QUEL MILIONE DI EURI A BONOLIS

bonolis_169mIl milione a Bonolis per fare Sanremo: è un problema di torta o di fette? Un milione di euri è un’enormità, vero. Però, sebbene non come giustificazione, sponsor o no, quanto rende alla Rai e alle sue casse l’ingaggio di Bonolis?
E’ come per il calcio, i calciatori sono la macchina che fa girare il circo, il business, se prendessero 300.000 euri sarebbe solo moralismo. La torta è la stessa non aumentano le fette ma la grandezza, per qualcuno. E’ questo il problema, non la pecunia. Leggi invece l’articolo indignato del milione di euri di Aldo Grasso sul Corsera

Quel milione di euro a Bonolis (Aldo Grasso 13-2-09)  www.corriere.it

Il Servizio pubblico e un «modello virtuoso»  Che strano Paese, l’Italia. Operai e impiegati in cassa integrazione, aziende che collassano da un giorno all’altro, il prodotto interno ai minimi storici ma Paolo Bonolis prende un milione di euro per condurre il Festival. Qualcosa non torna. L’amministrazione Obama ha fissato un tetto massimo di 500 mila dollari ai salari dei grandi dirigenti delle aziende destinatarie dei fondi di salvataggio. Il provvedimento ha due scopi: puntare a una maggiore trasparenza e soprattutto dare l’esempio. Per una vecchia legge morale: se l’insegnamento non viene dall’alto, nessuno muove il primo passo. Che strano paese, l’Italia. Non è solo la Banca centrale a suggerire fosche previsioni (crescita zero, diminuzione delle esportazioni, compressione dei salari), lo è piuttosto la realtà quotidiana: molte famiglie non arrivano alla quarta settimana del mese, negozi in crisi, il precariato giovanile a livelli drammatici.

Eppure Paolo Bonolis, presentatore televisivo, e Roberto Benigni, lettore televisivo di Dante, prendono dal Festival di Sanremo una barcata di soldi. C’è anche Maria De Filippi (il suo compenso andrà in beneficenza), corsa tris della scuderia Lucio Presta. Bonolis si difende dicendo che ha lavorato per un anno al Festival come direttore artistico. Insomma, lavora a progetto, è il co.co.co. più ricco d’Italia. Complimenti.

E dire che il Servizio pubblico televisivo, proprio perché si rivolge alla stragrande maggioranza delle famiglie, proprio perché ha un’audience la cui consistenza principale è rappresentata dalle fasce meno abbienti della popolazione, avrebbe il dovere di porsi come modello virtuoso. Poco vale la giustificazione che i soldi per Bonolis e Benigni li tirano fuori gli sponsor. No, li tiriamo fuori noi: prima con il canone, poi al supermarket. Non passa giorno che i nostri governanti non ci esortino al sacrificio: per l’Alitalia, per uscire dalla crisi, per risanare i conti pubblici. Il presidente Silvio Berlusconi ha recentemente affermato «che tutti quanti in coscienza dobbiamo dare il nostro piccolo contributo affinché questa crisi non sia così drammatica». Ha ragione, se però, in coscienza, il contributo cominciasse a venire da una manifestazione musicale come Sanremo avrebbe anche un valore simbolico (non moralistico). Riguardo poi ai sacrifici, chi li fa e chi li predica la pensano in modo differente.Ma ai primi è data scarsa possibilità di dirlo.

34 pensieri su “QUEL MILIONE DI EURI A BONOLIS”

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