Mentre sotto le vigne dei comuni della Val D’Alpone indiani, polacchi, rumeni, marocchini, albanesi, slovacchi e altre varie umanità raccolgono l’uva dei padani, i padani fanno baruffa fra di loro.
Perché fanno baruffa? Perché vogliono essere “paroni a casa sua”.
Ieri sera passeggiando per le strade di uno di questi paesi mi sono fermato a leggere la locandina della lega nord che rendeva pubblico alla popolazione un fatto inaccettabile.
Titolo della locandina: Paroni a casa nostra!
Solo che i foresti in questo caso non erano i vendemmiatori dei campi vicini, ma i padani dei comuni vicini che a detta dei padani che stavo leggendo si sarebbero appropriati di terreni demaniali senza averne diritto.
Il contendere riguarda i terreni di una ex base militare che in base al decreto legge Calderoli sui terreni demaniali sarebbero spettati per diritto di prelazione solo a due comuni e non anche agli altri limitrofi..
Ostregheta, mi sono detto! Non pensavo che anche i padani potessero essere forestieri.
Dunque, ricapitolando, xe foresti:
i rom, ié brei, i mori, i marocchini, i teroni, i romani, i musulmani, i burchi, e i Turchi
e deso anca quei che voria le vegne che no xe mia sue anca se xe padani.
Ostregeta!
dal nostro ex Khorakhaneker Francesco inviato nelle osterie del Veneto