LIBERTI IN PETTORINA e noi?

altan21Ma ce le immaginiamo veramente le ronde in giro per la città?
Uomini prima abituati a fare lo struscio davanti alle vetrine, fuori e dentro i bar, tra un cicchetto e l’altro, a portare sicurezza e conforto.
Un servaggio a caccia del selvaggio.
Un gruppo di volontari che dovrebbe offrire un servizio di vigilanza, un’associazione di cittadini liberi che dovrebbe rastrellare il nostro territorio… macchè “liberi”, è più corretto pensare a “liberti”, come nella Roma antica, anche se questi schiavi sono affrancati non perchè liberati dalla schiavitù legale ma solo perchè sui loro documenti è stata apposta, qui da noi da un sindaco donna, una marca da bollo.
Fieri di un’illusoria posizione sociale, questi servitori si riuniscono in branco per combattere i briganti, offrendo gratuitamente la loro prestazione al governo patronus, alla città del Manzoni, che crea strumentalmente bisogni o paure per distrarre l’attenzione dai problemi della società ed evitare di essere chiamato a porvi rimedio.

E mentre questi prigionieri in pettorina colorata, si affannano a dar prova di leatà, i soliti, pochi, stanno a guardare, forti di privilegi e immunità.
Cosa faranno queste armate Brancaleone dalla corazza ariana e padana? Marceranno, trainando un grande carro con insegne del comune, contro strenui combattenti innalzati su pericolosi carri ponte, sentendosi protetti da scudi fiscali? Rinchiuderanno gli altri prigionieri in gabbie salariali? Ingenui ed illusi armigeri che, pur non provenendo da nobili famiglie, anacronisticamente continuano a servire un cavaliere.

Dov’è la Lecco, civile, cristiana, democratica, libera e unita che s’indigna e si ribella, battiamo un colpo in difesa (anche)  dei migranti, almeno quelli ancora vivi??

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