Roma – Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini si dice “molto aperta” sulla proposta di legge del senatore Pdl Giorgio Rosario Costa di iniziare le lezioni scolastiche dopo il 30 settembre.(…) Intervistata da Sky Tg24, Gelmini ha spiegato che di questa idea “si discute da tempo. Io sono molto aperta su questo. Il nostro paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze“. “Posticipare l’apertura dell’anno scolastico – ha spiegato – potrebbe aiutare molte famiglie e dare anche un aiuto al settore turistico. Vedremo come il Parlamento deciderà in merito”. (Il Giornale.it)
Eh già, questo sì che si chiama aiutare le famiglie, infatti qui nel comprensorio artigiano e manifatturiero di Lecco (ma anche altrove ne sono certo) la preoccupazione delle famiglie è proprio quella di andare in vacanza, non la cassa integrazione e la mobilità, non interi stabilimenti che chiudono. E i fortunati che alla riapertura dopo il mese di agosto rientreranno nelle fabbriche, a loro volta daranno lavoro alle baby sitter! non ci sono parole…
Malgrado questo non ci trovo nulla di sbagliato nell’iniziativa della Gelmini. Perché questo è un argomento che si può valutare sotto diverse prospettive. Decenni fa le scuole iniziavano sempre il primo di ottobre e le famiglie con poco reddito trovavano nel mese di settembre un’ottima soluzione per vacanze a prezzi vantaggiosissimi (con buona soddisfazione del nostro settore turistico che è uno dei pilastri della nostra economia). Alle famiglie costrette a far vacanza nel mese di agosto, dal 15 settembre fino alla fine del mese, si dovrebbero garantire assistenza ed attività ludiche all’interno delle strutture scolastiche evitando loro costose soluzioni alternative.
Decenni fa si andava a scuola il primo ottobre, si giocava a pallone in strada, c’erano le vecchiette che lavoravano a maglia sedute davanti a casa e controllavano tutti i bambini del rione e all’occorrenza allungavano pure qualche ceffone se necessario, la maggior parte dei bimbi andava al mare in colonia, molti miei amici hanno iniziato a lavorare dopo la terza media. Io andavo all’asilo dalle suore anche in estate, passavo la giornata con la nonna e due prozie perchè mia madre era una delle poche che all’epoca lavoravano.
Altri tempi insomma.
Oggi c’è chi paga 8 euro l’ora di baby sitter per 10 ore al giorno (il bimbo va custodito anche nella mezz’ora di viaggio per e dal posto di lavoro, oltre che per l’ora/ora e mezza di pausa pranzo). La scuola non è un parcheggio, certo, ma un ruolo sociale bisognerà pur riconoscerglielo.
Penso poi che per la Val d’Aosta non valga la stessa regola della Sardegna, c’è anche un comprensorio sciistico lungo tutto l’arco alpino (e pure per le nostre montagne) che forse preferirebbe l’allungamento delle vacanze natalizie, e ci sono le città d’arte che preferirebbero l’allungamento di quelle pasquali.
Io mi accontenterei se mio figlio alle medie facesse di nuovo le ore di matematica, italiano e francese che sono state eliminate con la riduzione dell’orario e l’eliminazione del rientro pomeridiano, che iniziasse la scuola con tutti gli insegnanti e che ci fosse un supplente per quando l’insegnante manca. Altro che grembiulini, crocefissi e vacanze fino ad ottobre, sembra che la qualità della scuola (pubblica) sia tutt’altro che una priorità. Almeno per questo Governo e per i genitori che stando zitti evidentemente concordano.