Io penso un gran bene della sinistra.
Siamo, nella stragrande maggioranza, persone oneste, piuttosto sobrie nella vita privata e piuttosto civili nella vita pubblica. Siamo portati per la cultura, le discipline intellettuali, dotati in genere di intelligenza vivace e di acume critico, direi decisamente più riflessivi della media della popolazione italiana. Siamo impareggiabili come organizzatori di feste di piazza, come ristoratori di massa e di élite, insomma eccelliamo nel nobilissimo nonchè utilissimo campo della convivialità. Non parliamo, poi, del primato a dir poco clamoroso nelle arti le più disparate: molti di noi sono eccellenti registi, ottimi cantautori, scrittori di vaglia, attori di talento, maestri di pittura. Non si contano gli artisti di sinistra che hanno avuto successo, esattamente come non si contano gli intellettuali di sinistra che godono di grande prestigio. A questo punto, c’è una sola cosa che non riesco più a capire: perchè ci ostiniamo a occuparci di politica, visto che è l’unica cosa che non siamo assolutamente capaci di fare? (cit.)