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PATTINE e pattume

pattineIn pompa magna a suon di comunicati stampa a tutti i media locali è stata riportata la notizia dell’Accordo promosso dal Presidente Provinciale Daniele Nava con la Procura della Repubblica di Lecco per l’utilizzo, negli Uffici Giudiziari della Procura del capoluogo, di lavoratori in cassa integrazione/mobilità.

Lo stanziamento relativo a questa iniziativa è stato sbandierato dallo stesso Presidente Nava e dal suo assessore, il potente, Fabio Dadati. 30 mila euro. Immaginiamo lo sforzo economico dell’Amministrazione provinciale per questi tempi di crisi.  

Mi dolgo invece che, forse per modestia, lo stesso Presidente Nava non abbia voluto comunicare invece lo stanziamento relativo ad un’altra iniziativa pensata e fortemente da lui voluta. Lo stanziamento sempre di quasi 30.000 euri (24.000) per rifarsi il parquet del suo ufficio e di quello del Direttore Generale Bianchi. Non era da buttare ovviamente, ma sembra che non scivolasse bene con le pattine e quindi perdevano tempo negli spostamenti.

E Pensare che pochi mesi fa c’era chi riempiva i muri della Provincia per dire che era utile e contro gli sprechi. E rideva forte. Speriamo almeno che la posa del nuovo pavimento tirato a lucido l’abbiano fatta dei lavoratori a rischio cassa integrazione/mobilità.

Altrimenti sarebbe si, almeno moralmente, utile chiamare la Procura.

PIU CHE VIA CRAXI VIA LA MEMORIA

polverariAnche a Lecco sembra proprio ripartita la volontà di riciclarsi, di farsi un abito nuovo, di rilegittimarsi. E rilegittimare. La prova, chiara, tornasole di questo è l’intervista dell’ex on. Polverari a difesa dell’intitolazione di una via a Craxi, apparsa su la Provincia del 4 u.s.

Non è una questione personale, ma un emblema. Ci spiega che Mani Pulite fu un complotto per distruggere i partiti e avere mano libera. È una lettura interessante, ma prendiamo in considerazione anche queste altre. Furono i marziani ad emettere onde elettromagnetiche per manovrare i giudici e conquistare la Terra. Fu il Vaticano, sospettando che De Michelis fosse l’Anticristo. Fu la prima significativa conseguenza dei mutamenti climatici. Da ultimo, c’è anche chi, come me, azzarda l’ipotesi che Mani Pulite avvenne perché qualcuno aveva rubato qualcosa. Ma è una teoria fantascientifica. Mi allarma questa volontà di addurre scuse, dimenticare la storia e insistere per farcela dimenticare. La vicenda delle mazzette per l’ospedale Manzoni – di cui l’ex on. Polverari dà una lettura diversa – è, secondo me, una buona chiave di lettura per la politica di oggi. Continua la lettura di PIU CHE VIA CRAXI VIA LA MEMORIA

Campagna Dossier: scriviamo al Questore

campagna-dossier

Sul sito di Qui Lecco Libera c’è un ottimo articolo di Duccio Facchini sulla diffusione del libretto d’istruzioni anti-raggiro dal titolo: “Aiutaci a difendere la tua sicurezza” ad opera della Questura di Lecco, articolo che vi invito a leggere integralmente qui.

Credo sia responsabile e serio dar vita ad una campagna di “pressione” sensibilizzazione indirizzata al Questore con le ultime righe dello stesso post di Duccio trasformate in mail, ecco gli estremi da copiare:

 

indirizzo: urp.lc@poliziadistato.it  

Oggetto: c.a. Sig. Questore dott Giuseppe Racca:vogliamo un dossier sulle mafie nel lecchese

Testo: Ill.mo signor Questore dott Giuseppe Racca,

Per il prossimo anno, insieme alle necessarie istruzioni anti-borseggio, dia cortesemente mandato e indirizzo per un utile, funzionale e doveroso dossier sulla mafia calabrese nella nostra città.

Nel marzo scorso, cittadini responsabili, giovani e meno giovani, riuniti nel coordinamento antimafia lecchese, hanno dimostrato che ciò è possibile. Figurarsi quando a muoversi dovessero essere le Istituzioni come quella che Lei rappresenta anche in raccordo con altre (si pensi al lavoro svolto dal Pm Masini con le forze dell’ordine), con i vostri archivi, il vostro peso specifico. Date, nomi, fattispecie, luoghi, indirizzi, attività economiche, fatti. Il titolo potrebbe essere: “Aiutaci a difendere la tua Memoria, solo allora verrà la Sicurezza”. Sommario: “Fa più paura il venditore di cinture presso piazza Cermenati o decine di milioni di euro ripuliti in totale disinvoltura?”. Le saremmo grati e siamo certi che vorrà celermente assolvere anche a questo dovere.

