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LETTI PER VOI (recensioni a perdere) 8

In questo nevoso week end dicembrino ho letto (non è vero, l’ho letto come la solito in orario di ufficio) il racconto di F. Pessoa dal titolo che è un ossimoro: Il banchiere anarchico, per la serie I libri della domenica edito dal Sole 24 ore.

Diciamo subito che di cose spudoratamente reazionarie ne ho lette tante (es. L’unico e la sua proprietà di Stirner), ma questa si difende bene.

Trattasi di dialogoi fra un banchiere (sedicente) anarchico e una spalla (io narrante). In buona sostanza il protagonista racconta il suo cammino da quando era un ragazzo di estrazione proletaria, operaio, militante in un’organizzazione di giovani  anarchici fino a quando ha preso coscienza che l’unico sbocco fattibile per sé per tener fede ai propri ideali e realizzare l’anarchia era divenire un monopolista della finanza.

Argomenta il suo percorso spiegando che l’azione anarchica si propone di abrogare le finzioni sociali che causano quelle disuguaglianze non determinate dalla natura (censo, denaro, religione, ecc.). In concreto: ammette che chi nasce più forte, più intelligente, più tenace merita di stare meglio di altri meno ‘dotati’ dalla natura. Già qui non concordo: secondo me la natura è ingiusta; distribuisce ingiustamente i suoi doni (muscoli, q.i., carattere, forza di volontà). La natura va corretta, non assecondata (es. costruzioni antisismiche, riscaldamento contro il gelo). Le convenzioni sociali non sono negative in sé, dipende se assecondano le ingiustizie ‘naturali’ o se le contrastano. Non si può ammettere che un essere umano sia superiore a un altro ‘per natura’. Estremizzando la logica di Pessoa, chi dispone di forti muscoli avrebbe diritto di sopraffare il meno muscoloso, il più intelligente di fregare il più fesso, e così via. Una società libera non dovrebbe consentirlo.

Quindi  prosegue spiegando che per liberare (almeno) se stesso dalla schiavitù del denaro è stato costretto a diventare banchiere. Come se fossero necessari i miliardi per essere autosufficienti; in realtà non serve fare il banchiere, basta fare il bancario (con l’accortezza di svolgere bene il proprio lavoro che è principalmente quello di dissimulare il proprio fancazzismo, rubando coerentemente lo stipendio senza farsi accorgere dal management bancario, impresa non difficile in considerazione del livello medio di intelligenza di quest’ultimo).

Altro alibi, a mio avviso, la presunta inevitabile ‘tirannia’ che caratterizzerebbe ogni cellula rivoluzionaria benché animata dalle migliori intenzioni. E’ comprensibile che un’organizzazione in guerra, che deve combattere e vincere il nemico, possa ‘sospendere’ la democrazia al proprio interno (mi viene in mente il M5S).

Condivido invece la vocazione a ‘prepare’ culturalmente la società al cambiamento necessario (mi ricorda l’affermazione di C. Battisti in un’intervista allorquando riconosceva che era sbagliato prendere le armi prima di avere provveduto a diffondere un’adeguata coscienza di classe).

In definitiva, immaginavo dall’inizio dove andasse a parare il racconto, ma alla fine mi sarei aspettato un colpo di scena, il controcanto dell’interlocutore, invece nulla, sembra di capire che il discorso del banchiere sia convincente.

Allora sorge una riflessione sulle motivazioni che portano l’organo di confindustria ad offrire simili letture ai suoi associati, che immagino troppo impegnati a lavorare durante la settimana per ritagliarsi spazi e tempi per la lettura. Invece la domenica un libretto di 60 pagine può risultare alla loro portata. Trattasi di sovrastruttura, di conforto e alibi culturale per supportare il necessario egoismo per fare i padroni. E quale puntello migliore del finto anarchismo, l’anarchismo individualista, di destra, alla Clint Eastwood (sostenitore di Romney e della lobby delle armi), il finto ribellismo e vero menefreghismo alla Cruciani, il dj di radio24 (“Forza Fornero!”) per ammantare di un’aura simil intellettuale la propria missione e vocazione di perpetuare il secolare sistema di sfruttamento e oppressione che è strumento e fine del potere.

