Bisognerebbe ogni tanto accantonare i problemi minori (il dibattito sulla formazione del Governo, la sterilizzazione dell’Iva, l’economia che fa il gambero, la Brexit), sedersi al tavolino di un bar e porsi, finalmente, le sole domande davvero fondamentali di questo scorcio di secolo a Lecco: perché il Comune in pompa magna ha segnato 10 parcheggi di verde che non servono?
Perché se parcheggia lì un’auto elettrica non paga 5 ore di sosta e se parcheggia a fianco sì? Si potrebbe obiettare: e perché parcheggia a fianco e non lì? Un’ipotesi: perché quello segnato di verde potrebbe essere occupato da un’altra auto elettrica?
Vale la regola di chi prima arriva con la sua auto elettrica e meglio parcheggia? No, perché nei parcheggi segnati di verde può parcheggiare anche un’auto diesel/benzina che quindi viene favorita in confronto a una elettrica anche se inquina di più.
Non è più serio, per una reale e concreta educazione e sostegno ambientale e non solo vuoti spot pubblicitari che le auto elettriche parcheggino a gratis in qualsivoglia parcheggio della città?
Passerà mica da questi spietati spot di sostenibilità ambientale fasulla l’unica, vera speranza di salvezza del vacillante Impero d’Occidente a Lecco, vero?