UN’ALTRA FINANZA E’ POSSIBILE. CONCRETAMENTE

Abbiamo vinto un premio prestigioso, lo ritira, anche per noi, Mag2.

Il latte è bianco. Ma lo senti, se chiudi gli occhi, il profumo della terra. Il verde delle colline mista di gialli e rossi sopra i campi, verde di erba ancora sui terrazzamenti. Perché il sapore del burro, delle caciotte, del grana, delle mozzarelle, degli yogurt,  viene da lì. Un latte, un profumo, un cammino a ritmi di una civiltà che ti si ripropone davanti. Una storia che, per un’azienda, stava per chiudere. Di colpo, come il latte bollente che straripa dal pentolino e spegne il gas. Ed invece, questa storia, questa azienda, è stata salvata dal fallimento grazie ad un esperimento di finanza “dal basso” interessante, specie in tempi in cui più di un’impresa su dieci fatica ad avere accesso al credito. Una fatica comune perché le banche ed il sistema del credito non finanziano sufficientemente il futuro ma la speculazione.

Era il 4 gennaio 2009. Domenica. Ricevemmo via mail come altri, soprattutto Gas, Gruppi di Acquisto Solidale, i clienti del Biocaseificio F.lli Tomasoni, la lettera che, come ogni anno, ad inizio anno, serviva per tracciare un bilancio consuntivo dell’anno appena chiuso e una traccia di quello appena  iniziato. Una lettera, una mail, ordinaria. Pensavamo.

Non era così. Era un grido di aiuto, in punta di piedi e con l’educazione dei contadini, sobria, modesta, dignitosa. Ma anche con poca pochissima speranza. Le bastonate della vita, i muri e le porte delle banche, anche quelle che avrebbero dovuto, dovevano, essere più solidali – più etiche – sempre più alti, sempre più chiuse rendevano un progetto di lavoro di quasi 200 anni – Tomasoni è un caseificio dal 1815 – destinato alla chiusura.

Per un problema di liquidità non di qualità e fatturati. Non colpa del mercato ma dei mercati. Non dell’economia reale ma di quella finanziaria. C’era poco tempo. Non c’era tempo. Un mese. Quel giorno, grazie a Tomasoni, riuscimmo a tracciare e poi concretizzare, un progetto di reale finanzia altra, finanza alternativa. L’opposto dei fondi etici quotati in borsa, che prestano denaro ad aziende che non ne hanno bisogno e tantomeno, va ricordato, del nostro.

Decidemmo di proporre immediatamente a chi ci stava e poteva starci, di salvarlo noi il Biocaseificio Tomasoni. Non un cavaliere bianco, nemmeno un finanziere dei solotti dell’alta finanza, tantomeno un fondo di private equity, per nulla un rentier alla Soros. Semplicemente i suoi clienti.

I Tomasoni erano, sono, gente per bene, molto più di semplici fornitori, erano fratelli. Tra di loro e con noi. Serviva solo trovare gli strumenti, il mezzo, per concretizzare l’altra economia Proponemmo 2 strade, parallele. Il Prefinanziamento della spesa e la sottoscrizione di quote di un “Fondo Tomasoni” tramite una coop o una MAG. Le due strade han dato ottimi frutti. Che non è, ovviamente, il Premio, seppur prestigioso. Ma aver contribuito a salvare un’azienda, con le sue famiglie e la sua qualità, senza diventarne i padroni e aver messo in moto un meccanismo “emulativo”, meccanismo che ha dato forza per altri progetti. Dimostrazione che un’altra finanzza è possibile. Concretamente. Se ne accorse, allora, pure il Corsera a il Sole24ore. (da cui non hanno imparato nulla)

Seppur, com giusto, questo premio è stato consegnato direttamente a Mag2, lo sentiamo molto anche nostro. Non per oggettiva primogenitura o per chissà quale ego da alimentare, ma per poter girarlo e condividerlo anche con voi.

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