Cade addosso anche alla lecchese di Ballabio, Marina Cugnaschi, coimputata insieme ad altri 9 manifestanti, la sentenza definitiva della Cassazione che questo pomeriggio l’ha riconosciuta colpevole del reato di devastazione e saccheggio (a cose e oggetti), avvenuti durante il G8 di Genova del luglio 2001.
Una pena importante, enorme, 11 anni e 6 mesi e subito il carcere.
La decisione della Cassazione arriva a una settimana dalla condanna dei vertici della Polizia per la devastazione di teste, corpo e anima di 93 giovani inermi all’interno della scuola Diaz. Sentenza questa verso i vertici della Polizia che ha visto condanne massimo di 5 anni che, tra indulto e prescrizione, ha consentito ai condannati in divisa di non andare nemmeno un giorno in galera. Malgrado tali inaudite violenze avevano spinto Amnesty International a dichiarare che in quei giorni Genova vide “la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dai tempi del dopoguerra” e far definire l’azione della scuola Diaz: “macelleria messicana”
Come spiegare a noi e alla lecchese Marina Cuganschi che bruciare cassonetti e distruggere cose materiali (per danni ascriviboli e contestati agli imputati di circa 90mila euro) ti fa condannare al doppio di pena di un automobilista ubriaco che investe e uccide 4 ragazzini? O, per rimanere appunto a Genova ed al G8, ben più che il pestaggio dei ragazzi avvenuto nell’assalto alla scuola Diaz da parte delle forze di polizia?
Gli avvocati dopo la sentenza di questo pomeriggio affermano che “Ingiustizia è fatta”. Come dargli torto?
Marina Cugnaschi aveva solo un vestito da festa, se lo metteva alle grandi occasioni ma l’hanno vista con un sasso in mano che bruciava cossonetti, spaccava vetrine di banche e difendeva un ragazzo già morto. Oggi si è presa 11 anni e 6 mesi perchè era un vestito da festa e non una divisa.
Chissà se anche voi avete visto il suo vestito da festa.
Marina, è dal 2001 che non ti vedo più. Ci siamo conosciuti tra Lecco, Casatenovo e Milano, incontri, feste, dibattiti nell’area libertaria.
Quanti anni e quanta ingiustizia, avrei potuto essere al posto tuo,
a Genova c’ero e con tanta rabbia in corpo.
Ci hanno spaccato la testa, ci hanno rotto l’anima.
Ferire le persone , in Italia, se hai una divisa addosso, è meno grave che massacrarle. Marina libera, liberi tutti!
Teodoro