L’ISOLA DELLE PRIORITA’

L’isola Viscontea è sempre stata bellissima. E dopo la pulizia si può ammirare ancora di più. Però caspita il marketing spinto e amicale dell’associazione partitica privata Appello Per Lecco sulla stampa locale, in corso da mesi, vuol far confondere gli specchietti con l’oro.

Forti di un rapporto reverenziale e capovolto con il sindaco Brivio gli fanno fare pure figure barbine. Il Comune dovrebbe contribuire a comprare l’Isola? Bene. Peccato che giusto ieri sempre sulla stampa locale la stessa Giunta abbia detto che non ci sono soldi (e peggio ancora anche se ci fossero fa nulla) per salvare rapidamente Villa Manzoni. Villa Manzoni, non un lavatoio disperso in qualche angolo dimenticato della città.

Cioè non ci sono risorse e nemmeno si vogliono cercare per quello che dovrebbe essere – è – il traino principale per il Turismo e la cultura di questa città. Con chiara sostenibilità economica da uno progetto di sviluppo e gestione oculata delle attività.  E l’Isola, che era ed è, privata diventa l’architrave per il Comune?

E’ allora da capire, senza criticità preconcette ma nemmeno entusiasmi sovradimensionati, se l’Isola Viscontea  diventa veramente un patrimonio pubblico o un business privato mascherato da utilità pubblica forzata.  Perché è  diverso il percorso da cui partire e il tragitto da seguire. E’ un problema di priorità, di scelte e di coinvolgimento collettivo.

Mi sembra che a Lecco oggi non ci siano risorse pubbliche nemmeno per gli autobus, la mensa scolastica e le rette delle case di riposo. Che si sta pensando, nei fatti, di vendere, alienare, il patrimonio pubblico con diversi immobili. Cioè beni già in possesso del Comune che per diverse ragioni, tecniche e politiche, si sono messe nelle linee di indirizzo per una loro trasformazione e vendita. Quasi 2 milioni di euro per acquistare l’Isola e renderla veramente pubblica, cioè gestita e a libero accesso, sotto il controllo del Comune non sono pizza e fichi.

Sistemare il rione attorno all’Isola, anche attraverso il PGT in discussione (ATU 5), per rendere anche il contesto appetibile al turismo e con strutture funzionali all’accoglimento e all’ospitalità degli avventori, è un modo indiretto per far contribuire, nella sostanza la città, i cittadini, al Progetto dell’Isola Visontea, ma è anche, nei fatti, dirottare lì e non altrove risorse economiche.

Quindi, è ovvio, che ha senso se pubblica lo è veramente. Come la si paga? Come la si gestisce? Sono cose, aspetti, non secondari, che dovrebbero essere esplicitati e costruiti insieme alla città quanto prima.

Servono soldi di tutti per fare business o servono soldi di tutti per restituire un angolo, seppur non enorme, alla città? Quei soldi è meglio metterli lì o per Villa Manzoni? O per Villa Ponchielli? Cioè patrimonio già pubblico e in bilico conservativo?

Perché allora non pensare ad una Fondazione dove una testa un voto e non sempre e solo un azionariato che il più ricco o un club decide per la gestione dell’Isola e di altri beni pubblici?

Dove i futuri proventi, di affitti e attività vanno a rifondare il patrimonio e fors’anche in futuro la restituzione del capitale o reimpiegati per altre migliorie alla struttura stessa o ad altre strutture?

Cioè il Sindaco (e la città) sta facendo gli interessi pubblici collettivi o quelli particolari che possono essere i legittimi interessi dell’Associazione partitica privata Appello per Lecco?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *