Al motto di “Don’t hate the media, be the media” voglio ricordare, al fine di poter contestualizzare alle vicende in corso relative alle liste di presentazione dei candidati alle prossime elezioni regionali, i fatti relativi alla raccolta firme di cui Beppe Grillo si fece promotore per poterci far esprimere tramite referendum su alcuni temi. Uno in particolare riguardava la legge Gasparri che regola le frequenze televisive. Lo stesso Gasparri si divertì ironizzando sul mancato raggiungimento del numero necessario di firme per lo svolgimento dei referendum. In Sintesi, successe che centinaia di migliaia di firme vennero considerate nulle per vizio formale. Il vizio era dovuto al fatto che per legge non si possono depositare firme prima che siano trascorsi sei mesi dal giorno in cui si indicono elezioni e le firme devono essere raccolte in un tempo massimo di tre mesi. In base a queste disposizioni tutte le firme raccolte da Grillo il 25 aprile 2008 vennero ritenute nulle, sarebbero state valide se solo fossero state raccolte dal 7 maggio in poi. Grillo si inchinò alla sentenza della Corte di Cassazione presieduta dal giudice Corrado Carnevale, mentre Gasparri, ripeto, si divertì ad ironizzare sulla vicenda.
A proposito, cambiando discorso, ma rimanendo in tema di timbri, firme, forma e sostanza ho qui una schedina vincente (giocata 4) del superenalotto. 32.135€ Scadeva l’altro ieri il termine ultimo per presentarla all’incasso e solo oggi fottutamente l’ho ritrovata fra le pagine di un libro. Che faccio? La butto o o mi appello al Presidente?