I SALARI PIU BASSI E LE RENDITE PIU ALTE

altan-crisi-fine-meseLa notizia è da prima pagina di tutti i giornali: Stipendi, Italia tra gli ultimi.E di seguito i commenti uguali per tutti i giornali: colpa della tassazione. Invece se la prima è una notizia vera la seconda è una furbata.

Dimentichi che minori tasse, in termini generali, comportano un minor  Stato sociale. Minori servizi che diventerebbero a pagamento, più di quanto trarremmo vantaggio da un calo delle trattenute in busta paga. Se si limitasse a questo. Ma si sa con l’arrivo di questa crisi, numerose “grandi scuole” di economia si trovano nella condizione di doversi scusare, ma non lo fanno. Sono divertenti le arrampicate sugli specchi degli (iper)liberisti, in questo periodo. Ma la furbata fa comodo per nascondere che la lotta contro i salari dei lavoratori c’è stata e l’hanno stravinta i padroni e chi mette via un sacco di soldi in banca senza tanto lavorare. Una furbata perché ci sono i dati, ufficiali della Banca Mondiale (non delle anime belle del fu-khorakhané), tenuti troppo nascosti, che esplicitano titolo e soluzioni.  I dati evidenziano che in Italia più che negli altri Paesi industrializzati, gli ultimi 25 anni – non da ieri cioè – hanno visto la quota dei profitti sulla ricchezza nazionale salire a razzo, amputando quella dei salari, e arrivare a livelli impensabili (“insoliti”, preferiscono dire gli economisti). 8 punti di PIL. Cioè per i 17 milioni di dipendenti, in cifre vuol dire 7 mila euro in meno, in busta paga, all’anno, ogni anno, tutti gli anni.   Il più grande trasferimento di reddito e ricchezza alla rovescia dai tempi del feudalesimo.

Questa quantità di soldi vengono trasferiti al 10% più ricco del Paese che detiene il 47% del reddito. Mi sembra un’evidenza semplice da omprendere. Ovviamente questo trasferimento ingiustificato dalla classe più impoverita o media, alla classe più ricca, dovrebbe essere ricondotto, per equità, ai legittimi produttori di reddito: i lavoratori dipendenti.  E’ ora di chiedere, con urgenza e chiarezza, da parte dei lavoratori e dei propri rappresentanti sindacali e politici di tassare, seriamente, le rendite finanziarie. In maniera concreta ed adeguata. E’, per assurdo, ancor più urgente che abbassare, di un soffio, le tasse sul lavoro . Per non parlare della spesa sugli armamenti. Limitiamoci a cose che si possono fare da domani. Da oggi. Il resto sono solo chiacchiere. E fumo negli occhi per troppi creduloni. Contenti di esserlo.  Contenti di esserlo poiché la classe politica è votata principalmente dai lavoratori dipendenti ma propone leggi che degradano la classe che li ha votati a favore di chi vive di rendita.

26 pensieri su “I SALARI PIU BASSI E LE RENDITE PIU ALTE”

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