Archivi categoria: Politica & Balle

SCUDI E SCUDISCIATE

altan-mani-in-tascaQualche considerazione su questi villani applausi per il successo dello scudo fiscale va fatta. Perché è fortemente diseducativo sentire politici, come l’on. Lupi ricordare che il provvedimento dello scudo ha permesso il rientro di capitali che, in assenza di questo provvedimento, se ne sarebbero stati dove erano (per la felicità dei Paesi esteri ospitanti).

O sentire sempre questa classe di Governo, il Ministro Tremonti e una massa di pappagalli, non trovare di meglio, sapendo di mentire, giustificarsi e illudere dichiarando che una parte notevole di questi soldi sarà usata per creare nuovi investimenti che contribuiranno a far ripartire l’economia, e che in presenza di una grave crisi mondiale, anche lo scudo fiscale, peraltro praticato uguale anche da altri Paesi, può, appunto, trasformarsi in una soluzione positiva. Ecco alcune considerazioni sono d’obbligo.

Innanzitutto l’on. Lupi, con le sue affermazioni, dimostra di ritenere lui stesso e il suo Governo incapaci di una lotta all’evasione seria…Dice, infatti, che senza scudo i soldi sarebbero rimasti all’estero con la felicità degli stati ospitanti. A lui e a Tremonti è bene poi rimarcare che dicono balle per creduloni. Basta ricordargli sia che non è vero che lo scudo fiscale è una manovra utilizzata uguale anche dalle altre nazioni compresi gli Usa e Gb come villanamente sostenuto. Continua la lettura di SCUDI E SCUDISCIATE

robecchi show: FINALMENTE AL SICURO L’ASSESSORE ALLA SICUREZZA

Dal sito dell’amico Robecchi.  Si trova al sicuro, in una cella del carcere di Voghera, l’assessore ai giovani (oh,cazzo!) allo sport (ah, ah!) al turismo (questa è bella) e alla sicurezza Piergianni Prosperini, una delle più formidabili macchiette del Popolo della Libertà. L’accusa è di corruzione. Naturalmente noi qui siamo garantisti e ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso. Anche perché nel caso di Prosperini il ridicolo ha già fatto il suo. Difensore della patria dagli immigrati, dai comunisti, da gay e lesbiche, dai centri sociali, difensore strenuo della cristianità, dal linguaggio raffinato e l’accento del lombardo colto ed efficiente. Per sapere chi è questo gentiluomo e che tipo di quadri dirigenti ha il Popolo della Libertà, potete guardare il video qui sotto, e vi giuro che ne ho scelto uno moderato. Non vorrei che ora qualcuno si mettesse in testa che la destra semina odio! In ogni caso, questi sono i politici di punta del PdL in Lombardia, stimati e colti, capaci di coniugare intelligenza politica e toni bassi. Speriamo solo che lo abbiano messo in cella con un paio di ragazzi magrebini, perché lì c’è da divertirsi. Preparate il sacchetto per il vomito e buona visione.

QUEL RENE DI TROPPO

reneLa manovra finanziaria (su cui sarà posta l’ennesima fiducia) è coperta dal 33,5% dal fondo TFR, dal 42,5% dallo scudo fiscale.

Ho personalmente molti dubbi sull’eticità della provvista, comunque, egoisticamente, sono sereno per non aver conferito il mio TFR ad alcun fondo. Le lunghe mani del Governo erano più che un’ipotesi.

Se però vi sembra lecito che una manovra finanziaria di una nazione debba essere “coperta” per oltre 1/3 dalla previdenza individuale, forse non condividiamo gli stessi valori.

Una volta la manovra finanziaria doveva essere coperta dal gettito fiscale e/o dal debito pubblico; ora si inventano di attualizzare il futuro? Sarebbe questo quanto prevede la Costituzione in materia fiscale? Io continuo a non essere d’accordo sul principio perchè mi sembra illecito fare cassa a svantaggio dei redditi futuri dei lavoratori dipendenti.

E non mi servono a nulla, non mi consolano per nulla le parole dei politici di destra che ci ricordano che la predisposizione ai TFR fu introdotta da un Governo di Sinistra ed ora è solo usata da un governo di Destra.

Io che sono fiero di non aver “convogliato” nulla del mio TFR; checché ne diceva la destra e molta, troppa, sinistra… praticamente ho schivato due avvoltoi con una fava!

Ascoltare quindi le giustificazioni che passavano in questi giorni in radio e televisione da parte di esponenti del governo in carica, i quali appunto, tronfi, tiravano in ballo i provvedimenti presi sul TFR dal governo precedente, mi ha fatto venire da pensare che quando si cerca di giustificare una propria stronzata tirando in ballo stronzate altrui, siamo proprio nella merda! Continua la lettura di QUEL RENE DI TROPPO

QUANTO SANGUE VALE UNA NOTIZIA? Dipende da chi e’ che lo versa

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Va bene i bombardamenti, ma menare il premier e’ troppo

In democrazia tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, ma non di fronte alla violenza.

Mi sono rotto un incisivo sbattendo il mento sul bordo della vasca da bagno con uno scivolone. La mia solidarietà con chi subisce traumi da dentista è totale e incondizionata, ma per me i denti sono tutti uguali. E allora non capisco perchè sui giornali due denti del premier valgono di più di tutti i denti spaccati in silenzio nelle carceri, nelle caserme, negli scontri tra polizia e cittadini.

Per uno strano meccanismo di “quotazione” delle notizie, più ci si allontana dal centro del potere, più la morte e la violenza perdono interesse. Mi sembra ingiusto che nel mio paese la violenza contro il capo d’Italia causata da un impeto di follia debba suscitare più sdegno della violenza di gente che si dichiara sana di mente ma ha lasciato per terra 80 feriti e 3 prognosi riservate per arrestare 93 innocenti nella scuola Diaz di Genova, nè mi spiego le ragioni per cui il sangue delle migliaia di persone morte in Iraq a causa della guerra ormai non fa più notizia, mentre la rottura del setto nasale di un potente diventa una emergenza nazionale e globale. Continua la lettura di QUANTO SANGUE VALE UNA NOTIZIA? Dipende da chi e’ che lo versa

I FISCHI DI PIAZZA FONTANA

piazza-fontana2La trasferta lecchese per Piazza Fontana inizia intorno alle 12.30. Ritrovo di fronte alla stazione, biglietti a/r per Milano acquistati all’edicola e poi via. Il treno non è troppo affollato, troviamo per questo un vagone a nostra disposizione. Chi ha con sé una tortina di ricotta, chi un panino con frittata e salsa tonnata. L’elemento comune è senza dubbio “Il Manifesto”, ne contiamo quattro. Mentre un finestrino non ne vuole sapere di alzarsi e restar fermo, optiamo per partecipare al corteo non istituzionale. Niente più partenza da piazza della Scala, deviazione diretta verso piazza Missori, punto di ritrovo per le forze della “sinistra estrema” – dirà poi SkyTg24 qualche ora più tardi. Appena giunti in superficie notiamo con interesse una folta delegazione di “forze dell’ordine”. Finanzieri appartati verso via Larga, poliziotti assiepati di fronte ad Assolombarda, Digos in piazza Missori. Di manifestanti manco l’ombra. Andiamo verso la Statale, lì ci saranno studenti e preparativi: un pensiero generoso. In Statale c’è il deserto. Facciamo retromarcia e ci troviamo nuovamente fianco a fianco con gli uomini in borghese. Di lì a mezz’ora arrivano a gruppetti diversi cittadini. C’è chi distribuisce bandiere di Rifondazione, chi si saluta come se non si vedesse da quel giorno tragico, chi prova a venderti l’ultimo numero dell’ultima rivista dell’ultimo movimento indipendentista della Sinistra e chi – più dimesso – assapora la libertà degli odori. Continua la lettura di I FISCHI DI PIAZZA FONTANA

FORMICHINE O FORMIGONI?

formigoni1E’ la finanza bellezza.

Però l’albero di Natale è uno dei più alti del mondo e Piazza Duomo è illuminata molto bene.

Mi stupisco ogni volta che c’è qualcuno che si stupisce. Mi stupisco dello spavento che un investitore, grande o piccolo che sia, famiglia o impresa che sia, azienda privata o Ente pubblico che sia manifesta quando gli dicono… “scusi abbiamo, forse, un problema. C’è crisi sul mercato c’è il rischio che…”

Mi stupisco perché prima sottoscrivi prodotti che non sai cosa sono, come sono costruiti e per questo devi affidarti alla fiducia di chi te li vende e poi ti accorgi che la fiducia l’hai riposta nelle banche?

Cosi come per i fondi pensione nche, tantopiù, per i prodotti strutturati, per i bond, per i famigerati derivati, ci si fa illudere dai tassi, dalle parole roboanti, altisonanti (swap, sinking fund, up front) cioè dal nastro colorato del pacco.

Il rendimento (atteso) non è l’elemento da tenere in considerazione, ma il rischio assunto per cercare di raggiungerlo. Ma ne sindacati con i Fondi pensione ne le aziende e gli Enti locali con i derivati sembrano ricordarlo. E’ notizia di oggi che la Regione Lombardia non ha calcolato il rischio assunto nel farsi costruire un bond/obbligazione da 1 miliardo di dollari (sì, 1 miliardo) da due banche d’investimento, Ubs e Merrill Lynch. Certamente non lo sapevano i cittadini lombardi, probabilmente pure – concedendogli la buona fede i consiglieri regionali che nel 2002 hanno approvato questo strumento finanziario, e nemmeno la Giunta che l’ha proposto, certamente però Formigoni e i consiglieri regionali, a differenza dei cittadini erano tenuti, doverosamente, a informarsi, ed a saperlo. Continua la lettura di FORMICHINE O FORMIGONI?