Molte volte le notizie restano a metà.
Titoloni e ripetuti articoli per annunciare un’opera pubblica, un’iniziativa rivoluzionaria, un Bando da fiore all’occhiello e poi punto. Fine.
Non si riesce a sapere, non si legge più, com’è finita.
Ci sono purtroppo moltitudini di esempi, uno di questi, tra quelli emblematici perché era – è – finalizzato al coinvolgimento critico dei cittadini, nelle politiche di trasformazione della città è l’Urban Center di Lecco.
L’Urban Center è, infatti, istituzionalmente preposto a informare, comunicare e discutere dei progetti di trasformazione urbana, un Agorà di dibattito per amministratori, professionisti, operatori economici, forze sociali, comitati di cittadini e singoli che intendono contribuire attivamente a delineare il futuro della nostra città.
Strombazzato a più riprese e ufficializzato alla stampa nel lontano 20 luglio 2011 dopo essere stato approvato in Giunta la Delibera n. 146 del 14/7/2011 siamo ancora qui, dopo oltre 4 anni, 1600 giorni!! a capire se mai si aprirà.
(www.comune.lecco.it/resources/docinf/N12d55d29d352930719a/N12d55d29d352930719a/N._146_del_14.7.2011_convenzione_urban_center.pdf)
Era stata nell’occasione firmata e presentata anche una convenzione con l’ALPL, l’Associazione Libere Professioni di Lecco alla presenza del Sindaco Brivio e della Presidente dell’Associazione Maria Venturini, della durata di 5 anni.
L’Alpl è un coacervo di realtà che va dai geometri ai medici chirurghi, dai commercialisti agli odontotecnici, dagli avvocati agli agronomi… tutti insieme con il Comune a dar vita all’Urban Center dentro “Palazzo delle Paure”, e che, appunto, nelle promesse doveva diventare il punto di riferimento per la progettazione condivisa del futuro urbanistico di Lecco con riferimento sia al suo passato che al suo futuro sociale, economico e culturale, così da mettere a disposizione dei cittadini, leggemmo negli impegni sottoscritti dal Sindaco Brivio:“le informazioni utili grazie alla documentazione completa dell’archivio storico, della pianificazione strategica attuale, della realizzazione delle scelte politiche e degli scostamenti tra la pianificazione dello sviluppo della Città e la sua effettiva realizzazione.”
Ogni anno, ma ce le siamo perse, A.L.P.L. doveva anche “fornire il supporto professionale specifico per realizzare momenti culturali e assistenza ai visitatori dell’Urban Center, valorizzando le competenze multidisciplinari dei professionisti che fanno parte dell’Associazione, e almeno due volte al mese un professionista per illustrare il Progetto Urban Center e il suo archivio.”.
La saggezza popolare è solita affermare che i professionisti sono introvabili quando servono … in effetti provate a trovare un solo odontotecnico la domenica, figuriamoci aver la pretesa di trovare tutto un Urban center a Lecco.
Evidentemente quell’intrigante opportunità civica che deriva dal far nascere e sviluppare queste strutture – basti guardare il fiorire delle stesse in moltissime città – per sperimentare nuove forme di democrazia partecipativa e deliberativa, non limitata agli aspetti passivi di tipo comunicativo-informativo, ma finalizzata alla costruzione condivisa delle linee guida delle politiche urbane, ai politici, vecchi e nuovi, non piace.
La vedono, purtroppo con tutta evidenza, come sottrazione di potere.
A volte si vende oro per tolla fiduciosi che tutti si dimentichino.
Che fine hanno fatto le promesse, diremo di più: che fine hanno fatto gli impegni?