Archivi categoria: Mobilità

sVISTA SULLA STAZIONE DI LECCO

Ogni giorno è un urgenza, quando piove diventa un’emergenza eppure in entrambi i casi l’Assessore ai Trasporti di Lecco Stefano Chirico non avverte nemmeno la decenza di scostare la tenda della finestra del suo ufficio di Palazzo Bovara e guardar giù per prenderne coscienza.

Basterebbe questo, infatti, per comprendere che solo la passività, l’ignavia è male peggiore. E per un Amministratore pubblico una vergogna senza appello.

Eppure basterebbe poco per vedere come i pullman del servizio pubblico arrancano e accumulano ritardo e pericoli nella sola Piazza della Stazione per capire che non si può attendere anni – con il rifacimento della Stazione – per sperare di risolvere i disagi perenni e inammissibili di cittadini e utenti. Basterebbe affacciarsi e agire più che fare opuscoli con decaloghi insieme all’Assessore all’Ambiente e all’Agenda21 Virginia Tentori. Regolamentare/sospendere l’ingresso in Stazione, almeno negli orari dei pendolari, alle auto private, pensare, per le auto, almeno un senso unico per il tratto Via Marco D’Oggiono, Stazione e primo pezzo Corso Matteotti, implementare una fermata bus scolastici davanti a Via Porta servendosi (eventualmente) dell’attuale parcheggio farmacia, incentivare e promuovere, seriamente, forme di uso collettivo dell’automobile (car pooling-car sharing), anche in coordinamento con altri Enti (Provincia, Ospedale, Unione Industriali, Comunità Montane, Apt ) potrebbero essere soluzioni da sperimentare. Se ogni mattina, infatti, in Stazione i bus non riescono ad entrare, girare e uscire, perché le auto private entrano e addirittura sostano indisturbate in ogni dove della Piazza, e questo comporta ritardi del servizio pubblico, rischi evidenti e numerosi di investire pendolari e studenti, il menefreghismo istituzionale è la dimostrazione altrettanto evidente di uno stato di abbandono che dovrebbe essere umiliante per chi si è assunto l’incarico di amministrare il bene pubblico. Se l’Assessore ed il Sindaco, almeno in quegli aspetti elementari, non sono in grado di gestire e trovare soluzioni per la mobilità urbana – anche diverse da quelle qui proposte ovviamente – il traffico evidentemente dovrebbero dirigerlo più che governarlo.

IL PONTE BAILEY

  

la prima foto è il Ponte Bailey Km 3.650, vista aerea.  fotografato tappa giro italia Caprera Maddalena 

Il vantaggio di conoscere persone professionalmente water slides for sale competenti nel settore della viabilità permette di non fermarsi alla sola soluzione che i vari assessori dei lavori pubblici ci propinano come indispensabile e unica. Io ho la fortuna di conoscere e poter chiedere spiegazioni, pareri, idee a un geografo che non ha interessi di parte. Un professore con competenze e senso civico. Gli ho chiesto quindi un parere sul nuovo Ponte Calolziocorte Olginate in costruzione che devasterà risparmi e ambiente pubblico.

Mi ha invitato solo a fare una ricerca in internet alla voce: “Ponte Bailey”. Non vorrei travisare ma si scoprono cose interessanti. E da qui vorrei partire. Ammesso e non concesso – e sottolineo non concesso – che il nuovo Ponte Calolzio/Olginate è un`opera utile e necessaria è bene capire se (al di là dello studio sull`impatto ambientale che non era nemmeno stato preventivamente fatto) la soluzione di una colata di cemento permanente ed inverosimile, devastante per il Parco dell`Adda, con antenne tiranti alte decine di metri e l`esborso economico di decine di milioni di euri è, appunto, la soluzione migliore. Io credo di no. La soluzione migliore (messa da parte quella ottimale di non farlo) sembrerebbe essere quella di posizionare lì un Ponte Bailey. Chiedo quindi tramite questo spazio un parere pubblico all`Assessore Provinciale ai Lavori Pubblici, Volontè. Perché il Ponte Bailey (dal nome dell`ingegnere inglese Donald Bailey, inventore di un telaio metallico per ponti trasportabili e rapidamente montabili) il cosiddetto Ponte militare perché è, montato spesso dai militari del Genio, viene di norma posizionato per risolvere emergenze di collegamento quando necessita, sia per pedoni, autoveicoli e treni, un ripristino della viabilità con estrema urgenza. In poche settimane, con poche centinaia di migliaia di euri, e un impatto ambientale molto ma molto più basso di quello oggettivamente gravante con l`opera ora in programma, si otterrebbe lo stesso risultato di adeguamento viabilistico che tanto la Provincia sembra – anche alla cieca – rincorrere. — (se vuoi leggere anche il resto, continua qui) >