E FU SUBITO INVERNO

(la versione pdf da stampare)

E così arrivarono di sera anche l’altra sera, sbagliando rotta, seguendo una traccia che aveva il profumo del pomodoro e del parmigiano.

Atterrarono su di un’astronave fatta di ghiaccio e foglie di menta marziana, arrivarono i marziani in Italia, laggiù dietro i capannoni di cemento lungo la statale. Nessuno li vide.

Non è che questa volta non furono visti per il fatto che tutti gli italiani erano in casa, davanti al televisore a fare il tifo per la nazionale di calcio impegnata a Berlino nella finale di coppa del mondo. No, il fatto è che i capannoni sono chiusi, non ci va più nessuno a lavorare, si va ai centri commerciali a guardare cosa si potrebbe compare se non ci fossero la crisi e i capannoni chiusi. Le astronavi di ghiaccio, si sa, scivolano veloci nello spazio, specie con temperature prossime a quelle dell’azoto liquido; è nell’atmosfera terrestre, sotto i 10000 mt d’altitudine che cominciano i problemi, quando la temperatura man mano che si scende, sale.

Per questa ragione i nostri amici marziani cercarono subito un riparo dal caldo. Lo trovarono in uno dei capannoni dimessi. L’insegna spaccata nonostante i neon a penzoloni, rendeva ancora leggibili le parole “EURO FRIGO S.R.L.” I marziani si intendono di compressori, è noto. Li alimentarono con energia verde, quella dei marziani appunto, che si crea mentendo alla menta. Infatti presero dalle tasche le loro polo col buco e gli dissero: siete patatine! I frigoriferi si misero in moto e nel capannone la temperatura scese in breve sotto lo zero. Per fortuna! Infatti, purtroppo, bastò qualche minuto di esposizione alla brezza temperata terreste a compromettere l’integrità della scocca dell’astronave, bisognava correre ai ripari, saldare con ghiaccio fresco la crepa sulla fusoliera, però si poteva fare con tutta calma che intanto dentro al capannone dell’EURO FRIGO S.R.L. non c’erano problemi di ulteriore scioglimento. –12 segnava il termometro. I marziani si diedero il turno a produrre energia per alimentare i Compressori dei frigo. Avrebbero aspettato gennaio, i giorni della merla per uscire di là e tornare a casa, su Marte.

Sei una patatina, sei una patatina, sei una patatina…..szszszszszszszs i frigoriferi andavano che era una meraviglia. Aspettare l’inverno sarebbe stata una cosa lunga anche per un extraterrestre e così si riunirono per decidere cosa si sarebbe potuto fare per rendere l’attesa meno noiosa. La soluzione venne trovata quasi subito, si pensò di far uscire qualcuno che andasse a cercare un passatempo e visto che si era sulla terra si decise pure di passare il tempo col passatempo che per più tempo impegna i terrestri, quelli italianici in particolare: la TELEVISUN!

Fatalità c’era lì poco distante un centro commerciale e dietro il piazzale del centro commerciale si stava svolgendo la sagra della Padania libera, che c’erano pure quelli con le facce tinte di verde e con elmi celtici sul capo. Chi mai l’avrebbe riconosciuto un marziano in mezzo a quella gente?

Muz si mescolò facilmente ai padani che avevano finito la birra e li seguì nel supermercato. Loro si diressero verso gli scaffali della birra, lui si fermò nel reparto elettrodomestici e fu rapito dalla più grandiosa orgia televisiva mai vista. Televisori come fossero ciliegie in un vasetto di ciliegie sotto grappa, si affiancavano, si sovrapponevano, dentro e fuori dagli scatoloni. Tutte accese, anche quelle dentro i cartoni, tanto che la marmellata sonora ricordava a Muz una vecchia ninna sveglia che non lo faceva mai dormire che non lo faceva mai svegliare. Assente, praticamente.

I mondiali erano alle porte, sono alle porte e tutti qui sulla terra, anche a Milano, si stanno preparando. L’aria è quella delle bandiere dell’Italia made in Cina, l’aria è proprio quella dei volantini nelle cassette della posta: TV come fossero pane. E chi ce l’ha da 32 la vuole da 50 che costa meno di quello che aveva pagato la 32.
Chi ce l’ha da 50 la vuole con il giallo in più che con il giallo senza non si è felici abbastanza. C’è pure 3D. Voglio quella lì, haccadì!

Quella col coso integrato e SKY per tre mesi e un paio di pattine omaggio. (cera esclusa) Noi la vogliamo col Mediaste Premium dentro, magari arrotolabile, di quelle che ti viene da piangere a pensare per quanti anni hai visto la TV del tubo in quello catodico. Proprio come fosse pane e come fosse chi pane non c’è l’ha. Il desiderio come un vento, che si sente anche se non si vede. Come fosse un profumo, che si sente anche se non si vede. Come fosse una follia, come è.

Muz, fra tutta quella gente in ammirazione delle nuove televisioni prodotte come accessoria ai mondiali di calcio vide un infelice, uno che così era per la rinuncia che inevitabilmente avrebbe dovuto sopportare acquistando la nuovissima 54 pollici 3d hdi, già, la rinuncia del modello migliore, quello che uscirà appena finiti i mondiali di calcio quella fatta apposta per le olimpiadi.

Muz si rattristò un po’ a vedere quel tizio triste e pensò che forse per passare il tempo nel capannone dell’EURO FRIGO SRL era meglio non portare là dentro una di quelle lavagne lucide e nere.

Portò un mazzo di carte, un fiasco di vino, pane biscotto e una soppressa. Invitò anche il tizio, quello dei monologhi alla “taverna dei cattivi pensieri”

Fu subito inverno.

DALLA LUCIDITA’ del nostro ex Khorakhaneker FRANCESCO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *