Lunga vita al Cinema Palladium di Lecco.
Una premessa doverosa e per sgombrare il campo da chi crede che qui si voglia buttar via il bambino con l’acqua sporca.
Qui vorrei con pacatezza parlare però dell’acqua sporca.
L’irragionevole gestione del Palladium che si accentua, nella sua visibilità,
quando in cartellone c’è un film di cassetta come in questi giorni.
Ora, infatti, c’è il film per bimbi della Disney “Inside out”.
Tutto esaurito e code, in tutti gli spettacoli.
Prezzo del biglietto, già dai bimbi di 9 anni, ben 7,5 euro nei prefestivi e festivi – ma gli altri giorni i bimbi vanno a scuola e gli spettacoli sono ben oltre dopo cena.
Il numero di posti, 343, sono troppi per la vicinanza delle prime file, direi almeno le prime 3, al telo di proiezione.
Queste prime file, vedono, immancabilmente, il film in una posizione quasi contemplativa.
Non credo sia un buon servizio considerare quelle file come adeguate per una almeno discreta visione, soprattutto a quei prezzi.
Con solo un paio di euro in più le multisale non molto distanti dalla
provincia, offrono servizi, visione e poltrone che sono rispettose di tale nome.
I posti a sedere del Palladium ricordano troppo da vicino quelle delle vecchie sale parrocchiali, dure, strette e corte.
Credo che la questione non si possa liquidare con, allora andate a Lissone o Curno. La polvere sotto il tappeto non è una buona soluzione di pulizia.
Nelle proiezioni di grande affluenza, seppur ovviamente non per colpa dei volontari del Palladium ma ormai del tasso d inciviltà delle persone, avviene immancabilmente l’occupazione sistematica dei posti con cappotti, golf, felpe, in stato “occupato”, che pare un’esplosione atomica di abiti in un bazar.
Credo che una semplice maschera o un avviso pubblico affisso alla cassa o all’ingresso che “vieta” tale pratica sia ormai indispensabile.
Io non sono personalmente favorevole – come invece è stato proposto da qualche amministratore in perenne ricerca di voti – alla riduzione di tasse per un esercizio che già beneficia di un monopolio, di facilitazioni fiscali (non so come è normato il bar) e di lavoro non retribuito ma credo che si possa volentieri sostenere con il crowdfounding per migliorie e facilitazioni.
Un’amministrazione deve agevolare l’offerta, la pluralità dell’offerta.
La responsabilità di essere l’unica sala cinematografica a Lecco supera il merito, perché quest’ultimo è figlio del “demerito” altrui, ma la responsabilità è tutta in capo allo sforzo dei volontari che, sebbene non voluto, beneficiano appunto di una posizione di monopolio che deve essere una medaglia che scintilla non l’ago che punge il petto o la luce che abbaglia.
Il bambino sta crescendo di sana e robusta costituzione, la mia non vuole essere una critica, ma un incentivo.
Spero che così venga inteso