don giorgio: BENZINA E COMBUSTIONE

Sto facendo girare la mail del programma La Zanzara dove don Giorgio, un sacerdote radicale del lecchese, è intervenuto qualche settimana fa perché credo che sia interessante farci sopra un ragionamento.
Certo non nuovo.
Mi son fatto un’idea e mi sono sorti dei dubbi che scrivo per confrontarmi dopo averla inviata direttamente anche allo stesso sacerdote. Per il momento invano.

Non ho, infatti, mai avuto come dopo la trasmissione, che ho sentito in differita, la sensazione che sia stato usato per lo show e mi sembra troppo palese quanto accaduto che non l’abbia almeno immaginato come possibile ipotesi. Puntualmente verificatasi, anche qualche giorno prima a La7 con l’intervista al programma Exit.

Io non sono un bravo comunicatore, mi ingarbuglio coi pensieri, figuriamoci con le parole, ma resto perplesso che le parole, e i modi, gli epiteti, la sintesi netta, di don Giorgio spostino voti, aprano menti oggi giubilate dal Berlusconi(smo).
Io non credo siano efficaci per convincere i non convinti. Purtroppo. Anzi.

Alla Zanzara i due showman presentatori lo schernivano, si divertivano a gettargli addosso benzina, don Giorgio produceva combustione. E loro godevano. Facevano audience e soprattutto sembravano pure democratici. Facciamo parlare anche uno come quel prete fuori di testa, più liberi di così.
Per loro la prova provata, per me la foglia di fico.

E’ per questo che ho diffuso il link della trasmissione. Per la prova provata e per la foglia di fico. Perché così facendo ho voluto proporre le parole di don Giorgio per mettere in risalto il punto di esasperazione e contrapposizione raggiunto in questo paese grazie ad una classe politica auto referenziale e a un parlamento di mercenari.

Che ci possano essere motivi di scontro e di lotta nella nostra società è normale, più normale ancora se ciò avvenisse fra classi sociali che per diversa natura ed interessi contrapposti si vedono costretti a confronti anche aspri.
Quello che sta avvenendo in Italia è surreale e chiunque abbia un minimo di intelligenza lo può comprendere: non ci si sbrana fra lavoratori sfruttati da una classe imprenditoriale arrogante e attenta solo ai propri tornaconto o fra giovani generazione di precari con un futuro incerto e una classe di cittadini più anziani che hanno beneficiato di consumi più elevati di quanto prodotto lasciando il debito da pagare ad altri.

La lotta in Italia si è ridotta quasi esclusivamente ad uno scontro tra fazioni che sintetizzano, svilendo allo stesso tempo ogni problematica degna di confronto, la lotta è diventata solo uno strumento che favorisce unicamente il motivo del contendere: Berlusconi.

Sono sempre più convinto che la “sinistra” è divenuta l’arma migliore in mano al tiranno, una sinistra priva di proposte, incapace di uscire da schemi fuori tempo, prigioniera della trappola tesa dal più furbo. La stupidità paga sempre in politica, sia che la si usi come riserva dove cacciare il proprio consenso, sia che la si metta in campo come arma principale per combattere l’avversario.

Sul fronte Magistratura bisognerebbe aprire l’argomento in maniera più complessa.
La predica deve sempre venire da un pulpito dove si abbia titolo e diritto di parlare in primis per il proprio operato… peccato non lo possano più fare Falcone, Borsellino e tanti altri componenti della magistratura che hanno dato la loro vita per compiere fino in fondo la loro missione e al solo scopo di servire il paese.

Siamo messi così e in discesa si corre più veloce e facilmente che in salita. Io vorrei che siano gli elettori a mandare a casa Berlusconi non Gesù Cristo (che per usare lo stesso metro, è lo stesso che l’ha fatto venire al mondo) o la Magistratura.Farò un discorso impopolare ma ci affidiamo troppo ai magistrati.
A me Berlusconi da sempre più fastidio perché è diventato ingombrante e monopolizza tutta la scena politica, sociale e giudiziaria italiana; però che sia l’unico che deve pagare sino in fondo il suo debito con la giustizia assolutamente no.
Perché chiedo io solo i procedimenti di Berlusconi devono avere corsie privilegiate?
Gli altri cittadini che giorno per giorno si vedono archiviate, sospese, se non addirittura smarrite, le loro istanze di giustizia devono forse rinunciare ai loro diritti per lasciare che la Magistratura sia libera di indagare solo verso chi vuole Di Pietro? Per me no; la giustizia infatti viene raffigurata come una statua bendata che regge con una mano una bilancia, con l’altra una spada. La benda starebbe a significare che in un libero Stato non dovrebbe guardare in faccia a nessuno, invece i magistrati guardano anche troppo a chi è sospettato di reato.

In sostanza uno dei principi fondamentali della Costituzione dovrebbe essere quello che nessun cittadino si sceglie il magistrato che preferisce (vedi “lodo mondadori”) ma nessun magistrato deve accanirsi contro chiunque se non ci sono fondati motivi di colpevolezza dell’indagato.
Berlusconi nega, Ruby nega, come diavolo imposti quel procedimento?
Sulla presunzione di copula fra un lumacone (pompato di Viagra) ed una presunta (ed allo stato non provata) baby prostituta?

Dovevano colpirlo, e duramente, per abuso di potere/interesse privato in atti d’ufficio quando la presentò come nipote (da parte di fava?) di Mubarak per “insabbiare” la denuncia per furto al posto di montare un processo mediatico INUTILE sulle presunte copule (se vere, comunque in veste di consumatore finale) del tipo.
Hanno speso fortune per cercarlo di incastrarlo e poi tutto si ridurrà ad un nulla di fatto, così come avvenne per V.E. e ci toccherà pure pagare i danni.

E’ quello che odio della faccenda e lui, sapendosi intoccabile su questo procedimento, sta facendo di tutto per farsi passare come martire (e ci riesce pure con le massaie ed il popolino).
Se vai a caccia devi mirare prima di sparare; sembra che con il tipo i magistrati abbiamo sparato a caso e, fatalmente, potrebbero trovarsi senza colpi da sparare quando sarà possibile incastrarlo.

Ricordiamoci di Andreotti e di quanto fu speso per incastrare Lui; non ci riuscirono e quando ci riuscirono il reato fu dichiarato prescritto (ed allora non c’era il processo breve).

Così si sputtana la Giustizia e la Magistratura, non Berlusconi, e sempre a spese del contribuente. Io la penso così e nessuno riesce a dimostrarmi che ho torto.
Il popolo, la ggente sa, immagina, ne è quasi certa, che Berlusconi sia un bandito, un ladro, un puttaniere, uno che si fa gli affari propri. Lo sa. È che non gliene frega nulla. E lo vota lo stesso.

Non credo che le parole di don Giorgio, nemmeno le sue parole, i suoi migliaia di contatti al giorno, le sue giuste osservazioni e tantomeno i suoi toni così esasperati siano foriere alla causa. Purtroppo. Anzi.

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