessa luminosità di prima ma con un consumo di corrente elettrica di appena il 20% di quello precedente. Sono duemila, fra loculi e cappelle, i punti luce toccati dall’originale intervento del Comune di Camigliano (CE) che, per la particolare attenzione al rilancio ambientale, si è anche meritato una menzione nel corso della trasmissione televisiva «Geo & Geo».

Ma perché il led? Sistema affidabile e conveniente: mentre una lampadina ad incandescenza ha una durata media di circa un anno, quella a led dura più di dieci anni. E se con il led il risparmio tocca punte dell’80%, in bolletta i cittadini si ritroveranno (dopo che il Comune si è sostituito ai privati nella gestione dell’illuminazione cimiteriale) anche una riduzione dei costi non inferiore al 30%. Insomma, un bel traguardo di sostenibilità e di efficienza economica. Decine di migliaia di Euro   che potranno essere investiti altrove. Anche un comune grande come Lecco, San Benedetto del Tronto (AP) da sperimentato al strada del risparmio. Da alcuni anni è in funzione un impianto fotovoltaico al cimitero di San Benedetto del Tronto (AP), che permette di abbattere di 5 mila euro la bolletta pagata dal cimitero stesso (circa un decimo del totale) e di ottenere un ulteriore introito di 12 mila euro per l’energia prodotta, il tutto per 20 anni. 17.000 euro risparmiati riducendo al contempo le emissioni di Co2 in atmosfera! Un cimitero veramente sostenibile però deve anche oltre l’aspetto energetico sviluppato precedentemente tener conto anche di altri aspetti.Un Comune serio deve prevedere luoghi per il commiato per funerali civili. Anche in funzione di altre religioni oltre che per non credenti e spazi nei vari cimiteri per questa possibilità di sepoltura. Nonché la Creazione di un centro di cremazione al cimitero locale o in città.

CONSIGLIO DEL LAVORO

charlotIl mercato, contrariamente a quanto detto negli ultimi 30 anni non garantisce la piena occupazione. Ci vuole l’intervento compensativo del pubblico. Il mercato da solo non basta.

Questa è  la base da cui partire per riscoprire tutta la parte della costituzione legata ai rapporti economici. È compito della repubblica quindi garantire il diritto al lavoro. Come reddito e soprattutto come autorealizzazione della persona.

Ci sono le crisi. Questa crisi. Che sarà una crisi di lunga durata. Forse la crisi definitiva del capitalismo. Nel senso sempre attuale di o socialismo o barbarie. Se non ne usciamo c’è solo la ristrutturazione verso il degrado entropico: Un sussulto verso il peggio. Se non si esce dal capitalismo. Piccole riprese. Ristrutturazioni. Aumento di disoccupazione.

Serve quindi. Per rispondere alle urgenze un fondo di solidarietà. Ma da solo non può bastare. Un fondo che si attiva con risorse private e comunali, con risparmi oculati di spesa, con la solidarietà cittadina.

 

Sappiamo che bisogna tendere a un reddito garantito. Un reddito di esistenza a prescindere dai lavori. Siccome non se ne uscirà subito dal capitalismo, siccome la flessibilità, intesa come precarietà, dal punto di vista dei lavoratori sarà la regola, è necessario che tutti possano disporre di un reddito decente per vivere, e studiare, per “stare nel mercato del lavoro” in modo, ahimè, competitivo,  ecc.

 

Ma un comune, adesso tantopiù che non può garantire un reddito che risponde a politiche più generali può e deve sicuramente garantire servizi reali nel maggior numero possibile.

E a più alta qualità.

Da quelli più fondamentali. Casa, istruzione e salute. Nonché alimentazione e vestiario.

Ma siccome il mercato  non è autosufficiente un comune deve diventare un atelier dei lavori possibili per dare risposte a bisogni concreti.

Il comune deve avere un piano del lavoro. Un consiglio del lavoro. Che è il consiglio dei consigli dei lavoratori occupati e disoccupati. E diventare il luogo dove si promuove, si programma la piena occupazione territoriale. Altro che camere di commercio.

Non è niente altro, o poco più dell’economia mista, con cui abbiamo convissuto per decenni, dal new deal in avanti. 

E per sostenere le imprese ed i lavoratori che ne danno gambe, forza e vita, insieme alle rappresentanze conosciute bisogna costruire reti di responsabilità, di solidarietà, di supporto.

Per le fiere, per la promozione del prodotto, per l’approvvigionamento della materia prima, con al costruzione di un marchio a hoc.

Bisogna produrre non imprenditori individuali. Ma imprenditori collettivi. Imprese grandi o piccole che si autogestiscono, si autogovernano. Consigli autogestiti di produttori e consumatori. Senza prendere il potere. Ma qui e adesso partendo dai bisogni reali. Nuova imprenditoria. O forse meglio è una imprenditoria dei bisogni concreti (valore d’uso) e non dei bisogni astratti (valore di scambio). E allora atelier municipali. (provinciali)

E allora i gas – gruppi di acquisto solidali –  come sostituti rimpiazzo di un piccolo commercio periferico autogestito. C’è un mercato dell’altra economia che può crescere, che deve crescere e togliere spazio all’economia del mercato capitalistico in tutti i settori. Altro che compagnia delle opere. Un altro mercato. Non capitalistico. Un mercato sociale 

Il Comune si fa imprenditore laddove il mercato non basta, non ce la fa non può farcela. Non con l’obiettivo del profitto e dello sfruttamento ma della piana occupazione dei propri cittadini che vi abitano  

Più tempo per il lavoro sociale. Attività di autoproduzione e soprattutto di relazione. Il benessere è dato dalla qualità delle relazioni più che dalla quantità di beni. Allora, pronti banca del tempo, gas, e tutto diventerà nel divenire, nel crescere un’altra sicurezza. Ovvero un curarsi dell’altro. E insieme un curarsi del sé. E della propria crescita spirituale. O semplicemente umana e culturale.