Kraus Davi

E’ LA FINE DEL MONDO L’e.BOOK DI KHORAKHANE: NON E’ UN ACCIDENTE

dalla Presentazione

Spett.Lettore con la presente desidero sottoporLe una questione, di natura forse piu’ clinica che letteraria, non so. Si tratta di un mio collega di ufficio. Un tipo decisamente fuori dall’ordinario. Forse ha qualche complesso di superiorità. Sospetto che si ritenga coltissimo e intelligentissimo. Dagli altri colleghi è comunemente considerato uno stronzo. QUI SU AMAZON LA VERSIONE E.BOOK Diciamoci la verità: questi racconti lasciano un po’ a desiderare, più che altro hanno una funzione lassativa.
Ma la copertina è bellissima e farà la sua porca figura sugli scaffali della vostra libreria virtuale

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IL DENARO CONVERTIBILE (di Renzi)

Mi chiedono cosa sono mai questi Co.Co.Bond Convertible contingent bond che sempre più se ne sente parlare e che rendono una fortuna.

Potrei costruire una tesi (se ne fossi capace) dicendo che sono strumenti ibridi di capitale. Obbligazioni bancarie, convertibili, trasformabili in azioni, (da parte dell’emittente) che offrono rendimenti decisamente molto alti 9-10% e oltre.

Obbligazioni che vengono convertite in automatico in azioni se il Tier 1 (un coefficiente che indica il livello di patrimonializzazione) della banca che li ha emessi scende sotto la soglia del 6%. Soglia fissata dagli accordi di Basilea III. Accordi che obbligano le banche a rafforzare i propri vincoli patrimoniali.

Una specie di co co bond, se ne è parlato molto qui, è stato il convertendo 2009/2013 – 6,75% della BPM, emissione da 460 milioni di euro a cui la Banca popolare di Milano, inspiegabilmente socia di Etica sgr, si è affidata per rafforzare il proprio patrimonio bastonando i propri risparmiatori.

O quello del Credito Valtellinese che a Maggio ha convertito anticipatamente ed interamente la restante parte del prestito obbligazionario 4,5% CV 2009-2014 per quasi 400 milioni di euro assegnando agli obbligazionisti nuove azioni della banca ed un conguaglio in denaro.I Co Co Bond sono strumenti studiati per i conti ballerini delle banche.

Se i conti del quadro patrimoniale peggiorano il rischio dell’investimento aumenta perché l’obbligazione si trasforma in un’azione della stessa banca. Da quel momento l’investitore si vede volatilizzare il diritto a riscuotere la cedola (trimestrale, semestrale, annuale) e si trasforma in socio della banca. Se ci saranno avrà diritto a riscuote i dividendi e nulla lo ostacola a vendere sul mercato le azioni che non hanno vincoli o benefici di durata.

E’ abbastanza naturale che scattando la conversione perché son peggiorati i Ratio sotto la soglia stabilita dagli Accordi di Basilea 3 anche il valore delle azioni ne risenta non ultimo anche perché aumentando il numero delle azioni il valore complessivo va, almeno inizialmente diluito in più azioni. Nella sostanza si sottoscrive un bond e si firma un impegno a partecipare alla ricapitalizzazione della banca in caso di difficoltà.

Potrei continuare a costruire la tesi evidenziando che questi Co. Co.Bond superano il detto che stava per sfracellarsi al suolo too big to fail (troppo grande per fallire). A causa della mancanza delle risorse finanziarie che prima avevano reso reale il detto oggi questo rischio è palese. La soluzione, grazie agli ingegneri della finanza, è stata trovata appunto inq eusti nuovi strumenti. Per Mario Draghi, i banchieri della BCE e i sostenitori dei Co. Co.Bond sono l’uovo di Colombo. L’emissione di questi strumenti ibridi andando a rafforzare il patrimonio di vigilanza delle banche alleggerisce le esposizioni degli stati sovrani che si sono indebitati gli scorsi anni per salvarle e che oggi non potrebbero più, mancando la materia prima, i soldi, intervenire.

