LA MUFFA E I RAGAZZI AL CONVEGNO ANPI

ora-e-sempre-resistenza-520x245Ho partecipato oggi al bel Convegno “il fascismo non è un’opinione è un crimine” in sala Ticozzi sul rischio ai giorni nostri di apologia del fascismo e i metodi, legislativi e culturali, per contrastarla; organizzato da Anpi, Comune di Lecco e Provincia.

Ben prima delle interessanti relazioni, è stato rinfrancante vedere in sala moltissimi giovani attenti che prendevano appunti.
I ragazzi e le ragazze in sala, grazie ai loro insegnanti, al loro alfabeto di attenzioni, curiosità, capacità di discernere e alle azioni concrete che le amministrazioni locali e parlamentari devono mettere in atto, parallelamente a un percorso culturale, instancabile e quotidiano di ognuno, contribuiranno a salvare questa democrazia. Perché il futuro sarà come lo costruiranno soprattutto loro.

Il convegno ha fatto emergere, e ce n’è sempre bisogno, che il fascismo viene da lontano ma non è cosa, muffa, di 70 anni fa.
Il fascismo è sempre muffa. Nasce, cresce e prospera grazie a decomposizioni (della società civile), si ingrossa grazie ai problemi, ai drammi. Come un parassita si aggrappa al muro dell’ignoranza e quando crolla il muro, crolla anche la muffa.
E se la muffa si ingrossa grazie ai problemi, all’indifferenza davanti a situazioni di disagio sociale, bloccare il fascismo pur faticoso è indispensabile. Perché il fascismo è la risposta sbagliata alla domanda giusta.
Il fascismo anche di oggi è il metodo che può applicarsi a qualunque ideologia. Certi commenti, i linguaggi, le deformazioni storiche, i fanatismi di partito, la violenza, i privilegi ritenuti diritti, questo è fascismo.
Il Convegno di oggi è stato perciò utile a capire e riconoscerne i semi e la diffusione nella società odierna osservandone i comportamenti: Il fascismo è violento, intollerante aggressivo e punisce il dissenso. Quando senti odore di squadrismo, dove i poliziotti randellano persone a terra, quando dai una testata a un giornalista, o fai il saluto romano a Marzabotto, quando traduci il tuo potere in abuso di potere, quando giustifichi le Leggi razziali, i 20 anni di dittatura fascista, questo è sempre fascismo. Perché non è vero che il passato si ripete se non lo si ricorda. È vero purtroppo che il passato si ripete se non lo si capisce.
Il fascismo, la muffa, è dentro la schiavitù della paura. Quella paura che è diventata una industria ignobile, orchestrata, che alimenta il razzismo, l’omofobia, la guerra di tutti contro tutti.

Il convegno di oggi, le parole di Bruno Biagi, del Sindaco, quelle di Gigio Rancilio, giornalista di Avvenire, la lettura delle lettere dei condannati a morte della Resistenza, l’attenzione dei ragazzi sono i migliori anticorpi perché invitano, aiutano: il ragionare, il distinguere, il porsi il problema.
L’antifascismo odierno è quindi un doveroso fattore culturale. E’ “i care” il mi importa, mi sta a cuore, l’esatto opposto del motto fascista del ‘me ne frego’, per sintetizzarla con Don Milani. Quel ‘me ne frego’ che è oggi a posto io, a posto tutti. Per essere a posto io, me ne frego di tutti.

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