Attendiamo fiduciosi un Suo pronto riscontro e fin d’ora, porgendo i nostri migliori saluti, la ringraziamo

firmato…

I FISCHI DI PIAZZA FONTANA

piazza-fontana2La trasferta lecchese per Piazza Fontana inizia intorno alle 12.30. Ritrovo di fronte alla stazione, biglietti a/r per Milano acquistati all’edicola e poi via. Il treno non è troppo affollato, troviamo per questo un vagone a nostra disposizione. Chi ha con sé una tortina di ricotta, chi un panino con frittata e salsa tonnata. L’elemento comune è senza dubbio “Il Manifesto”, ne contiamo quattro. Mentre un finestrino non ne vuole sapere di alzarsi e restar fermo, optiamo per partecipare al corteo non istituzionale. Niente più partenza da piazza della Scala, deviazione diretta verso piazza Missori, punto di ritrovo per le forze della “sinistra estrema” – dirà poi SkyTg24 qualche ora più tardi. Appena giunti in superficie notiamo con interesse una folta delegazione di “forze dell’ordine”. Finanzieri appartati verso via Larga, poliziotti assiepati di fronte ad Assolombarda, Digos in piazza Missori. Di manifestanti manco l’ombra. Andiamo verso la Statale, lì ci saranno studenti e preparativi: un pensiero generoso. In Statale c’è il deserto. Facciamo retromarcia e ci troviamo nuovamente fianco a fianco con gli uomini in borghese. Di lì a mezz’ora arrivano a gruppetti diversi cittadini. C’è chi distribuisce bandiere di Rifondazione, chi si saluta come se non si vedesse da quel giorno tragico, chi prova a venderti l’ultimo numero dell’ultima rivista dell’ultimo movimento indipendentista della Sinistra e chi – più dimesso – assapora la libertà degli odori. Continua la lettura di I FISCHI DI PIAZZA FONTANA

FORMICHINE O FORMIGONI?

formigoni1E’ la finanza bellezza.

Però l’albero di Natale è uno dei più alti del mondo e Piazza Duomo è illuminata molto bene.

Mi stupisco ogni volta che c’è qualcuno che si stupisce. Mi stupisco dello spavento che un investitore, grande o piccolo che sia, famiglia o impresa che sia, azienda privata o Ente pubblico che sia manifesta quando gli dicono… “scusi abbiamo, forse, un problema. C’è crisi sul mercato c’è il rischio che…”

Mi stupisco perché prima sottoscrivi prodotti che non sai cosa sono, come sono costruiti e per questo devi affidarti alla fiducia di chi te li vende e poi ti accorgi che la fiducia l’hai riposta nelle banche?

Cosi come per i fondi pensione nche, tantopiù, per i prodotti strutturati, per i bond, per i famigerati derivati, ci si fa illudere dai tassi, dalle parole roboanti, altisonanti (swap, sinking fund, up front) cioè dal nastro colorato del pacco.

Il rendimento (atteso) non è l’elemento da tenere in considerazione, ma il rischio assunto per cercare di raggiungerlo. Ma ne sindacati con i Fondi pensione ne le aziende e gli Enti locali con i derivati sembrano ricordarlo. E’ notizia di oggi che la Regione Lombardia non ha calcolato il rischio assunto nel farsi costruire un bond/obbligazione da 1 miliardo di dollari (sì, 1 miliardo) da due banche d’investimento, Ubs e Merrill Lynch. Certamente non lo sapevano i cittadini lombardi, probabilmente pure – concedendogli la buona fede i consiglieri regionali che nel 2002 hanno approvato questo strumento finanziario, e nemmeno la Giunta che l’ha proposto, certamente però Formigoni e i consiglieri regionali, a differenza dei cittadini erano tenuti, doverosamente, a informarsi, ed a saperlo. Continua la lettura di FORMICHINE O FORMIGONI?

IL PIACERE-DOVERE DI MANGIAR BENE

ilroncoLa stampa locale, ma anche quella nazionale, spesso ci segnala con competenza ristoranti e cucine d’eccellenza con un unico “difetto”: sono sempre realtà conosciute con decenni di esperienza o di personaggi famosi: Da ma Tra’; Nicolin; Pierino Penati; il Porticciolo, il Griso ecc

Io, solo forte dei miei lontani anni di diverse soddisfazioni alberghiere e di attuali e continue curiosità culinarie, vorrei integrare queste segnalazioni suggerendo un piccolo ristorantino sempre qui nella nostra Provincia lecchese che ho avuto la colpa di conoscere da poco, che non è per nulla da meno delle eccellenze che trovano spazio sulle guide.

E’ un agriturismo, con una cucina di alta qualità, si chiama il Ronco, ed è appena sopra Garlate, 5 km da Lecco.

Ci sono stato ieri, curioso di avere conferme di tutto il bene che nel giro del passaparola mi veniva segnalato.

Già il bello di raggiungerlo a piedi, 5 minuti, dalla chiesa di Garlate è affascinante, con la vista maestosa del lago, soprattutto, appunto, di sera. E poi la bellezza di assaporare, con la giusta lentezza e l’altrettanto giusta quantità, piatti profumati, belli, con semplicità elaborati, leggeri e tradizionali, senza la conoscenza preventiva del menu, accogliendo quindi le diverse portate, disarmati e stupiti, piatti come doni più ancora che come sorprese. 

Questa volta si è potuto gustare tra i vari piatti una focaccina con scarola saltata in padella con capperi, uvetta e pinoli di una bontà indescrivibile, dei salumi nostrani indubbiamente caserecci, un tortino di piselli con crema di formaggio e semi di papavero con una delicatezza e sapore invidiabile per l’equilibrio, una zuppa di farro con castagne e cavolo nero che ricorda il passato, i cortili delle cascine lombarde, dei piatti nostrani e speciali della cucina povera brianzola, insomma tutto questo per sottolineare e portare ad evidenza che con questa accuratezza  e scelta torna a vincere il sapore sul marketing. Continua la lettura di IL PIACERE-DOVERE DI MANGIAR BENE