Qui mi va di segnalare e farvi leggere un editoriale di Don Giorgio di Monte di Rovagnate che è un prete contro il Potere ma a volte non distingue e si fa ingannare dalle apparenze come in questa occasione quando usa Taricone come capro espiatorio
Mi è sembrato necessario farglielo sapere.
Scrivendogli così: Io certe volte non capisco, certe volte non la capisco, ma si può essere così aridi di cuore, vedere solo la prima pagina di questa vita, di questo schifoso mondo ingiusto? A me il GF1 o 20 che sia mi fa schifo.
Credo, ne sono convinto, sia tra la peggior cosa prodotta da questa tv spazzatura, uno zelig che la fa diventare ancor di più spazzatura eppure mai, mai, mi sarebbe venuto in mente un giudizio così da prima pagina come il suo su Taricone e sulla sua morte. Perchè qui non è necessario, non me ne frega nulla, dell’amore e della pietà cristiana, ma caspita mi basta la gratuità del giudizio, cadere nella vista della sola prima pagina di questa vita meravigliosa mischiata con la merda. Quanto si conosceva Taricone per dire che era un essere insignificante? Per chi? Qual’è il metro, il parametro? Un essere umano, un padre di famiglia forse merita un giudizio migliore. Era insignificante per sua figlia? E poi non crede che anche Lei troverà, ognuno per la propria notorietà, spazi sulle pagine dei giornali quando, varcherà la soglia, in qualsiasi modo la varcherà? Il suo termine di raffronto: Taricone vs Lavoratori è improprio. Perchè bisogna metterli per forza in contrapposizione? Uno non può sentire dolore, tristezza per entrambi? Cosa lo vieta. Non si può tagliare in due il mantello? Altrimenti c’è sempre qualcun altro che sta peggio. E ce lo sbatteranno sempre in faccia. In una lotta di contrapposizione. Chi chiede l’aumento contro chi non ha lavoro, i doppi turni o la produzione in Polonia, il lavoro precario e la morte per fame in Africa. Oppure i concerti per i lavoratori del luglio 2010 e i mesi, gli anni precedenti fatti di silenzio e di leggi contro il lavoro e i lavoratori, i diritti e le libertà, firmate dallo stesso partito che oggi, finalmente, anche se più per interesse proprio probabilmente che per la causa, concerta e suona come se fosse stata sempre da questa parte. Dovrebbe dispiacerLe della morte di Taricone, don Giorgio anche solo perchè come i (giovani) comunisti che Lei sostiene e pubblicizza, doveva avere anche lui un’altra possibilità, per imparare, anche per stare al suo sprezzante giudizio gratuito, a non farsi strumentalizzare dal circo mediatico per ragioni di mercato, per scavalcare la sua vista insignificante.
O anche solo per crescere la sua bambina.