Con queste nuove obbligazioni la necessità di liquidità e soprattutto patrimoniali delle banche stesse troveranno risposta sul mercato. Ed il mercato è lì pronto. Credit Suisse, Barclays Bank, Lloyds banking group, Bnaca Esperia, UBS, la PIMCO il più grande operatore privato del mondo del emrcato obbligazionario, o lo stesso fondo Black Rock, un colosso che controlla o partecipa addirittura in titoli presenti nel portafoglio di Valorio Resposnabili di Etica Sgr. In Italia nel marzo 2011 c’è stato il via libera per il collocamento di Algebris Financial CoCo Fund, SIF (Specialised Investment Fund) lussemburghese onshore di Algebris Investments che investe in ibridi emessi da banche e assicurazioni con un’attenzione particolare alle obbligazioni contingent convertible (CoCo).

Qui per divagare (??) sulla tesi potrei aggiungere una nota di colore. Non vi dice nulla il Fondo Algebris? E’ il Fondo dove la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ha da maggio investito ben 10 milioni di euro. Non vi dice ancora nulla FondazioneCRFi e Algebris? Se vi dicessi che il padrone del Fondo lussemburghese Algebris è il finanziere delle Cayman Davide Serra aiuta un pochino? Se vi dicessi che uno dei membro nel comitato d’indirizzo della Fondazione CRFi è Bruno Cavini aiuta un pochino? E allora se vi dico che quest’ultimo è stato nominato dal sindaco di Firenze Matteo Renzi e che Davide Serra è il finanziere che ne ha in parte finanziato la campagna per le recenti primarie, vi aiuta di più? Si parla di un mercato di ben 1000 miliardi di euro nell’arco dei prossimi 10 anni. Utili a sostituire il debito esistente e rafforzare i capitali.

Ecco potrei dirvi tutto questo. Potrei rafforzare ancor maggiormente il plauso del governatore Draghi, potrei impiegare nuovamente altre 50 righe per dire che così gli Stati si sono tolti il problema di salvare le banche. Ma poi mi vien in mente che forse servivano solo 4 righe.

Per ricordare che la trovata diabolica nel contemporaneo inferno della finanza è la tecnica della cartolarizzazione dei prestiti. Che è ben rischioso muoversi in questo mercato finanziario dove pensavi di comperare un’obbligazione e ti ritrovi socio di una banca, per giunta in crisi. Geniale !!!! Che tra un bond ordinario e un subordinato il primo avrà sempre la precedenza nel risarcimento – in caso di default dello Stato o della società che l’ha emesso – rispetto a uno subordinato che a sua volta avrà sotto di sé solo l’equity, ossia le azioni ordinarie della banca o della società emittente. In altre parole in caso di bancarotta gli obbligazionisti con titoli ordinari saranno ripagati prima di quelli con bond subordinati che a loro volta avranno la precedenza sugli azionisti ordinari.

Ecco forse servivano solo 4 righe per dire che più che Co.Co. BOND rischiano di essere Cu.Cu. BOND. Perchè se tu hai un bond che dovrebbe avere certe garanzie soprattutto di non essere tirato in ballo nel capitale, con questo strumento proprio lì finisci  Provate a immaginare Banche che abbiano co co Bond di altre banche… si rischia l’effetto domino perché alla prima conversione la prima entra nel capitale di una Banca in evidente difficoltà. Allora scatta la conversione anche del suo co co Bond e così via.

Forse è solo nuova spazzatura compattata in un’altra confezione…. “una confezione fatta di menzogne, di eserciti, di carogne, preistoria degli equilibristi, decalogo degli analisti, in riunione a deliberare chi si è buttato, chi è da buttare e tutti insieme stanno già aspettando un aiuto da chi ci riempie la testa di marmellata.(Lady Barcollando di Cristiano De Andrè)”

LETTI PER VOI (recensioni a perdere) 7

In questo tiepido week end ottobrino ho terminato la lettura di Resistere non serve a niente (W. Siti, Rizzoli, 2012)

Ultimo romanzo di Siti, il primo che ho letto, e che mi costringerà a leggere i precedenti ( e i prossimi). Diciamo subito che dal punto di vista della scrittura, inarrivabile, questo testo dovrebbe inibire (quasi) chiunque dal continuare a scrivere. Non ne leggo pochi di libri, ma raramente ho potuto riscontrare una prosa tanto intensa, efficace e rapitrice.

