il punto di attenzione: ART 18 E LOTTA DI CLASSE

Quando si chiede ad un genitore di mantenere i figli finché trovano un lavoro e nel frattempo si teorizza che il suo articolo 18 è un malsano privilegio, non è una stupidata che dimostra che questo Governo vive sulla luna?

Quando l’unico welfare nel Paese che funziona è la cara, vecchia, decrepita famiglia, si possono offendere impunemente i giovani perché vogliono vivere vicino a mamma e papà come dice questo Governo, che sembra venire da Marte?

Quando per l’ennesima volta ci spiegano che i disoccupati aumentano, soprattutto tra i giovani e questo Governo continua imperterrito a dire che bisogna rendere più facili i licenziamenti, c’è qualcosa che non quadra o siamo noi che veniamo da marte?

Perché qui l’oggetto del contendere non è che la Fornero ha una figlia con due posti fissi e insegna nella stessa università di mamma e papà.

Qui bisogna contestare in primis la derisione dei giovani da parte del potere e soprattutto far emergere che il punto d’attenzione, da cui non distrarsi, è il modello che questo Governo propone ed incarna: il modello di una classe dirigente che sembra aver abolito qualsiasi idea di parità di diritti, insieme a quella di comunità, di Stato fatto di persone.

Deve perciò far più arrabbiare questo piuttosto che essere chiamati “sfigati”, “mammoni”, “monotoni” o sapere, appunto, del doppio posto fisso della figlia del Ministro.

Se ci lasciamo distrarre, come vogliono, e non ci accorgiamo fino in fondo di quello che sta succedendo, non siamo coscienti della nostra posizione.

E se non c’è una coscienza di classe, beh allora la lotta è già persa in partenza. Perché la lotta di classe esiste, gente, e la stanno vincendo loro. Domandiamoci il perché. Farà male ma è necessario. Non questo Governo (politico altro che tecnico), ma il domandarci il perché.

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