Archivi categoria: Mobilità

FOSSE CHE FOSSE LA VOLTA BUONA

Fosse che fosse la volta buona. Viene da esclamare così dopo aver letto sulla stampa locale l’impegno dell’assessore e vicesindaco Vittorio Campione sulla volontà di istituire anche a Lecco un adeguato servizio di mobilità sostenibile iniziando da un progetto di diffusione al Bike-sharing. La bicicletta in affitto. Non relegandolo però ad un mero, seppur lodevole, utilizzo periferico, domenicale e turistico. Un impegno chiaro quello dell’Assessore, che dimostra come le giornate di sensibilizzazione e promozione hanno concreto e reale valore solo se non si limitano alla ripetitività della cadenza più o meno annuale, come è avvenuto finora, ma trovano supporto e declinazione quotidiana e progettuale. Fosse che fosse la volta buona, quindi. Continua la lettura di FOSSE CHE FOSSE LA VOLTA BUONA

SQUADRE DI PICCONATORI

ferrariDa qualche parte bisognerà pur cominciare per risolvere i problemi italiani.

Fra i tanti problemi, potremmo iniziare con il prendere in considerazione il mancato rispetto del codice della strada e la crisi economica.

Una premessa: a mio avviso, per essere giuste, le sanzioni comminate per il mancato rispetto del codice della strada dovrebbero avere la caratteristica economica della progressività, rapportata al reddito (reale e/o presunto) di colui che commette l’infrazione. Una proposta per cercare di arginare le infrazioni al codice della strada, aiutando nel contempo lo sviluppo economico, potrebbe essere quello di istituire delle squadre di picconatori da affiancare alla polizia stradale, municipale, ecc..

Queste squadre di picconatori, legalmente autorizzate, dovrebbero comminare le sanzioni previste da un nuovo codice della strada (numero di picconate rapportate alla gravità dell’infrazione) al veicolo di colui che commette l’infrazione. Il risultato sarebbe duplice: il valore della sanzione comminata sarebbe proporzionale al reddito (es., una picconata su di una Ferrari avrebbe una ricaduta economica superiore a quella inferta su di una panda); poi ci sarebbe la diretta e positiva ricaduta sull’economia reale, in quanto le auto picconate dovrebbero essere riparate e/o sostituite. E tutto questo a costo quasi zero

dom 14 ore 14 CRITICAL MASS

14marzo2010_critical_mass_8Dom 14 marzo, ore 14

P.zza Garibaldi–Lecco

8° Critical Mass

Pedalata di sensibilizzazione all’uso della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo, economico, pratico e salutare. Atto rivoluzionario nella sua semplicità. Una piccola rivincita. Una modesta risposta di chi ancora si ritiene cittadino e non consumatore, parte attiva e non automa. Cellula pensante e non dormiente. Una pedalata che rivendica un’attenzione maggiore per la sostenibilità ambientale e per la necessaria sobrietà negli stili di vita e nell’amministrazione pubblica. Il Critical Mass è un gesto semplice, civile e democratico. E’ un’esperienza alternativa fatta di ruote, tappe, fischietti, trombe, fiori, famiglie, ragazzi. Come un supermercato. L’unica differenza: rifletti.

O SI RESPIRA TUTTI I GIORNI…

blocco-trafficoIeri si è festeggiato la chiusura al traffico per manifesto inquinamento. Uno spot che può aiutare a riflettere più che un’azione per risultati concreti. Il tema della mobilità non sembra al centro si nessun dibattito elettorale. Si forse nessun tema è al centro del dibattito. Superati i cartelloni pubblicitari non viene avanti nessuna proposta concreta. Anche a leggere i programmi elettorali, che, finalmente, incominciano a far capolino in internet. A noi poi paiono in parte generici e con la difficoltà di sembrare credibili.

Una domanda a tutte e 4 le “coalizioni” che avvalora ciò è il perché le proposte, le possibili soluzioni che oggi abbozzano, non sono mai, mai, state discusse, avanzate, suggerite, messe in pratica, in tutti questi anni?. Il problema della mobilità non è, infatti, un problema di oggi. Da scoprire oggi.

