Non è stato un battibecco.
No, non lo è stato per nulla quello tra il consigliere pd Alberto Colombo e l’assessore Corrado Valsecchi, a cui pubblico e stampa hanno assistito ieri in aula consigliare al termine delle domande di attualità che i consiglieri rivolgono alla Giunta.
È stato un irrispettoso arrogante atto di fifa, totalmente malcelato da parte dell’assessore.
Rivolgersi al consigliere che ne sottolinea l’ennesima non risposta a precise domande e se ne chiede ragione, con un perentorio: “si interroghi” è un comportamento che non ha nessuna etica, ancor meno serietà e denota arroganza e assenza di rispetto anche per ciò che rappresenta l’aula. La casa dei Lecchesi.
Fino a prova contraria, in democrazia e nelle dinamiche amministrative, è proprio prerogativa e dovere del consigliere comunale domandare e chiedere conto, in quel consesso, alla Giunta e al singolo Assessore, sul suo operato o su specifiche questioni cittadine.
È proprio il consigliere che “interroga” non che deve “interrogarsi”.
La fifa blu di Valsecchi, tanto da confermare lui stesso con quel “si interroghi” , l’incapacità di rispondere alle domande del consigliere, è l’ennesima dimostrazione di almeno tre evidenze.
L’assessore Valsecchi non è in grado di svolgere il suo ruolo. Sia nel continuo fare proclami, annunci, dichiarazioni, promesse immancabilmente smentite dai fatti, sia nel non essere in grado di dare risposte (credibili) quando interrogato.
La seconda evidenza è che inspiegabilmente, pur avendo più potere di quanto datogli dagli elettori, e nel medesimo tempo avendone molto meno di quanto creda di averne, la stampa ha sempre o troppo occhio di riguardo nei suoi confronti, e del suo egofono lasciandogliene scivolare troppe.
La terza è che l’assessore Valsecchi, inspiegabilmente non rimesso nei ranghi nell’occasione della volgare e indegna uscita di ieri dal Presidente del consiglio Gulazetti o da altri consiglieri, con questi comportamenti e atteggiamenti, ripetuti, fa venire in mente ancora una volta la strofa della canzone di De Gregori sui politici per nulla modelli positivi quando canta: ha gli occhi dello schiavo, lo sguardo del padrone, si atteggia a Mitterand è peggio di Nerone.
Lui parlava di Craxi, oggi la decadenza precipitata dei tempi ci costringere a parlare di Valsecchi.