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E FU SUBITO INVERNO

(la versione pdf da stampare)

E così arrivarono di sera anche l’altra sera, sbagliando rotta, seguendo una traccia che aveva il profumo del pomodoro e del parmigiano.

Atterrarono su di un’astronave fatta di ghiaccio e foglie di menta marziana, arrivarono i marziani in Italia, laggiù dietro i capannoni di cemento lungo la statale. Nessuno li vide.

Non è che questa volta non furono visti per il fatto che tutti gli italiani erano in casa, davanti al televisore a fare il tifo per la nazionale di calcio impegnata a Berlino nella finale di coppa del mondo. No, il fatto è che i capannoni sono chiusi, non ci va più nessuno a lavorare, si va ai centri commerciali a guardare cosa si potrebbe compare se non ci fossero la crisi e i capannoni chiusi. Le astronavi di ghiaccio, si sa, scivolano veloci nello spazio, specie con temperature prossime a quelle dell’azoto liquido; è nell’atmosfera terrestre, sotto i 10000 mt d’altitudine che cominciano i problemi, quando la temperatura man mano che si scende, sale. Continua la lettura di E FU SUBITO INVERNO

VIZI CAPITALI

Dove vanno i soldi che affidiamo alla nostra banca?

 

13 banche sotto la lente, per scegliere in modo consapevole

Milano, 31.05.2010 – Quanto investono le banche nella distruzione delle risorse vitali del pianeta? Qual è il loro coinvolgimento nel commercio di armi? Quanto è diffusa la loro presenza nei paradisi fiscali? A queste ed altre domande vuole rispondere il sito www.vizicapitali.org, promosso da una rete di associazioni, riviste e organismi della società civile, per fare luce sulle responsabilità delle banche nei processi di impoverimento e di erosione dei beni comuni. Sotto i riflettori le prime dieci banche italiane per attivi investiti e 3 istituti “atipici” (Banca Etica, Credito Cooperativo e Banco Posta) in relazione a sette indicatori: armamenti, impatto sociale, impatto ambientale, paradisi fiscali, tutela del risparmiatore, energia nucleare e privatizzazione dei sistemi idrici. L’obiettivo è spingere gli istituti ad assumersi le proprie responsabilità e a rispondere delle scelte effettuate, a partire dalla pressione dei risparmiatori. Le informazioni sono a disposizione di singoli cittadini, associazioni, enti religiosi, organismi pubblici e privati, che possono scaricare un facsimile di lettera da inviare al proprio direttore di filiale o decidere di interrompere il rapporto con l’istituto. Mai come oggi infatti le scelte economiche del paese dipendono dal sistema bancario, che spesso ne decide le sorti in base alle prospettive di guadagno.  Per questo diventa importante riscoprire il ruolo del consumatore e del risparmiatore, come parte attiva di un percorso di cambiamento.

L’iniziativa è promossa da Altreconomia, Beati i Costruttori di Pace, Campagna Banche Armate (Missione Oggi, Nigrizia, Mosaico di Pace), Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Khorakhanè, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua, Coordinamento Nord Sud del Mondo, Finansol, Ires Toscana, Rete Italiana Disarmo, Valori.

SCOMMESSA CIVILE

È l’ora dell’impazienza, speriamo. Diceva Camus nell’Uomo in rivolta che è «con la perdita della pazienza (…) che comincia un movimento che può estendersi a tutto ciò che veniva precedentemente accettato». Ribadiva don Milani nella famosa Lettera ai cappellani militari sull’obiezione di coscienza, che i soldati «l’obiezione l’han conosciuta troppo poco, l’obbedienza, per disgrazia loro e del mondo, anche troppo». I soldati, i civili, i giornalisti… Questa era la legge, questi erano gli ordini, io non ho fatto che obbedire, assecondare, tacere: così si sono giustificati gli aguzzini del Terzo Reich e continuano a giustificarsi in tanti, nel mondo di oggi, trovando le mille scuse per non ascoltare la propria coscienza.  Continua la lettura di SCOMMESSA CIVILE

IMMOTUS NEC INERS, FERMO MA NON INERTE!

Dal genio del nostro lampadiere Pococurante

chiesaecriminiLa chiesa cattolica è una vicenda umana e come tutte le vicende umane ha avuto un inizio e avrà una fine. Ciò che, almeno a me, risulta incredibile è che sia durata 2000 anni e dura ancora. Ha attraversato la crisi della riforma luterana, l’illuminismo, la perdita del potere temporale con l’unità d’Italia, la secolarizzazione, ha perso pezzi, consensi, risorse eppure è ancora lì, in piedi, potente centro di potere in osmosi con altri centri di potere (altro che spina nel fianco del conformismo ideologico che va per la maggiore…). Continua la lettura di IMMOTUS NEC INERS, FERMO MA NON INERTE!