Dopo il successo di La “Bella addormentata” in sala Ticozzi con il regista Bellocchio e Beppino Englaro ed i successivi servizi giornalistici credo che bisogna solo sgomberare il campo da un equivoco.
Un equivoco – forse in buona fede – alimentato in maniera affabulatoria durante il dibattito dal professor Massei primario di Rianimazione a Lecco, il primo a soccorrere Eluana dopo l’incidente quando vi arrivò in condizioni disperate.
Il Professore, per avvalorare la sua tesi – io la curo, io continuerei anche oggi a fare quello che ho fatto – ha lasciato credere al pubblico cose non vere. Come se avesse sposato una causa e si trovasse nella necessità di modificare i fatti per farli collimare con questa.
Fatti invece talmente limpidi e semplici che non temono nemmeno contorcimenti di verità.
Se è vero che la storia di Eluana non inizia in quel lasso di tempo raccontato dal film, cioè la parte finale della sua vicenda, lo stato di “non vita” degli ultimi anni, come ricordava il prof. Massei, non è per nulla vero – assolutamente non vero – che la storia di Eluana inizia quando dice il prof. Massei e cioè quando la soccorre e la intuba in Ospedale.
La storia di Eluana inizia, per chi è onesto intellettualmente da ammetterlo, ben prima dell’incidente. Cioè quando comunica, condivide e conferma, da sola e con la sua famiglia, le sue volontà. Quelle di non voler vivere una vita che è peggio della morte. Che per Lei è peggio della morte. Lo chiede per Lei non per imporlo a tutti.
Ed è qui che il prof. Massei, nonostante la sua maniera plateale perde credibilità, perde le ragioni ed autorevolezza. Lui eleva il suo ruolo di medico sopra quello di Cittadino. Lui antepone e impone le sue volontà a quelle e su quelle del diretto interessato.
E’ talmente semplice e limpido che quanto fatto dal prof. Massei è un sopruso alla volontà del singolo, che anche lui, come ognuno di noi, dovrebbe ora essere infinitamente grato al padre di Eluana, per aver avuto rispetto insuperabile per la dignità della figlia come persona, e aver combattuto con lei e per lei una battaglia di civiltà alla luce del sole.Fornendo così a tutti, se liberamente lo vorranno, gli stessi strumenti giuridici per non essere trattati come cose, come incapaci, come fideisti religiosi.
Eluana è stato un puledro di libertà ed il Padre ha combattuto non contro qualcuno ma solo per Eluana.
I fatti, la verità, sono ben più forti dell’ideologia. Prima persone.