Nell’intorno degli anni 2000, il progresso esponenziale dell’innovazione tecnologica che aveva permesso, negli USA, la crescita del ciclo a bassa inflazione, aveva indotto alcuni economisti ad ipotizzare sostenibilmente la riduzione dell’orario di lavoro a parità di condizioni. Alcuni si domandavano come la popolazione avrebbe utilizzato lo spare time.Non se lo domandano più non perché il tempo libero è di qualità e l’essere umano utilizza meglio il tempo che può gestire piuttosto che quello da cui è gestito.A parte patologie penose di chi legittima le catene che non può spezzare. Non se lo domandano più perché il lavoro è stato messo in pressione da forze globali ed ai lavoratori si chiede più tempo lavorativo proprio mentre le stesse forze ne derubano il reddito a proprio vantaggio, come abbiamo dimostrato in più riprese e scritto da più parti. Non abbiamo mai avuto smentite ad oggi, sembra legittimo quindi accodare alcune considerazioni estratte dalle rilevazioni della commissione europea e dall’oecd.
Le richieste di incremento della produttività da parte dei feudatari, confindustria e politici collusi, impattano unicamente sulle risorse lavoro.L’idea sottostante è che i lavoratori sono la causa della scarsa produttività. In realtà, le grandi e piccole imprese non hanno finora destinato quote significative alla ricerca e sviluppo, deprimendo pesantemente non solo la produttività ma soprattutto la competitività. Se il tasso di disoccupazione è diminuito ma le ore lavoro stazionano è perché non è aumentato il tasso di occupazione e l’occupazione flessibile è attuata per mezzo di pratiche che riducono l’orario di lavoro, come il part time imposto. Poiché la patologia di chi è a contatto con le discipline scientifiche si manifesta con la necessità di contaminarsi con la realtà rilevata, la malvagia idea di diffondere il virus si è impossessata di queste righe.
Per verificare la validità della tesi di coll(usa)industria, basta confrontare i fattori di offerta del ciclo USA con quello UEM. Le rilevazioni delle istituzioni già citate sono state scomposte in campioni relativi ai periodi 91-95 96-00 01-03 e poi raggruppate nel periodo 91-03.
I fattori di offerta sono:PROGRESSO TECNICO, ACCUMULAZIONE CAPITALE, ORE MEDIE ANNUE e OCCUPATI la cui somma compone il PIL. Sottraendo l’incremento della popolazione, si ottiene il PIL pro capite. Detraendo la crescita UEM di tali fattori a quella USA, si ottiene il differenziale fra i fattori di crescita delle due aree da cui emergono espressamente le forze sottostanti alla differente capacità di crescita. E’ interessante notare che dal 96 i fattori dominanti che hanno giocato a favore della crescita comparativa USA sono proprio PROGRESSO TECNICO e ACCUMULAZIONE CAPITALE. Tra il 96 e il 2000, le ore medie pesavano solo il 25% del differenziale contro l’86% di progresso tecnico ed accumulazione di capitale mentre l’occupazione ha perfino giocato a favore dell’UEM. Ancora più interessante il confronto nel periodo 2000/03, quando le ore medie hanno contato lo 0% del differenziale e l’occupazione ha nuovamente giocato a favore dell’UEM.
In all. i grafici a barre relativi ai tre campioni con l’indicazione lineare sovrapposta della somma di PROGRESSO TECNICO e ACCUMULAZIONE CAPITALE. Il grafico a torta rappresenta invece la composizione del differenziale nell’intero periodo.
Queste forze che hanno derubato prima il terzo mondo e poi la popolazione delle nazioni sviluppate, trovano il favore dei signorotti locali che propongono un incremento del reddito da lavoro a condizione che aumenti il tempo lavorato: la detassazione degli straordinari. La veloce analisi appena citata dimostra, se non smentita da qualcuno, che mette sul piatto altre argomentazioni altrettanto verificabili, che non servirebbe a niente incrementare l’orario individuale di lavoro se non si aumenta l’occupazione e soprattutto se le imprese continuano a godere di rendite di posizione potendo fare a meno di competere per via del progresso tecnico e dell’accumulazione di capitale.
Forse la proposta è stata inclusa nel programma del pdl per ignoranza ma non è credibile. Ciò merita un ulteriore commento.
Lo ius primae noctis è sempre più vicino.
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