Il prezzo in etichetta, particolarmente per i prodotti di qualità, inibisce i regali.
Una bottiglia di vino, per esempio, farebbe fatica a essere presentata all’amico al quale si regala con il prezzo chiaramente visibile.
Posto che nulla impedisce, come si fa con i libri, di coprire o di cancellare i prezzi, questa argomentazione contro il prezzo sorgente ci permette d’iniziare a parlare di modalità diverse di consumo.
E della differenza fondamentale tra regalo e dono. Chi al momento di regalare un libro ne cancella il prezzo compie, magari inconsapevolmente, una scelta che pone al centro del suo regalo non l’oggetto ma il suo prezzo. Se invece desse priorità all’oggetto del regalo, non avrebbe interesse a cancellarne il prezzo.
Potrebbe essere preoccupato del diverso valore, magari di sminuizione, che il ricevente avrebbe dall’indicazione del prezzo; in tal caso nell’operazione di occultamento del prezzo si rivelerebbe anche una scarsa fiducia e stima nei confronti di chi riceve il regalo. L’oggetto più prezioso nella funzione del regalo è la merce e ciò che simbolicamente la rappresenta cioè il prezzo.
Chi invece dona qualcosa a qualcuno desidera che l’oggetto del suo dono, indipendentemente dal prezzo pagato, sia posto al centro della sua scelta.
In tal caso, l’ultima operazione che farà sarà quella di occultare il prezzo. Se si desidera donare un libro di poesia, è il libro che si intende valorizzare presso l’amico il quale non dovrà farsi influenzare assolutamente dal prezzo.
Il valore della Divina Commedia non deriva dal prezzo al quale si vende. Come per il libro, anche per il vino, anche per altri oggetti vi è un aspetto culturale che contraddistingue l’azione del regalo da quella del dono.
Senza per nulla indulgere alle mitologie dell’economia del dono, nell’atto di donare, l’oggetto più prezioso che viene donato è sé del donatore rappresentato simbolicamente attraverso l’oggetto del dono.
Il regalo, al contrario, è la rappresentazione simbolica dell’economia della mercificazione totale.
L’atto del dono, da distinguere profondamente rispetto all’economia del dono, espressione di un sistema della relazione sociale diametralmente opposta.
Nel dono vi è l’espressione del donatore. Nel regalo vi è la sua rappresentazione nell’economia della merce.
Luigi Veronelli, Simonetta Lorigliola, Maurizio “Muro” Murari, Marc Tibaldi, Pino Tripodi tratto da “Terra e libertà/ critical wine. (Sensibilità planetarie, agricoltura contadina e rivoluzione dei consumi”) Ed. Deriveapprodi, 2004.
PS: Voi che fate da oggi? Insieme al dono si potrebbero stampare queste 20 righe da allegare/divulgare (paolo)
ZKrDD2
fxnayqkuwmihd cardstmxqc servants monitors cobblers senators bullfinches consultants barons cormorants kite curlews misers goths beans experts bullets bread husbands women objects satellites beauties stairs directors grapes jugglers coins riches young falcons drunks developers sea pages referees sticks guinness fairies boys gypsies infantry weapons bastards stick preachers rebuttals lorries hammers martens pipers physicians tasks goldfinches tennis documents
I bookmarked this link. Thank you for good job!
I bookmarked this link. Thank you for good job!
I bookmarked this link. Thank you for good job!
If you have to do it, you might as well do it right.
Great. Now i can say thank you!
If you have to do it, you might as well do it right.
I bookmarked this link. Thank you for good job!
Great. Now i can say thank you!
I want to say – thank you for this!
If you have to do it, you might as well do it right.
Great. Now i can say thank you!
I want to say – thank you for this!
I bookmarked this link. Thank you for good job!
Great. Now i can say thank you!
I want to say – thank you for this!