Allora, ci sia permesso di tornare, noi dell’AltraVia, ad avanzare percorsi concreti, possibili soluzioni, chiedendo ai candidati che i loro programmi siano, da qui al voto, maggiormente declinati ed esplicitati. Anche nei tempi di esecuzione e nel vincolo delle promesse. Altrimenti è tutto fumo e si sa che i fumi, appunto, inquinano. Per incentivare una mobilità sostenibile va ovviamente messo il cittadino nelle condizioni di rinunciare all’uso della propria auto. Incentivi e disincentivi. E’ impensabile, infatti, avere servizi pubblici scadenti, zero alternative e vietare l’uso dell’automobile. Pertanto è necessario creare alternative, risposte e servizi quotidiani e concreti.Il primo che proponiamo è il potenziamento delle corse dei bus, una riduzione del biglietto attingendo anche dagli sprechi dei servizi di consulenza; poi, con rapidità estrema, serve l’apertura dei parcheggi frutto di convenzioni ormai decennali e tutt’ora chiusi (Ex Broletto, Ponte Alimasco…) e l’obbligatoria creazione di nuovi fuori dal centro, con strutture metalliche fruibili e non fisse, per esempio in via Valsugana nell’area ex Bregaglio, in zona Bione all’altezza degli svincoli del Ponte Manzoni, nella cava ex Mossini, tutti fattibili in breve tempo, con un ridotto impegno economico, serviti da bus navetta per il centro e i quartieri, nonché serve valutare la trasformazione di quello dell’Isolago in parcheggio residenti. E’ necessario poi prevedere la modulazione degli orari dei servizi pubblici e delle scuole in modo da decongestionare il traffico pendolaristico, l’incentivo economico o normativo per promuovere l’uso dell’autocondivisa (car-pooling) per gli spostamenti casa-lavoro-casa, istituendo la figura del mobility manager, un facilitatore di queste pratiche. E’ un impegno non rimandabile. L’allargamento, serio e studiato, dell’area pedonale con la creazione, anche attraverso il sostegno all’imprenditoria giovanile e/o ai lavoratori in difficoltà, di realtà che organizzino e gestiscano il bike sharing, l’uso a noleggio della bicicletta pubblica per gli spostamenti urbani, e poi il car sharing, l’auto a noleggio, come già presente, da tempo, in moltissime città, senza dimenticare i servizi di spostamento e taxi sociale per anziani per le piccole commissioni; nonché lo studio per l’individuazione di percorsi urbani alla città per piste ciclabili; un investimento per la navigabilità quotidiana del lago; non ultimo il bisogno di un cityporto, cioè l’armonizzazione e coordinamento delle consegne merci con punto di raccolta in periferia in modo da decongestionare il traffico; ma anche il sostegno alla ri-creazione di un trasporto su ferro degno per la città e i comuni limitrofi come la metropolitana leggera– istituendo anche la fermata alla Piccola – è un impegno utile sebbene più costoso. La messa in sicurezza per gli spostamenti pedonali con marciapiedi, passaggi/zebre ben segnalati e l’abbattimento delle barriere architettoniche, sono invece ordinari segni di civiltà di un’amministrazione rispettosa dei cittadini, ove c’è necessità di investimenti culturali più che economici

BIKE SHARING bici a noleggio

bikeLecco non ha tutta una morfologia che al primo colpo possa far pensare fattibile un progetto di trasporto, spostamento, con biciclette. I rioni alti in effetti sono ben in alto. Belli sotto le altrettanto belle montagne.

Però è fuori di dubbio che un Progetto articolato per la fascia soprattutto pianeggiante della città può dimostrasi un buon modo per trovare soluzioni salubri ed efficaci per la mobilità urbana.

Per le zone un poco più impervie, per un’utenza adulta e solo in parte atletica le biciclette a pedalata assistita o elettriche possono ampliare il bacino di coinvolgimento.

Affiancato ad incentivi ai residenti per l’acquisto di biciclette tradizionali e elettriche una seria e attenta Amministrazione, con poco sforzo economico e finalmente una più elevata capacità organizzativa deve pensare ad introdurre il Bike Sharing, – la bici a noleggio – con la creazione di parcheggi automatici, dislocati nei punti strategici della città, dove, tramite una card con i dati personali, è possibile prelevare una bici per i propri spostamenti e poi riconsegnarla allo stesso parcheggio o in un altro punto.

Questo è un servizio che sta prendendo sempre più piede in Italia dopo averlo mutuato dall’estero, ove sono stati previsti, man mano la diffusione del servizio cresceva e  trovava consenso, corsie privilegiate, possibilità di caricare le bici gratuitamente su autobus, convenzioni con esercenti.

Il BIKE SHARING è, infatti, un mezzo di trasporto alternativo, non inquinante e che non provoca problemi di parcheggio. E’ un sistema innovativo di noleggio gratuito di biciclette che consente di spostarsi da un punto all’altro con la bicicletta, in modo agevole ed economico. Per gli spostamenti sulle piccole e medie distanze nell’ambito cittadino, il Bike Sharing è una concreta alternativa all’utilizzo dell’automobile, con conseguenze positive in termini di traffico e ambiente. Che va sostenuto, incentivato e premiato.

Insieme ad un consiglio dei pendolari e dei viaggiatori, che dovrà essere una struttura stabile e di supporto all’evoluzione delle scelte sulla mobilità urbana, in modo che la costruzione delle scelte strategiche vengano avanzate, raccolte, condivise dal maggior numero di cittadini andranno scelte prioritariamente le aree dei primi parcheggi per questo nuovo servizio pubblico ora assente in città.

Ovviamente quelle della biblioteca, della stazione, delle scuole, dei centri sportivi, solo per fare alcuni esempi, sono zona scambio/noleggio indispensabili.

Interessante a margine di questo servizio, che potrebbe essere anche gestito da cooperative informali di soggetti individuati dall’amministrazione stessa, da imprenditoria giovanile, da cittadini in difficoltà lavorativa sostenuti quindi dal comune, è quello di incentivare la nascita di piste ciclabili, urbane e di turismo.

In sinergia con la Provincia e quelle limitrofe si potrebbe, con convinzione e sostegno politico/economico affiancarsi al progetto della “Grande Gronda” la pista cicloturistica che toccando 30 comuni, di 5 province diverse, in un percorso ciclabile unico integrato nel contesto ambientale, paesaggistico, storico, agricolo e urbano dei tratti attraversati. Il percorso, di 170 km, si sviluppa infatti su percorsi ciclabili già tracciati lungo fiumi e canali lombardi (Ticino, Naviglio Grande, Canale Scolmatore, Martesana e Adda), ma attualmente risulta interrotto solo in brevi tratti.

http://www.piste-ciclabili.com/future/grande-gronda