Archivi categoria: Senza categoria

LETTI PER VOI (recensioni a perdere) 6

In un piovoso week end repubblicano ho letto L’inumano (M. Parente, Mondadori, 2012).

Un’opera che non esiterei a definire una cagata pazzesca se non fosse questo, come temo, l’effetto che lo stesso autore si proponeva di ottenere. Pertanto mi limiterò a dire che si tratta di un testo di un’ingenuità imbarazzante.

La trama, piuttosto banalotta, narra in definitiva di un ininterrotto flusso di coscienza di un nichilista, casualmente omonimo dell’autore, che spinto dal proprio editore si prostituisce presso i giurati di un noto premio letterario, finendo col cacciarsi nei guai (per usare un eufemismo).

Onestamente bisogna riconoscere che il Parente la pagina la fa girare, 275 pagine bevute d’un sorso, sebbene troppi risultino alla fine i riempitivi pornotrash, i continui rimandi a insulse esperienze televisive e pippe mentali (e non solo mentali) di un narcisista che ha elevato la propria sacrosanta ecceità al di sopra di tutti gli universi. Anche Bukowski ci metteva del sesso per aumentare le ‘tirature’, e questo espediente furbetto si potrebbe anche perdonare, se non si esagerasse come in questo caso dove il sesso, più che le ‘tirature’, provoca sbadigli.

Tuttavia lo stile è gradevole, forte, deciso, denota carattere, personalità, virilità (…) e in determinati spunti ricorda il primo Busi. Continua la lettura di LETTI PER VOI (recensioni a perdere) 6

NO ALLA PARATA DEL 2 GIUGNO

Senza retorica, ma 2,9 milioni di euro per la parata militare del 2 giugno e 10 milioni di euro per la parata del Papa a Milano potrebbero andare subito alle zone terremotate alle famiglie degli operai morti, alle famiglie rimaste senza tetto.

Senza affidarsi solo ai soliti SMS e al buon cuore degli italiani. E’ innanzitutto lo Stato che deve fare lo Stato.

Il Presidente Napolitano avrebbe potuto dare un segnale diverso.
Avrebbe potuto.

Nel 1976 la revoco’, la parata, Forlani, Forlani dico signori… ce n’è uno laggiù tra grilli e bradipi che si rietiene almeno all’altezza di Forlani? Per la miseria, di Forlani…

LE MECCANICHE DEBOLI

La democrazia non è meritocratica.
Per votare è necessaria una  sola condizione: l’età.
Più o meno perché anche gli ergastolani dovrebbero avere diritti politici secondo la corte europea.
E al netto del bilanciamento dei poteri.
Nessuno seleziona i più veloci, i più golosi, i più intelligenti.
Non c’è merito.
Basta l’età.
Si può perfino governare con  condanne a carico, almeno in italia.
Ma non è sempre stato così.
L’umanità è stata prevalentemente governata dal paradigma meritocratico, diritto di nascita, diritto di intelligenza, diritto da religione,  diritto del più muscoloso.
La diffusione del  diritto universale ha richiesto tempo e infinite rivoluzioni.
Il diritto del merito è  riduzionista in due accezioni  privilegiate.
E’ “riduzionista” nel senso che riduce,  asciuga,il numero dei decisori :consesso dei saggi, la scimmia alfa, il papa.
Se qualcuno deve decidere, ha conquistato questo diritto con la forza dei canini, la scimmia, o con la forza di dio, il papa.
Quanto più intangibile ed assoluta la fonte del diritto, quanto più potente l’investitura.
Qui il termine “assoluto” porta alla seconda, più consueta,  interpretazione del riduzionismo. Continua la lettura di LE MECCANICHE DEBOLI

LETTI PER VOI (recensioni a perdere) 5

In questo week end carnascialesco ho letto Piccoli gulag (C. Bellosi, DeriveApprodi, 2004)

Si tratta di un’appassionata esposizione di ricordi e aneddoti relativi all’esperienza carceraria dell’autore e alla successiva esperienza di educatore in comunità di recupero. Perlopiù storie di disperati, che spesso finiscono malissimo. Storie dure, di sofferenza per l’umanità dolente che si incontra in quei luoghi, nell’universo concentrazionario.

La prosa è coinvolgente (la stessa impressione che ebbi leggendo un’altra opera di un non scrittore: Valentino, Nicola). Anche più coinvolgente di certe opere scritte da scrittori, probabilmente perché qui si narra di vicende vissute personalmente e intensamente. Inevitabilmente intensamente, direi chiedendo venia per il doppio avverbio, considerando che sono scritte da chi ha trascorso lunghi anni in galera, anche in reparti speciali.

Anche qui le pagine iniziali riflettono e trasmettono al lettore un sentimento di mestizia. Scoramento per la sconfitta. Tristezza per quegli anni persi, per quel prezzo altissimo pagato come tributo a una causa giusta e doverosa (a proposito di “immedesimazione lontana”). Per aver cercato di attuare le proprie idee, e per essersi fatti beccare mentre le si attuava.

Fa male pensare alla differenza di tempra fra quella generazione e la nostra. Parlo per me, ma anche per tanti altri che conosco; siamo troppo rammolliti anche solo per pensare di mettere in conto un prezzo così alto da pagare. In ciò credo si sostanzi la vittoria del capitale (che dopo aver vinto la lotta di classe ora si propone di stravincerla), nell’aver geneticamente modificato una generazione, ripiegandola su posizioni individualiste. Continua la lettura di LETTI PER VOI (recensioni a perdere) 5