E alla fine arrivò. L’anno del signore 2010, come un piccolo Valentino Rossi ha messo la freccia e ha fatto il sorpasso. Anzi, più precisamente, ci sono 200.000 piccoli Valentino Rossi che hanno fatto il sorpasso.. In un report della compagnia assicurativa e finanziaria tedesca Allianz – in Italia ha integrato Lloyd adriatico, RAS e Allianz subalpina – si può leggere che il numero dei cittadini europei, in vista della bandiera a scacchi, cioè in età da pensione sarà, appunto di 200.000 unità, superiore a quello di chi è dietro allo starter in attesa del semaforo verde pronto a fare il suo ingresso in pista nel mondo del lavoro. E’ l’inizio palese della necessità di trasformazioni non più rinviabili? Nella Comunità Europea vivono all’incirca 28,6 milioni di cittadini nella forbice di età tra i 15 e i 20 anni, mentre sono 28,8 quelli in età compresa tra i 60 e i 65. Questo trend “negativo” di 200mila persone è poi destinato a crescere, da qui a soli 20 anni, (quando si parla di pensioni 2 decenni sono un lasso breve) cioè nel 2030 fino a 8,3 milioni di cittadini. Leggendo ancora i flussi si evidenzia con chiarezza inoltre come la quota degli over 60 che è ancora “forza attiva” cioè occupata nel mondo del lavoro è molto differente da Stato a Stato. Alcuni dati come informazione. Troviamo il punto più basso, il 12,2%, dell’Ungheria, al 20% per noi e la Francia e oltre il 60% per la Svezia e il lontano Giappone. Nello stesso Report si può leggere che se gli tutti i paesi europei puntassero al raggiungimento delle stesse percentuali della Svezia, il mercato del lavoro dell’intera Unione avrebbe 8 milioni di lavoratori in più. Il Report però, come in parte già evidenziato in altri post scritti per quest’altro sito, commette e lascia sottinteso il solito fraintendimento. E’ vera la domanda della non più possibile rinviabilità di trasformazioni? (nel report intendono l’aumento dell’età pensionabile e stando ai Ministri Sacconi e Tremonti addirittura in più ad una riduzione dell’importo della pensione). Il problema della piramide contributiva è evidente. Risolverlo con l’innalzamento dell’età pensionabile è un paravento per non far emergere il lato più doloroso e difficile da gestire: l’occupazione. Abbiamo già evidenziato in alcuni articoli che la sostenibilità della piramide previdenziale deriva da un tasso di occupazione (quello di disoccupazione serve a valutare altri piani), che stagna intorno al 54%.
Questo vuol dire che non tutti gli occupabili sono occupati.
Il maggior bacino di occupabilità è determinato dal lavoro femminile che in Italia è fortemente discriminato. L’incremento dell’occupazione femminile e quello contemporaneo dell’immigrazione stabilizzerebbero strutturalmente la piramide previdenziale. Da un lato, la politica della famiglia di stampo patriarcale non tende ad incrementare l’occupazione femminile, dall’altro, l’approccio analfabeta della Lega nei confronti dell’immigrazione ci sta danneggiando, tutti, dal punto di vista previdenziale.
La combinazione di queste due politiche inasprisce il problema.
Come no, il sistema capitalistico, vera anima dell’occidente, funziona eccome : si tratta solo di dare un’aggiustatina alle regole, di socializzare le perdite, e via che si riparte di slancio ! Ah, l’occidente … la demos kratia, la res publica, la pietas cristiana, l’habeas corpus, il cielo stellato e la legge morale, libertà uguaglianza fraternità … sulla carta. Nella realtà il vero volto dell’occidente odierno è l’impunità per Abu Ghraib, Guantanamo, il fosforo di Falluja, i roghi della Thyssen. Il cimitero nel canale di Sicilia, il futuro cancellato per un’intera generazione che affoga nella precarietà perenne, lo sfruttamento dei più deboli, il caporalato, il ricatto. L’occidente è un regime del terrore, non diverso dagli altri regimi ‘orientali’, solo che qui si abbellisce il terrore ammantandolo di belle parole ma vuote di sostanza come democrazia, diritto, libertà, codici etici … Il tutto immerso nel patinato spettacolo di vetrine illuminate, spot televisivi, specchietti per le allodole, griffe, paillettes, lucine al neon. E’ questa la cosa che fa più incazzare, questa ipocrisia tutta occidentale. Questa reificazione determinata dalla sua spettacolare sovrastruttura finalizzata ad abbellire il terrore. Noi non abbiamo riguardi, non ne attendiamo da voi, quando verrà il nostro turno …