BUY BACK E BCE:LE BANCHE NON SI FIDANO DEI LORO CLIENTI

Ecco, a gratis, un consiglio per fare soldi, legalmente, senza rischi. Testato con successo. Un’unica condizione: non fatelo sapere troppo in giro, tantomeno a pensionati e correntisti. La ricetta è semplice ed è un poco il gioco delle tre carte o del Lotto. Il Banco vince sempre.

Carta numero 1: farsi dare, in prestito, una barca di denaro a poco prezzo, pochissimo. Quasi zero. Per fare un esempio diciamo all’1%. Per 3 anni. Cifra massima 489 miliardi la prima volta, 325 la seconda.

Carta numero 2: investirlo in titoli italiani sicuri, per fare un esempio i BTP al 4,25%, o, in subordine, prestarlo a vostra volta a chi ha bisogno di un prestito, ovviamente dopo avergli fatto una radiografia della sua vita al 9,75%, 10%, oppure utilizzarlo per ricomprare vostri debiti precedentemente firmati con terzi a tassi del 7-8%.

Carta numero 3: Risultato garantito, sicuro, plusvalenze fino a milioni di euro. Puliti e legali. Senza dover assumere nemmeno un lavoratore in più.

Obiezioni? Tipo che nessuno presta denaro all’1%? Che nemmeno le banche tra loro si scambiano denaro a così poco? Falso, lo sta facendo la BCE. A 3 anni. Ammontare massimo – prima tranche – 489 miliardi. (203 già richiesti in Italia).

Come si fanno allora ad avere? Semplice, basta dimostrare alla BCE di non essere cittadini, famiglie, imprese, lavoratori, pensionati ma, semplicemente, essere banca. E’ quello che è successo, sta succedendo in questi mesi, in Europa ed in Italia.

Le Banche hanno preso in prestito questa montagna di soldi, a quel topolino di tasso, e, dopo aver investito un po’ in Bot/Btp, a discapito dei conti dei cittadini italiani, li han usati, li stanno usando, per ricomprare, a prezzi di saldo, il loro stesso debito sul mercato, le loro obbligazioni, i loro bond, che avevano, anni prima, offerto al mercato, per aver soldi freschi, pagando tassi elevati.

Questo giochetto si chiama buy back: riacquisto. Ha iniziato UniCredit, riacquistando 1,86 miliardi di euro di titoli, l’han seguita Intesa con 3,75, Banco Popolare 4 miliardi, UBI 0,5.

In questo ultimo anno soprattutto i titoli cosiddetti subordinati (quelli che stanno a metà tra obbligazioni e azioni) hanno visto, a causa delle vendite massicce, crollare il loro corso, il loro valore, anche dimezzandolo e oltre. Solo ultimamente si stanno un po’ riprendendo e allora bisogna fare in fretta.

Perché è il crollo che ha portato il vantaggio del riacquisto da parte delle banche emittenti. Fino a pochi mesi fa mancavano però i soldi in cassa per farlo, ora, grazie alla BCE, sono stati trovati, quasi a gratis, e ne approfittano.

Le banche stanno giocando sulla lunga durata di questi titoli, a volte sono emissioni senza scadenza, detti perpetui. Giocano sulla crisi e sul timore di un nuovo calo. UniCredit ha così guadagnato 532 milioni di euro. IntesaSanpaolo si calcola 380. Fino a 700 milioni per Banco Popolare.

Non pensavate mica veramente che i soldi chiesti alla BCE venissero utilizzati per finanziare le imprese, agevolarne l’accesso al credito, aiutare l’economia reale, vero?

Le banche non si fidano dei loro clienti.

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