Fatta fuori brutalmente la questione del metodo, passiamo al merito del romanzo. La trama narra la biografia di Tommaso, uno squalo italiano contemporaneo del finanzcapitalismo (cfr Gallino). Concepito la notte in cui morì Pasolini (il genitore torna a casa trafelato e sporco di sangue ‘abbiamo dato una lezione a un frocio’), di estrazione proletaria, padre fuori e dentro il carcere, madre operaia prima, portinaia poi, vive un’infanzia e un’adolescenza straziante, soprattutto a causa di una grave obesità. Tuttavia la natura lo ricompensa fin da piccolo con un elevato quoziente intellettivo e un’innata passione e predisposizione per la matematica.

La svolta intorno ai 18 anni. Grazie all’interessamento di ‘amici’ di papà (poi vedremo che genia di amici) si fa operare, dimagrisce, va all’università e la sua bulimia dal cibo si trasferisce al denaro. Continua la lettura di LETTI PER VOI (recensioni a perdere) 7

COME VINCERE L’ULTIMA PARTITA DI CAMPIONATO…..E’ STATO LO STATO

Dopo le motivazioni della Cassazione in merito alla sentenza di condanna dei vertici della Polizia per i fatti, le violenze, della scuola Diaz e del G8 di Genova,  troppi esultano. E’ bene non farlo troppo.

E’ come vincere l’ultima partita del campionato essendo in fondo alla classifica. Sarà pur giusto ed emozionante ma non serve a nulla. In questi anni sarebbe dovuto avvenire un cambiamento in italia, ma nulla nemmeno una legge sulla tortura. La magistratura ha fatto in parte la sua parte (ad ogni modo ben oltre le mie aspettative). Le forze dell’ordine  si sono dimostrate incapaci di fare una qualsiasi operazione di pulizia interna, dove il senso di gruppo, la difesa della facciata, l’omertà hanno sempre prevalso sugli ideali fondanti delle istituzioni stesse.

Ecluse voci singole o minoritarie, come quella di rifondazione, l’intero arco parlamentare non ha assolutamente voluto mettere in discussione l’operato delle forze dell’ordine. Il pd in particolare ha dato prova vergognosa di se: violante, la prima commissione d’indagine, la difesa di de gennaro, abdicare il proprio potere “in attesa della magistratura”, la commissione di inchiesta MAI desiderata, … per assurdo hanno fatto più bella figura forza italia & co difendendo a spada tratta sempre e comunque.

A screditare l’italia all’estero (e probabilmente di fronte ai miei ancora ingenui occhi) non è stata solo la polizia, ma tutte le forze dell’ordine non collaborando, coprendo. E’ stata la politica miopie quando non proprio ceca.  E’ stata la giustizia a cui ho rivolto meno attenzione solo perché, rispetto a molti altri drammatici eventi della nostra storia,  qualche conclusione positiva l’ha raggiunta. in conclusione: E’ stato lo stato!

Revisionare I REVISORI DELLA REVISIONE

Stiamo freschi. E l’inverno sarà freddissimo. E’ diventata, infatti, Legge la “spending rewiew” cioè la revisione della spesa. E già i politici nazionali (Bersani) e pure i parlamentari locali (on.Codurelli) si affrettano a dire “in autunno correzioni”,un sì sofferto alla fiducia ma l’ultimo se non si cambia registro. Gli stessi che la votano sono i primi a volerla cambiare. Ridicolo.

Questo PD è qualcosa di allucinante. E offensivo.

Ma se non si ha la capacità, il peso, il cuore e la consapevolezza di incidere nelle scelte quando si è determinanti in una maggioranza, poi bisognerebbe almeno evitare di fare quelli che si indignano e tantomeno quelli che metto aut aut. Sempre però per la volta dopo. Se non si hanno capacità, idee alternative per ottenere gli stessi risultati che ora il governo propone con la “revisione delle spesa” si tira su e si va a casa. E’ anche agosto. Fate una vacanza lunga ci si vede in un’altra vita. E’ chiedere troppo?