(lettera pubblicata su La Provincia di Lecco martedì 4 marzo 2014)
LA REPLICA – qui sotto – IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE
Caro Direttore,
grazie della pubblicazione e della risposta alla lettera sul gioco d’azzardo e l’inziativa del Pd locale per incentivare i cittadini a firmare la proposta di Legge di inziativa popolare
per mettere un freno a questo gioco che è diventato patologia.
So anch’io, me lo permetta, che Roma non è Lecco e che è dal territorio che deve partire il pressing verso lo stato centrale ma, perchè c’è un ma grande come tutte le bische,
non solo è abbastanza paradossale che il PD locale si rivolga al cittadino di Lecco, quando dovrebbe rivolgersi in primis ai suoi parlamentari, al suo Governo.
Se c’è bisogno pure di convincerli perchè da soli, i propri rappresentanti non ci arrivano è meglio cambiarli, oppure ammettere che quello che si fa è solo marketing, pubblicità.
Oserei dire solo un azzardo, sperando che qualcuno ci caschi.
Mi pare, me lo permetta, che lei ci sia cascato.
Infatti, il segretario cittadino del Pd Giovanni Fornoni ammanta il tutto con queste testuali parole: “per ridare forza ed efficacia alla battaglia del PD e del Sindaco di Lecco contro il dilagare di un fenomeno che va urgentemente arginato….”.
Sono lo stesso Pd e lo stesso Sindaco Brivio che han votato (insieme ad Appello per Lecco e Venturini dell’Idv, cioè a parole i contrari alle slot) un Regolamento Comunale che le sale giochi le ha aumentate?
E’ sfuggito a Lei o al Pd di Lecco?
Da dov’è che doveva partire il pressing?
Con immutata stima
Paolo Trezzi